Quanto strazio
deve sopportare l’anima mia.
Io, che di te, sognavo un bacio
e la realtà lo ha spazzato via.
Era sogno troppo grande,
vasto, sapeva d’infinito.
E così fragile, di cristallo
che, presto, si è infranto.
Ora so, di averti perduta.
Ora sento l’ombra che avanza.
Incolmabile ci separa la distanza.
Mia, tutta, questa sventura.
Mio, tutto, questo dolore
che dentro mi si muove
come tentacoli di un mostro senza nome,
mentre qualcosa in me tace
sparisce ogni traccia di luce
forse è la migliore parte di me
che si abbandona
e, piano piano, muore.
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