Pubblicato il 04/12/2019 10:04:40
Oh Tristano ! Levi a oriente il capo, ignaro della sorte che ti attende. Dagli occhi tuoi, una spiga di grano sussulta come buoi, che da lontano, tirando tutto il die assaporano un ristoro che giammai allenta le cinghie di un forzato lavoro. Oziando all’ombra di un salice ridente, sgombra la possente mano a tentar impotente, invano, di trattener il dilagar di un pianto. Tinteggiando di cremisi un orgoglio ormai in crisi e a rimirar le gesta di una contesa a te indigesta, scoccavi tesa un freccia per far breccia fra pungenti rovi custodi di mondi vivi. Oh Amore, sospirato desio, me traduci all’oblio tra le uggiose spine del mio cuore. Oh Isotta! Amata mia, mostra a me la scia che a te conduce e tira quel filo, acciò che io lo possa ghermire, sbocciar dal mio asilo, prima che l’ imbrunire dei tuoi occhi la luce debba schermire.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Riccardo Piunti, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|