:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
 

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Sei nella sezione Poesia
gli ultimi 15 titoli pubblicati in questa sezione
gestisci le tue pubblicazioni »

Pagina aperta 406 volte, esclusa la tua visita
Ultima visita il Sat Jun 29 23:45:33 UTC+0200 2024
Moderatore »
se ti autentichi puoi inserire un segnalibro in questa pagina

Tragedia di Divin Commedia

di Silvia Gilardoni
[ biografia | pagina personale | scrivi all'autore ]


[ Raccogli tutte le poesie dell'autore in una sola pagina ]

« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »




Pubblicato il 26/11/2019 21:43:28

Sul germogliar di giovinezza in erbe
mi ritrovai in una nebbia fitta e scura
Qual la ragion di via era ostruita
Ahi quanto a dir è cosa dura
passar pei quei sentire senza un’unità di misura!
Di cieco passo seguiva l’andatura fragile e tremula
con la quale armeggiavo…

ombre tattile pareva quasi più vicine dopo un breve richiamo.
Un novo ticchettio scandiva il battito che rompeva il vuoto d’ogni silente pianto
dal quel echeggiava a mo’ di rantol
chin’sé rincara ogni paura e
da manforte prem frenando orsi ogni censura.
Al cader d’ogni barrirà umana il sentire m’apprese
come un animali branca la preda
e di quel che poi rimane niente fa più resa.

Né il fato né il destin
di pietà s’arreser nel veder cotanta ingiusta sorte
e nel non proclamar manforte
In beffa a tal io mi muovevo.

E la parvenza di scontar tutti i mali
ragion di grazia a me non rincorre
per chi vuol volar senz’ali,
in un miserabil cammin incorre.
In te non vidi misericordia
e non ti piegasti ad
asciugar codeste lagrime innocenti
pan della memoria
ch’io nascosi coi sorrisi vacui e latenti.
Intra i mortali non leggo il buono
né per chi professa nel decantato di’ di festa
né pel altri chi di carità non conoscon l’usanza.

Da quella region non più si torna
Ne fatal compianti ne preghiere
Servon.



« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »

I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Silvia Gilardoni, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.