Il capo reclinasti al grande viaggio.
Non amore di sposa
Né potere di regno
Poterono nulla a trattenere
L’anima grandiosa,
morte non attende
e non ha caro il conto degli anni.
Scendea la notte
sulla fertile valle cara agli dei,
luccicavano miriadi di schegge d’oro
sulla superficie semovente del limo
fiume Nilo.
E chiusi gli occhi al mondo
Tramontò lo sguardo sulle cose dell’uomo
Ma alba sorse al di là,
Ove posasti lo sguardo radioso
Sul piccolo legno che attendeva
nell'acqua scura
sotto un tempio di stelle radiose.
Immagine vivente di Amon
attendeva Ra solerte
che tutto vede
sulla barca della notte.
Brillava il sole nel viaggio notturno
Dell’imperatore bambino,
reciso fiore anzitempo da sorte avversa in vita
per immortale splendere
con volto d’oro
sulle genti di tutti i secoli.
Salisti a bordo
Ed eri già un dio
Mentre rollava la barca e staccava la riva
Verso le braccia di Nut,
lussuriosa notte
madre di eroi
al termine della quale
sorge l’alba di nuova vita
ed eterna gloria.
Lontano si tenne Anopi il serpente
da Ra testa d'ariete
Guidato da percezione,
comando e magia
e vittorioso tornasti a splendere
oltre il duat
emergendo dalle cosce della dea,
porte del mondo.
Saliva intanto di fuoco il sole
Sul regno,
e tu con lui,
Libero da ogni dolore mortale.
Mani amorose ti avevano deposto
Nel silenzioso sepolcro e
La terra su di te
Si era chiusa con abbraccio di madre
Per consegnarti al segreto e all’oblio;
Mani sapienti di uomini audaci
Ruppero invece il sigillo
e morte sfidarono
Per riportare l’uomo alla luce
E consegnare il Faraone alla leggenda.
Fissa ora la tua maschera d’oro
Dall’eterno
ogni uomo e sembra dirgli
Di non avere paura,
l’immortalità
E’ solo questione di tempo
Ma è di ciascuno
splendere
L’imperativo immortale.