Pubblicato il 04/08/2019 15:07:31
Forse fu sogno forse fu dolorosa realtà. Mi trovai vagabondo in un grande maniero dal pavimento in legno nero avvolto da un silenzio profondo. Poi, negli aliti della notte sentii dei respiri tutt'intorno come se le pareti fossero bocche che esalavano gemiti, frasi rotte da un pianto senza tempo. Oh, quanta sofferenza in quelle vaste stanze vuote! Quei gemiti mi entravano dentro come frecce sparate al cuore. Presto, non riuscii a trattenere le lacrime mentre un solo nome prese a vorticare nell'aria stantia, come eco incessante. Era il tuo nome, era la tua voce che forte gridava il mio. Oh tu, mio fiore che la morte ha spezzato ti speravo vicino a Dio non in un luogo triste e abbandonato! Perdonami, amore mio se sono fuggito in preda al delirio ma spine contorte mi stringevano il cuore. No, non tornerò in quella casa portale tremendo dell'aldilà... ma forse fu sogno forse fu dolorosa realtà.
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