Pubblicato il 21/09/2019 20:53:31
E un angelo feroce apparve (o fu così che un qualcosa apparve) disguiso a donna in vesti dolorose agre al tatto ed alla vista lanciando con cuore di balista ogni sorta di suono sulle genti E quelle a pregar forte che quella nube foriera di parole presta si svuotasse al suolo s’appassisse altrove in salvo lasciandole al buio a ruminare E contro a quelli branchi lor bocche riempite di vocali solo io solo io non sapevo un dire pur che mi speravo un ben miglior futuro (tratta dalla raccolta inedita “Il mestiere e altri accidenti”)
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