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Studi sull’isteria d’Impero Romano - XIII

Argomento: Storia

di Giuseppe Paolo Mazzarello
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Pubblicato il 10/07/2009 15:22:06

Studi sull'isteria d'Impero: Poveri Imperatori!
Del Dr. Giuseppe Paolo Mazzarello

'[Cesare] anche di notte consultava i messaggi dei luogotenenti o prendeva i primi appunti per una sua opera, in due volumi, 'De analogia', dedicata a Cicerone, in cui affrontava sottili questioni grammaticali. Un lavoro da linguista compiuto nel fragore della guerra. I suoi primi lettori erano i generali che lo attorniavano'
Antonio Spinosa

Il 29 Giugno 2009, alla sera del nostro onomastico, ci siamo regalati una visione televisiva, in attesa di pagare nuovi canoni senza la possibilità di vedere più nulla. Le riprese dell'istituto Luce ci hanno ricordato quanto spazio politico italiano dell'ultimo dopoguerra sia stato occupato dai partiti nelle loro varie diaspore. I loro focolari hanno riscaldato la macchina pubblica, ramo operativo d'azienda nella nazionale società per azioni. Le buone riforme hanno bisogno di buone risorse. Impiegò le seconde a favore delle prime, Cesare, con la sua 'Lex Iulia Agraria'. Che cosa abbiano impiegato altri, è riscontrabile nella continuità storica Italiana dal medio evo ai giorni nostri.
Compose e cantò Giorgio Gaber: 'Povera gente, che rimanda al domani qualcosa/ che mai non verrà'. C'era stato un legame tra un oggetto ed il suo valore, ora le due cose non corrispondevano. Diocleziano aveva stabilito il valore della moneta sul peso dell'oro o dell'argento in essa contenuto, per questo si chiamò 'pound'. A quella in oro diede al il valore 60. Nel corso del suo regno lo variò a 70. Si adeguò, ma fu importante conoscere il valore delle cose in un dato momento. Il rischio, come era occorso, era che una moneta potesse valere 60 o 70 senza sapere quanto oro contenesse. E' quello che accade oggi. Allora, cosa è inutile attendere: un cattivo corso od una buona riforma monetaria? La soluzione di un male non scaturisce dalle nostre decisioni. Bisogna prenderle, ma è solo il corso della storia a modificare la realtà. Tutti si affannano a prendere decisioni, che ricalcano quelle già prese, pochi accettano il corso della Storia per quello che è. Una catena di avvenimenti che prende lo spunto da ed influisce sulla vita interiore delle moltitudini, Nessuno ammette che cambiare il proprio destino non sia solo esercizio di volontà, non si rinuncia volentieri all'idea di onnipotenza. Abbiamo tutta una serie di compromessi e compensazioni per eludere la fatidica realtà. Neppure Freud voleva cambiare vita, oggi direbbe che le banche vanno rifinanziate, due anni prima di morire lui stesso contrasse un mutuo con Barclays per mettere su casa a Maresfield Gardens. Nella sua casa antica erano arrivati i nazisti, non gli restavano altre possibilità, le altre possibilità restano a noi. L'arrivo del nuovo non è controllabile. Se uno sa chi è, resta integro anche se accadono molte cose, se si vuole anche dopo la morte. In AD 406 Onorio aveva dovuto ratificare la separazione della Britannia: Londra era marittima come Ravenna ma aveva altri programmi. Franchi e Sassoni sbarcavano sull'isola, Britanni erano già emigrati in Gallia a seguito dei programmi di Diocleziano e grati per il 'pound'. C'era un moto continuo al di qua e al di là della Manica, in contrasto col fatto che oggi questi popoli limitrofi si ignorano. Le popolazioni del Marocco non poterono certo ignorare la missione Vandala colà pervenuta in AD 429 quando nacque Valentiniano. I Vandali erano partiti dalle terre ad occidente della Vistola, dalla Polonia, dicendo: 'Unser herz zeigt nach dem Süden' 'Il nostro cuore volge al Sud'. In Africa erano scesi dalla Spagna, si trovavano bene ai climi caldi, i soldati del Nord combattono bene al Sud ed a guerra finita non se ne vanno più. Gli Africani non se ne lamentarono, si abbronzarono tutti insieme e gli autoctoni ortodossi sopportarono qualche molestia dei sopravvenuti ariani, un po' di Cristiana rassegnazione non guasta. I Vandali fecero anche una puntata in Italia, che non costava molta fatica, ed in AD 455 Genserico li guidò al bis del sacco di Roma. Massimo Petronio, dalla posizione di marito offeso, si era trovato in quella di imperatore d'Occidente. Soldati e popolo non lo volevano e fecero i Vandali anche loro uccidendolo nel corso di quello stesso anno. Alle varie latitudini, le attitudini sono simili. Un secolo dopo, come popolo individuale, i Vandali non esistevano più. Esistevano i popoli che erano stati trasformati dalla loro penetrazione.

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