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La casa nel nulla.

di Giulio Di Lucchio
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Pubblicato il 15/02/2010 18:18:12

C'è una casa nel nulla.

Veste d'autunno il suo viale che porta ancora un profumo d'estate.
Stanno insetti immobili, posati sui fili d'erba:
ad occhio nudo si percepisce solo il leggero movimento delle loro antenne...
parlano!

Veleggiano leggere le nuvole sul nulla.

Il vento spinge e porta con se il profumo dei colli, dei prati, delle valli, delle montagne.
Il vento urla fra le porte della casa, ulula e geme davanti alla vallata, appena sopra una ferrovia.

Fischia un treno dal nulla, ma non passa da qui.

Cadono pietre e tegole, rotolando nel fossato.
C'è una casa sull'abisso.
Qualcuno abitò in quella casa, ma svanì fra quelle mura.
E' una casa antica e i suoi anni si contano in ogni crepa.
Ce ne sono a centinaia su quei muri.

Esce da una galleria d'alberi un treno:
irrompe fuori dal verde arco di rami
correndo verso una nuova luce che filtra dalle nuvole silenti
che nel cielo s'allungano plumbee fino all'orizzonte.

Corre verso la luce il treno fischiando il suo motivo
e io, come un pittore indagatore, ne segno i tratti:
"Splende e riflette, tuona e risuona,
pende e si culla dolce e seducente".

Ora aspetto il prossimo treno, quello che mi condurrà dove sto andando.
Lascio quest'altra scrivania dei pensieri, salgo sull'ultimo treno dei ricordi
e vado via,
guardando il tempo che mi segue a passo d'uomo.

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