Il mare d’inverno
è come il tuo volto,
il suo ondeggiare continuo
mi richiama quel tuo sguardo.
Un intero inferno
mi si agita dentro
pensando a te, onda tra le onde
della vita, mentre io naufrago
su vaste spiagge di fuoco.
Lento, mi abbandono
portato via dai flutti della realtà
come fossi tronco
da un grande albero caduto.
Rimango immobile, spettatore muto
mentre tutto intorno a me freme, si agita
come avvolto da vento di tempesta.
Ci fosse un modo per tenere a freno la testa!
con i ricordi che si gonfiano come marea
e malinconie che affiorano in superficie.
Ma no, è lontano il tempo d’esser felice
e, forse, la felicità stessa non è cosa terrena.
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