Sono quello che ho intorno,
non chiamatemi poeta
o musico o altro.
Se vado così spesso alle rive di un lago
è perchè lì sono acqua che va
sono la Breva che increspa la superficie
o l' acqua calma e scura, e profonda.
Sono i sentieri che salgono a Brunate
col muschio tra i ciottoli,
e alla colma non so più che anno è
o quanti ne ho io
sono il bimbo in eterna fuga,
col motorino troppo grande.
Sono il bimbo con l' arco e le frecce,
a caccia di ragni,
che, attenta!,
qui ce ne sono molti.
Sono il ragazzo che guarda le nuvole dall' alto..
con le mani sporche di grasso di catena.
Sono il vecchio che adesso ascolta un suono di armonica lungo il sentiero
e sente i fili d'erba suonare tra i narcisi.
E alla colma c'è sempre mamma che prepara il pic-nic,
e sorride,
perchè le rubo il plaid
per un rifugio sotto il nocciolo.
In realtà non ricordo che albero fosse,
ma una copertina e due seggioline ne facevano un rifugio
insieme alle foglie rigogliose,
un posto dove tornare sudato dopo le corse ai narcisi
sul grande prato
o dopo un giro nel bosco, in cerca di muschio e ciclamini
o se iniziava a gocciolare.
Ma sì, era proprio un nocciolo
se ne sente ancora il profumo
nei giorni favorevoli.

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