Pubblicato il 21/02/2020 15:55:11
Sono le otto di un mattino d'inverno e mi trovo al trentesimo piano di un grattacielo chiamato edificio blu a contemplare l'orizzonte fumoso come dall'alto di una rupe; qui le pareti sono vetri trasparenti. In primo piano il profilo a denti di sega di vecchie fabbriche, oltre, il bricabrac di casermoni e case di ringhiera di cui indovino i cortili profondi pieni d'echi e brusii. A lato le sagome geometriche e bizzarre di grattacieli come stendardi al vento ... il resto è soltanto cielo vuoto e confuso. Sì, questa è la nuova vita, mezz'ora di underground e il rollìo degli ascensori per raggiungere un nido d'acquila, e la vertigine di quando guardo giù i passanti come formiche tra gli alberi monchi dei boulevard.
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