Pubblicato il 05/11/2019 15:21:29
Potervi riabbracciare… Ma senza vanagloria, gente di allora, amiche… Compagne della scuola. Sul muricciolo si parlava un po’; ben mi ricordo rimaneva sola.
Ma se mi parto, dove mi conduci candida nave che mi leggi in cuore?
Ecco il tramonto: cede l’inferriata alla sferzata del purpureo duol.
Scorgo la casa… Schiudo il soggiornino, scrivo un invito; medito quel dì.
Cinque stoviglie e un libro di latino… Venite, adùnque… vi dirò di me:
non ci fu il tempo per potervi dire che avrei voluto frequentarvi un po’.
Cinque stoviglie e una tovaglia a fiori; nella vetrina, ninnoli e bijoux. Non ci fu il tempo per poter spiegare che attesi invano: non ho più bicchier.
Per potervi vedere domani care amiche di cento anni fa ho già comprato una torta al limone con le cialde e un bicchiere di gin...
E mi son detta… Mi sono detta: domani è l’aprile; voglio dare una festa sul mar.
Primavera non è tra le rose mai più… ma un pensiero d’amore, è la sola ragion.
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