Ti scrivo dal pianeta dei grigi sfumati,
dalle piante curve di gemme ramate,
ti chiedo la notte,
la morte di tutto ciò che è stato,
l'uovo del futuro che avrà occhi solo per noi.
Ti chiedo la folla dei sentimenti,
presenze costanti nell'ammirarci,
nel sottrarci a porzioni di cielo già predestinate
sei voce, tempo e spazio
spezie divine i tuoi baci
sotto la tua barba, sotto il tuo viso
scavando fino in fondo ci sono io,
confusamente mi trovo, mi faccio membra
e carne nella tua carne e profumo nel tuo profumo
come nascessi dalle tue labbra, dalle tue mani,
carta per poesia.
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