Abitacolo denso e onnicomprensivo:
nell'artista la Mano
è nuda e ferrea visione
o inarcato àmbito di cecità,
dove il tempo a tratti si addensa
per proficue e agili trasmutazioni.
Terra di connettivo
tra il nucleo fertile di una mente-spazio
ed il senso acerbo o ipermaturo
di un vissuto magico, esperienziale.
La Mano è vivo suolo scosceso,
è promessa mitica
di un plausibile sforzo realizzativo,
risultato di calde accensioni
e talora emblema di vastità.
La Mano è un' àncora,
che accetta il pegno
di un cocente sogno ancestrale
e sceglie il moto
o l'istante etereo e sospensivo
di una latente espressività.
Insegue rapida
un suo flusso abile e indagatorio,
inesplicabile o in parte misterico.
Talvolta è Attesa
liberata in gènesi o fluttuazioni.
In una redistribuzione audace di intenti
si fa corpo in configurazione:
attraente perno di libertà.
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