Pubblicato il 02/11/2019 11:15:58
Era un dì che svanendo, traspare con le meste canzoni d’amore… Io ti vidi più bianca che mai, in silenzio, parlarmi così: “Da domani, nessun luogo saprà mai dove son io; puoi mandarmi un bigliettino? Lo terrò stretto al mio cuor.
Vorrei darti un pensierino: quella rosa e un fil di stelle; ma il giardino, rami e pelle, cerca ancora la sua pace.
Ti confiderò una cosa: io ti penso… Tu lo sai.
Accogli il fiore, idealmente, la viola che pongo sul tuo occhiello.
Vorrei dirti: dimmi il nome, ma... Tu, taci… Ed io, non posso...”
Così, ti vidi mesta andare al lido; ti andavo incontro… Sei come la brezza! Sento ogni tua carezza e il bacio sulle tempie. Sì, mi hai baciato e mi sembrò quel bacio cielo di stelle e pianto del mattino.
Ti porsi un fiore, un bacio sui capelli, che rugiadosi, che fuggenti e belli, si imbrigliarono ancora.
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