Pubblicato il 26/02/2020 16:16:17
Ma se di me Il dol solo conosco E me stesso me Soltanto vedo, Non altri per come io sono, Non ridere ancora, Dolcissima signora, Pria che il pensier Volga a compimento; Se ciascun di se‘ dicevo Unico al mondo Il mistero sape E il nome, Non labbra su cui pronunciarlo Ne’ un petto morbido Sul quale piangersi, Che resta allora? Menti concave e pensieri convessi Scavano solchi su corpi complessi, Dimagra l’alma in tempi duri Di uomini di paglia. Non io, Alike, Non noi finirem così Ma sull’afflato denso Di un unico sospiro Ognun per se’ Ci troveremo insieme Al di là di ciò che sembra Per significare ciò che è. Bello, certo, Ma non reale. A me poeta Ascrea musa predisse Illacrimata vita In solitudo.
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