Sotto effetto di sostanze contundenti mi arrocco, votato al disastro
la forza della disperazione munge le ultime nuvole
per una rada pioggia, ferrosa cartilagine il vento che si espande
in raggi, di cobalto. La falce del mio sguardo passa in rassegna
poche immagini. Il segreto dei tuoi atomi galleggia ancora in superficie.
Per poi trovare il favore degli abissi, i tuoi occhi acutissimi.
Avrei bisogno di un antefatto apotropaico, beneaugurante per indurmi
a sognare una vittoria e un lietofine ma purtroppo la memoria
mi suggerisce di andar via, abbandonare fatiche inaudite.
E' l'inganno dell'amore che non prevede dove cada la folgore
ma biasima il temporale di non averlo lasciato asciutto
ancor prima che piova. Alle stagioni non demordo,
ho fattezze per abrutirmi, tutte mie.
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