Pubblicato il 17/02/2020 07:02:15
Mastico il giorno braccato da un’empatia che mai avrà fine.
Mi inseguono fragilità e bisogno d’amore: parole assassine.
L’anima impregno di lacrime latenti: come gocce di cera scivolano sul volto affranto.
Inconsciamente il divieto di non voler conoscere la verità del fato ho infranto.
Accorate preghiere suppliche disperate al tuo cuore rivolgo con veemenza.
Come aquila predatrice che sa difendersi con istinto primordiale ascolta questa sofferenza.
Perdona ogni mia debolezza dettata da una bontà che dilania chi vive in un ingrato mondo.
La colpa è di un’acerrima solitudine che mai potrai conoscere: non sorge al mattino per concedersi a te fino in fondo.
L’errore che il destino ha commesso spogliandomi d’ogni gioia s’ovvia ricucendo quell’abito sfilato per non mostrare a chiunque la mia nudità.
Comprendimi proteggimi se veramente mi ami... vieni, plasmami il volto con carezze d’amore ricche di fatalità.
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