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Pubblicato il 22/10/2010 21:22:18
soffusamente ardendo come serpe serpeggiando accettando amaramente il delirio che non smette l’intelletto incredulo non volendolo ammettere vede angeli
si sa da sempre che dal mare (nel silenzio) continuando a guardare sfumando tutto quanto perdendo ciò che già andò perso deviando un poco il giudizio mescolando i colori (celeste giallo e azzurro) tirando una linea tra mare e cielo mettendo il sotto sopra e poi ancora ribaltando si sa da sempre che da lì passano angeli
a sobbalzi sghignazzano allegri
hanno il mestiere più bello e non conosceranno la morte neanche per sentito dire (avanti e indietro da quel mondo come dalla porta di casa)
la morte è per noi che non vediamo oltre quel taglio
ferita rimarginata che lascia qui la nostra lingua senza parole adatte
[ Poesia tratta da "Angeli in volo", Edizioni L'Arca Felice, Collana Coincidenze, 2010, a cura di Mario Fresa ]
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