La luna piena della sera che a lungo andare
corrode anche i corpi e li rigenera,
sentieri alberati nella mutevolezza del tempo
portano a scansioni vegetali gli occhi
nel rimirarne i margini di pini sparsi da una mano a caso,
se tu, fanciulla sposa, prendi i margini del tempo tra le dita
e la vita infinita diventa barlume
d'innocenza bianca.
La chiostra del tempo ci abbraccia e sta lì infinitamente
nei nostri sonni di sogni buoni che arrivano dal corpo
alle magiche movenze di una danza che non può finire,
poi tutta s'intravede la scena come in un cortile dell'infanzia
che ritorna nello sguardo stellare del figlio.
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