Mary desidera da molto tempo avere un figlio, ma gli eventi della vita non le hanno dato questa possibilità.
Spesso si sofferma fuori delle scuole elementari, per godere di “quel cicaleccio infantile”, che le trasmette un senso di profonda allegria.
Un giorno tornando a casa dal lavoro, incontra un vecchio compagno di liceo, al quale confida il suo desiderio e Marco (questo è il nome dell’uomo) la informa di lavorare presso il Ministero, all' ufficio adozioni. Fa presente alla donna, che con delle buone referenze, potrebbe aiutarla ad adottare un bambino.
Mary è davvero piena di gioia, per questa bella notizia, e cerca di industriarsi, per presentare un ottimo curriculum che la riguardi, al Ministero, e avviare la pratica di adozione.
Passa del tempo e finalmente la ragazza viene convocata, presso il pubblico ufficio, per un colloquio con gli assistenti sociali.
Inaspettatamente arriva il “gran giorno” dell’affidamento e Mary conosce Irene, una splendida bambina di otto anni, che le viene assegnata, e a cui dovrà fare da mamma.
Irene è molto socievole, e si adatta subito alla nuova situazione che dovrà vivere, anche perché mamma Mary è piena di attenzioni e dolcissima, nei suoi confronti.
Si crea un bel feeling fra le due donne, pronte a condividere giornate serene, cercando soprattutto di alimentare quegli interessi che le avvicinano, come la lettura, i film gialli e l’approfondimento di materie scolastiche. Inoltre per far gioire ancora più la ragazza, Mary le fa dono di Jerry, un meraviglioso cane cocker.
La vita purtroppo riserva dei colpi di scena, e infatti un bruttissimo mercoledì, la donna ha una dolorosa sorpresa. All’uscita da scuola non trova sua figlia. L’insegnante le comunica che le era stato recapitato
un biglietto firmato da Mary, con l’autorizzazione a consegnare la fanciulla a una donna di nome Cecilia.
La genitrice sconvolta asserisce che il messaggio non è autentico, in quanto non scritto da lei e sicuramente qualcuno aveva interesse a rapire Irene.
Rivoltasi alla polizia Mary fa in modo, che vengano fatte delle approfondite ricerche per ritrovare sua figlia, e soprattutto di rivolgere le indagini verso i genitori biologici della piccola, che forse, dopo averla
abbandonata, avevano cambiato idea, e volevano rientrarne in possesso.
Questa ipotesi viene scartata del tutto dalle autorità, perché la mamma e il papà della piccola da molto tempo risiedevano in Australia, e con approfonditi controlli, si era giunti alla conclusione che erano deceduti in un incidente aereo.
Le giornate di Mary si fanno sempre più cupe e preoccupanti, perché la ricerca di Irene è divenuta molto complessa e di difficile risoluzione.
Una domenica la donna riceve la visita di sua sorella Claudia, una donna arcigna e di poche parole. Tra l’altro rende noto, a Mary, di sentirsi molto sola dopo la morte della figlia, e di voler sapere come si svolge la prassi per l’adozione di un minore.
Mary le dà tutte le informazioni del caso, e rimane dubbiosa per l’atteggiamento freddo della consanguinea, che sfugge anche il suo sguardo.
Nel frattempo le ricerche di Irene proseguono incessantemente, da parte dell’autorità giudiziaria, ma senza alcun risultato tangibile.
In un piovoso pomeriggio Jerry guaisce insistentemente, e Mary non riesce a calmarlo in alcun modo.
Infine, il cane, le morde un lembo dell’abito, tirandolo verso di sé, come se volesse condurla da qualche parte.
La donna prima cerca di calmarlo, poi lo asseconda e il quadrupede fa capire che vuole essere seguito.
Mary indossa l’impermeabile e segue Jerry fuori dell’appartamento in cui risiede. L’animale si ferma di fronte alla casa di Claudia e inizia ad abbaiare forte.
La sorella di Mary, esce stizzita e chiede alla donna cosa voglia, ma esita a farla entrare nella sua casa.
Mary si insospettisce, e in seguito alle sue insistenze Claudia la fa entrare, con fare ambiguo, cercando soprattutto di abbreviare la conversazione e di far in modo che la visita volgesse presto al termine.
Mary capisce che qualcosa non quadra nell’atteggiamento di Claudia e inventa uno stratagemma.
Decide di travestirsi da idraulico e di far nuovamente visita alla sorella il giorno dopo.
Infatti, con la scusa di un controllo condominiale alle tubazioni, riesce ad entrare a casa di Claudia, cambiando il tono di voce, e chiede di entrare in uno scantinato ove si trovano anche i contatori dell’acqua. La donna sente un flebile lamento provenire da quel luogo, e allarmata si spinge più avanti.
Inaspettatamente trova la piccola Irene, intontita dal sonnifero e legata ad una sedia.
La piccola riconosce la madre e le chiede aiuto. La donna le dice di pazientare ancora un po’.
Saranno i carabinieri a liberarla, dopo che Mary ha denunciato sua sorella per rapimento di minore.
A volte, il lutto di un figlio, fa perdere la testa anche alla persona più sana mentalmente.
@Silvia De Angelis
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