I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Nelle vene impazzite di un sole dagosto
Non vorrei cogliere tutte quelle rose sul cammino, perfino i poeti dipingono le spine e sulla pelle scrivono poesie di sangue io vorrei scrivere di felicità ma annego sempre dentro l'aria lacustre di un fine settembre prima di poterla afferrare scompigliarle i capelli dorati d'estate e seppur lontani miraggi li vedo sempre, girasoli gialli nelle vene impazzite di un sole d'agosto
Id: 55951 Data: 01/01/2020 07:03:01
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Non fiori ma opere di bene
Oggi il mio tempo è simile alla candela vorrei non aver saputo che dietro quella porta si celava il mio lutto, vorrei esser fuggita in quel convento di clausura dove i ricordi vengono segregati al silenzio e pregare come statue gli uomini onesti, vorrei non aver dovuto trovare il coraggio di difendere la mia carne-il mio sangue- con le mani e con la mente con gli occhi e col corpo mio intero in uno scudo.. cancellare il nero che il giorno mi seppelliva il silenzio di chi guardava e compativa, la vergogna che provavo a occhi chiusi. Vorrei non lasciarmi seppellire perpetuamente, ecco vorrei una vanga per scavare la terra che ho sopra il viso -respirare di nuovo- vorrei aver avuto la tua forza di uomo nel difendermi idee e intelletto e non esser circoncisa di prepotenza, oggi qualcuno mi porta un fiore non occorre, non ne sento più il profumo qui c'è silenzio e tutto il sangue mio rappreso di solitudine ci sono urla vuote chiuse per sempre d'omertà.
Id: 55950 Data: 01/01/2020 06:57:58
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Sisifo, ad esempio.
Poi prenderemo versi nuovi come sono nuove le donne di oggi capelli rosa,sulle spalle insieme agli errori , le decolorazioni i capelli rasati e i pantaloni lunghi nessuna convenzione col passato, ma non ne sono sicura alcune cose sono ineluttabili: la fatica del parto e l'allattamento, insieme scopri l'allettamento del lavoro perchè se sei madre non puoi lavorare da incubatrice ad incubo lo so è dura da digerire siamo Sisifo in ogni cadenza dialettale le donne hanno ucciso le donne gli uomini hanno ucciso le donne le madri hanno ucciso le future donne i padri le hanno arrestate continuamente solo i bambini rimangono nel candore delle fiabe, davvero credi che una carriera,il lavoro le faccende di casa i silenzi di certi mariti i figli che ti danno sempre lo sbaglio come resto della giornata dicano di te? Non vedo vittoria al crocevie delle scelte qualunque cosa si sceglierà di fare la monetina cade sul dorso della solitudine.. poi c'è il racconto dell'illusione "il vissero per sempre felici e scontenti" Al mercato della domenica il risparmio non è più garantito ma tu trema se vuoi nelle crisi di panico e riprendi i fili lasciati nel passato nell'astuzia e nella gentilezza. La donna è capace di ricostruirsi un soppalco continuo nel credere e nel domandarsi.
Id: 55416 Data: 17/11/2019 21:59:38
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Dal pianeta dei grigi sfumati
Ti scrivo dal pianeta dei grigi sfumati, dalle piante curve di gemme ramate, ti chiedo la notte, la morte di tutto ciò che è stato, l'uovo del futuro che avrà occhi solo per noi. Ti chiedo la folla dei sentimenti, presenze costanti nell'ammirarci, nel sottrarci a porzioni di cielo già predestinate sei voce, tempo e spazio spezie divine i tuoi baci sotto la tua barba, sotto il tuo viso scavando fino in fondo ci sono io, confusamente mi trovo, mi faccio membra e carne nella tua carne e profumo nel tuo profumo come nascessi dalle tue labbra, dalle tue mani, carta per poesia.
Id: 54274 Data: 28/07/2019 11:57:55
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Narra il silenzio
Qui niente mi parla di te il cielo è solo un grigio muro immutevole ... e l'acqua è rancido scorrere in tubi ferrosi le baie e le frescure che ti appartengono distano almeno il tempo che corre tra gli occhi e i sogni e nemmeno parallele fluiscon le speranze.. qui niente mi parla di te... solo il mio cuore ti narra
Id: 51726 Data: 03/01/2019 15:00:22
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-Aishiteru-
Nel cono ho visto le fragole sorridevano primavera mentre i miei capelli danzavano le tue mani. Ho guardato a lungo nei tuoi occhi e ho perso tutti i mei anni..
Id: 51725 Data: 03/01/2019 14:48:35
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Nasciamo ogni notte siderali e perse comete
In questo siderale tornare nello stesso cortile dove sono cresciute le certezze le mani e le cantilene questo passare un momento nel passato trovare che i giochi mi hanno conservata e le strade mi sono rimaste consolazione trovarti azzurro e solo seduto sui fiori coltivati in inverno nelle labbra impastate che non riconosco nel mio ieri tra le spine di tutto quello che hai perduto trovarmi seduta e sola ad accogliermi a rinascere nel luogo in cui sono nata e in cui tu,così giovane,mi sei morto dentro.
Id: 51724 Data: 03/01/2019 14:18:24
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Funamboli tra le dune in fiore
Tu ci sei, come tutte queste mattine dorate, a prima vista appari argine, mi attendi al varco per amarmi in bilico, lasciandomi fluttuare, [ Chagall nel tuo blu e le tue rose nel palato] ed io mi arrampico tra le tue parole sui tuoi scogli fermi come girasoli
poi semplicemente sonnambuli, insieme, funamboli dalle ossa giganti che infiammano le radure fermi anche noi alle labbra del vento, remoti ed estremi.
Le senti le mie braccia che ti afferrano, ti sostengono le mie mani che ti frugano il cuore, le mie labbra che ti struggono? Le mie parole hanno il tuo sangue che scorre nella linfa e mi basta per risorgere, per rimanere immutata per cercarti
insonne e immune ad ogni mutamento.
Id: 49727 Data: 15/07/2018 22:26:57
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Un nembo a vapore suona il cielo
Letture a cerchio, l'inclinazione é un nodo un nembo a vapore suona il cielo e la stanza é un giro nuovo d'estate il gioco a dama è a grandezza naturale siamo ancora sdraiati sulla sabbia del luna park, il muschio a nord delle nostre mani è verde come il thè
l'ultima della fila ha il giallo nelle strofe a lembi, un ritaglio di giornale impresso sulla fronte segnali più o meno idilliaci di un passo breve l'abito di more ha le stagioni sui rami ci sono capelli lunghi confusi tra i colori una sfumatura grigia sulla tempia pulsa ma sono i tuoi occhi l'ampolla che mi sommerge.
Id: 45388 Data: 29/11/2017 23:26:59
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E se cado nel cielo delle notti d’agosto
Mi hai chiamata per nome mi hai inventata nei tuoi occhi forse vedo l'alba l'improvviso buio -cielo inciso a parole- ma tu mi hai chiamata per nome
-rimagliata con nuove coordinate sulla carta nautica a sollevarmi da latitudini, un punto intersecato esattamente nel tuo infinito, lì sotto di me i coralli mi nascono in gola e scende nell'arsura sete di te improvvisa - su rocce pronte a scansarsi-
la trasformazione è avvenuta siamo l'isola delle comete e se cado nel cielo delle notti d'agosto nell'infinito delle tue braccia m'infrango.
Id: 45386 Data: 29/11/2017 23:15:31
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Io e te, distici in gioco
Avremmo potuto essere solo due righe versi che andavano accapo senza sfiorarsi in un giornale di periferia fra spighe aperte in chicchi a un ritmo solo, a diramarsi.
Guardarsi senza preoccuparsi o ribellarsi in catarsi senza annoiarsi lavarsi da un lungo sonno, aggrapparsi, scuotersi e lenirsi senza mai distrarsi io destrorsa tu a sinistra scomporsi, imitarsi numeri dispari a disfarsi poi fermarsi a un verso solo per amarsi.
Id: 42435 Data: 16/04/2017 20:42:13
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Dombre e solstizi
Se di sole bisogna morire che sia il tuo a togliermi il respiro, che si finga ombra mentre in me declina ogni luce
mi baci il solstizio e d'incanto sublimi ogni spazio.
Id: 41958 Data: 16/03/2017 08:52:43
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Rami pescati dal cielo
Ancora provo quel lieve dolore sempre presente al largo se solo guardo il fondale sconosciuto e incolore. Da quando te ne sei andato i giorni sono tutti uguali e gli alberi sai sono sempre d'inverno rami pescati dal cielo a cui nessuno mai abbocca
Nel mio giardino ho piantato fiori so già che non vedranno il tuo sorriso chiuso nell' eremo e io rimango qui,fragile esposta al vento, aspetto che arrivi il mare ai miei piedi,in questa pianura e mi ricordi l'estate e le cicale e un mese che mi stringa tra le braccia come se fosse possibile al tempo trasformarsi in qualcuno che ho così tanto amato.
Id: 41940 Data: 15/03/2017 15:14:03
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Dov č casa
Spira grecale, quieta posso ascoltare
qualche mia foglia verde, mi agita con mano antica, mi respira, rive, rime, paure affondo nelle tasche trovo la tua cruna i muri sono le tue poesie e il mio cuore che batte al tuo silenzio.
Id: 41774 Data: 02/03/2017 10:16:48
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Nellautoritratto di Van Gogh/a quattro mani con Abraxas
Quanti sensi hai? Me lo hai chiesto, e quante le dimensioni del tempo se basta scrivere, per infiltrarsi in un passaggio segreto, in uno snodo confuso di ritardi e anticipi sull’istante che sarà. E quale senso può avere la scoperta di un frammento d’assurdità nello squarcio del velo del crono a una sola direzione, nella linea spezzata in un anfratto a tutti sconosciuto? E’ il tatto, l’udito, la vista e il gusto, l’odorato, poi il nulla che ho annusato e l’idea che è tutto giusto e a posto chi ho conosciuto e chi amato nel luogo che ci è stato assegnato nel tempo imposto dai sensi e il sogno avverato nelle stanze magmatiche dell’errore involontario. Si, ti ho chiesto dei sensi e delle cose sconosciute, di un capoverso e del nulla che a volte non abbandona e l'abbonamento alla vita chissà quanto costerà in futuro, saremo biglietti vidimati strappati all'uscita del canto e se andrà bene dimenticati come l'insofferenza di Van Gogh alla disperazione e alla sofferenza. Come lui ci ritroveremo nell'autoritratto di uno scatto e avremo i colori ad olio a disposizione per far comprendere come abbiamo dipinto le ore degli scavi dentro di noi, i ritrovamenti casuali dati dall'alchimia conosciuta come magia e se scaveremo ancora più a fondo forse poi non sapremo più da dove eravamo partiti, se da un continente o dalla sua nebbia ma non avrà tutta questa importanza se il risultato sarà che ci siamo davvero perduti.
Id: 41636 Data: 21/02/2017 09:21:05
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Io non sono altro che te
Io non sono altro che te nell'intuizione di due silenzi nella solitudine che avvolge i capelli e li fa sembrare ardenti desideri, non sono altro che te nel momento in cui il mio corpo va in esilio dentro i tuoi occhi, mi domando se mai tornerò a casa mia, se ritroverò la mano ferma del mio io oppure tremerò per sempre le tue labbra.
E il pensiero m'inganna, da te torna e appassisce il presente.
Id: 41615 Data: 19/02/2017 18:44:19
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A sinistra,verso il cuore
Gli iris coltivati dentro vasi di lacrime posati lì sul tavolo scendono lenti a valle.
Tu sai come si piega il verso, a sinistra, verso il cuore -mai mente- mentre ribatte lo stesso tic di una penna sull'eutanasia delle parole. Prima o poi tornano le lacrime certe come le primavere, ma adesso mentre ascolto il tuo silenzio lasciami pensare alla felicità. Scrivimi sulle labbra il tuo sereno il mattino che cade sulle dalie rosse in giardino.
Id: 41597 Data: 18/02/2017 18:22:43
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Poetry
Provo per te qualcosa d'insondabile un lago nero ho nel profondo e tu sulle mie rive albeggi
e di questa luce che si fa canto io amo l'improvviso.
Id: 41547 Data: 16/02/2017 10:54:53
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Di mistero e di bellezza
Ma la notte continua..la vedi nelle vene? Quanto scuro è il presagio, verso ponente volgi le bandiere che battano tutte allo stesso ritmo che perdano orgoglio e sentano che ciò che batte s'imbatte in noi senza volerlo e senza santi nel sudario che svolgono i compiti affidati. Sono stelle quelle che hai nel cuore? Io le sento mi pungono le dita mentre scrivo e mi turbano come se tutto fosse recitato ed io sola camminassi ancora nella pace e potessi sentire il male della vita nel tuo battito ...forse è quella stessa rupe al di sopra del mare che aspetta un tuffo per scrivere l'ultimo canto o per tacerne
e se tutto in fondo fosse solo un foglio scritto vorrei che brillasse come fa l'arcobaleno alle labbra del mare che spicca il volo verso i colori senza che ne sia cosciente ma solo perché chimica, il maestro in classe ha scritto che sarebbe andata così d'indaco e d'assurdo di mistero e bellezza
lo stupore ha conosciuto l'uomo e forse lo incarna nel profondo.
Id: 41534 Data: 15/02/2017 16:52:49
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