Si unn'avissi statu pu sciroccu
avissi parsu un 'ngniornu coma tutti l'autri.
C'erunu tanti cosi ri fari
e a terra sula non s'insurcava
ma cu dd'aria ca tirava
era megghiu starisinni r'intra.
Du baddaturi si virevanu sulu
cimi ri liveri e u russu ri canali
di tutti ddì casi sparpagghiati
ccà e ddà campagni campagni
e 'ntò serru ra zzà Nora
u ventu cimiddiava
sbattennu porti e finestri
unni arrivava.
Era tempu ri mal'annata
nè ficu nè nespuli 'ntàll'arburi
e alivi eranu tutti ammuscati
e ora è tempu puru d'arricogghiri
ddi linzola stinnuti a sciucari
prima chi ssi porta u sciroccu
comu fici ccà zagara ri limuneri.
Traduzione :
Tempo di scirocco
Se non fosse stato per lo scirocco
sarebbe sembrato un giorno come tutti gli altri.
C'eran tante cose da fare
e la terra da sola non si fa solchi
ma con quell'aria che tirava
era meglio starsene dentro.
Dal pianerottolo si vedevano solo
le cime degli uliveti ed il rosso delle tegole
di tutte quelle case sparpagliate
qua e là per la campagna
e sulla collina della zà Nora
il vento soffiava tra le cime
sbattendo porte e finestre
dove riusciva a giungere.
Era cattiva annata
né fichi né nespole sopra gli alberi
e le ulive erano tutte prese dalla mosca
ed ora è tempo pure di prendere
le lenzuola stese ad asciugare
prima che se le porti via lo scirocco
come ha fatto con la zagara dei limoni.
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