I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Piuma al vento
Tentami volatile arpeggio di note suadenti, possibile fuga dal mio rifugio di vita presa in dote, scopro un pertugio… Protendo la mano che avanza gli occhi, vibra al suono silvano… e fai celia ai rintocchi del tempo, usignolo! Canti tutte le stagioni con il cuore, in volo si elevan le passioni… Con il vento fai pace e mi tendi una piuma, uno sguardo fugace al cupo calar della bruma… Or ora, so dove cercarti mio amico che tu sei, sei sempre qui, mai parti, pago faro, dei giorni miei!
Id: 55650 Data: 05/12/2019 15:18:47
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Lassù
Indaco è il cosmo per occhi sognanti... lo puntellano di stelle, di diamanti, o mendicano, diafani, tributi di un giorno che già medita al domani. Le speranze, or fumose, sbuffano dai tetti delle case! Cosa rimane del tempo, della briosa rugiada nel campo, dell’apollineo sol che nasce e dei nostri sogni ancora in fasce? Lassù! Con un gabbiano a perlustrar le onde, o con un’aquila beata a spiegar le ali tra correnti imperlate dai venti: ove il calpestio del tempo giunge muto, spento... Si gioca a dadi con la luna, un tuffo nell’aurora e si sfida senza indugi la fortuna!
Id: 55649 Data: 05/12/2019 15:17:04
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Spazio e Tempo
Gli ultimi rantoli di una cieca debolezza privano l’essere di uno strame di dolcezza che invano ha nutrito gli armenti. Nudo, il freddo e le intemperie più non temo, né il pusillanime sfoggio di un arido eloquio.
Arde in me il piacimento di esser sospeso tra spazio e tempo.
Che parlottino pure gli astanti nel memento di un fugace godimento, di un bivacco ai servigi di un redivivo Bacco.
Dal mio esile esilio già basta il mormorio di un canto per gioir dell’esser vivo.
Id: 55648 Data: 05/12/2019 15:15:43
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Ti sovviene l’inverno
Qual assillo depone al cor serpi di nevi inviolate, al solleone strisciavi e piangevi… Ti sovviene l’inverno ti trafigge un brivido disperso il quaderno di aperte vocali arido… Straziato, senti il solo palpitar sulle frasche, -non fa nido l’usignolo- il ronzio delle mosche… E ti brucian le tempie, per ogni fuga pensata c’è vuoto che riempie di grilli la tua giornata... E già si specchia la luna e già pigolano le stelle, di notte fa versi la rana e migrano ali di farfalle.
Id: 55647 Data: 05/12/2019 15:14:52
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A Tristano
Oh Tristano ! Levi a oriente il capo, ignaro della sorte che ti attende. Dagli occhi tuoi, una spiga di grano sussulta come buoi, che da lontano, tirando tutto il die assaporano un ristoro che giammai allenta le cinghie di un forzato lavoro. Oziando all’ombra di un salice ridente, sgombra la possente mano a tentar impotente, invano, di trattener il dilagar di un pianto. Tinteggiando di cremisi un orgoglio ormai in crisi e a rimirar le gesta di una contesa a te indigesta, scoccavi tesa un freccia per far breccia fra pungenti rovi custodi di mondi vivi. Oh Amore, sospirato desio, me traduci all’oblio tra le uggiose spine del mio cuore. Oh Isotta! Amata mia, mostra a me la scia che a te conduce e tira quel filo, acciò che io lo possa ghermire, sbocciar dal mio asilo, prima che l’ imbrunire dei tuoi occhi la luce debba schermire.
Id: 55629 Data: 04/12/2019 10:04:40
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Pensami
Pensami ancora a pascermi di luce, cosparso di aurora, dimora fissa di pace… Pensami bambino, rincorrersi, col cuore abbandonarsi, divino e struggente è amare… Pensami vita mia, per sol un momento di assoluta armonia che canta più del vento… Pensami, più intenso il nostro gioco inventasi, striato di cielo così terso che incanta i nostri versi… Pensami ancora al desinar del giorno cosparso di porpora, or da te faccio ritorno.
Id: 55628 Data: 04/12/2019 10:02:50
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Prospettive dinanzi
Pian piano si sparge aurora per i campi ambrati risuona il vezzeggiar di una capinera ed odi poi il gallo che intona... E lì per dove la chioccia cova sì sgomitola il pensiero primo oltre ogni intelletto e ti trova e ti gode pur breve quell’attimo... E tutt’intorno nuovo ti respira pure un vecchio abbandonato ai suoi ricordi or poi si ammira qual portento di cuore ritrovato... Di giù di architravi di libri accatastati, coi passi su chi vive te ne avanzi di là, verso più i piaceri smisurati or cangiando prospettive dinanzi.
Id: 55627 Data: 04/12/2019 09:51:04
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