I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Spostiamo l’attenzione
In quelle giornate no, quando tutto sembra volgersi al contrario delle nostre migliori aspirazioni, fatichiamo enormemente “a carburare” ed ad assolvere tutti i compiti della giornata, che ci paiono immensi e infiniti. Occasione pesante, in cui ogni minimo rumore ci disturba, ed aumenta il malessere interiore, che bussa insistentemente alla porta del nostro udito, desideroso di tuffarsi in un mare di silenzio. Non riusciamo a dar rilievo alle cose belle del contorno, visibilmente sbiadito e fuori della nostra portata mentale….fissiamo l’attenzione su “quel che” inaccettabile e non sostituibile, al momento, che ci trasmette un profondo disagio. La distrazione in parte ci risolleva, ma quel tarlo insistente, si riaffaccia, come il volo concentrico d’una zanzara prossima a pungere….ed è così, punge quel pensiero, togliendoci ogni fantasia creativa, che potrebbe far volgere in modo divertente le ore del giorno. Sembrerebbe complicato, ma riuscire a dirigere il senno del pensiero, è quasi un esercizio ginnico, infatti , spostando l’attenzione da un capo all’altro, si minimizza in modo tangibile l’entità del cruccio. Il nostro cervello ingrandisce in modo rilevante le nostre preoccupazioni, riuscendo addirittura a somatizzarle in un punto fragile del corpo….perchè permetterglielo? Con un po’ di buona volontà, e un pizzico di fantasia, si cerca di remare in acque diverse da quelle agitate, che rischiano di farci annegare, e nel giro di poco tempo, si può raggiungere una riva ferma capace di darci più sicurezza e di alleggerire il nostro stato ansioso. Mai farci intrappolare dalle spire del cervello, ottimo alleato in molte occasioni d’esistenza, ma ingannevole in qualche attimo “di burrasca”. @Silvia De Angelis
Id: 5529 Data: 22/09/2023 09:20:31
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Domenica
Domeniche silenziose, in cui l’esistenza sembra quasi rallentare i suoi ritmi, per coricarsi in una dimensione di “quasi non vita”, saggiando, quelle piccole cose rilassanti, interpreti del patrimonio casalingo. Un buon caffè caldo da gustare con tranquillità, il cui aroma riporta a vacanze lontane, in terre amene, il cui il suono vibrante del mare, riecheggia, insieme a una compagnia intrigante che ha dato colore ai nostri giorni. Il verde di fioriture accese abbarbicate ai lati della finestra, che con la loro essenza ci donano, la giusta energia, per affrontare le ore della giornata inalando una serie di pensieri positivi. E poi il suono talentuoso d’un sassofono, che abbiamo registrato in una sera speciale, per alimentare il senso di quei sogni, che tanto ci fanno stare bene, e contribuiscono ad aumentare i toni del nostro sistema immunitario, a volte in bilico per le complicazioni della vita. Non rispondiamo ne anche al telefono, per non guastare quell’armonia , che ci siamo faticosamente procurati, proseguendo un percorso di calma, nelle varie stanze della casa, per vedere se qualche “piccola baruffa” guasta, il nostro stato d’animo pacato, e senza intromissioni di sorta…ma nulla sembra disturbarci in quell’atmosfera quasi al di fuori della realtà, il cui baccano è solo puro silenzio…. @Silvia De Angelis
Id: 5527 Data: 17/09/2023 13:40:17
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Nel deserto
Marta ha appena terminato il corso di dizione, per eliminare le sue inflessioni dialettali ed è davvero euforica perché ha ottenuto un ottimo punteggio all’esame. Ha una bella presenza, e ha già fatto piccole parti come comparsa in qualche film notevole, ma sta aspettando un’occasione importante, per farsi conoscere e diventare un’artista di rilievo. I produttori e i registi ormai la conoscono e la donna spera, in cuor suo, di ricevere una proposta allettante che le permetta, finalmente, di “svoltare” nel settore desiderato. In un gelido giorno d’inverno, squilla il suo telefonino, e Giorgio, un amico della ragazza, le comunica che agli studi di Cinecittà stanno facendo dei provini per un film storico, alla ricerca d’una affascinante protagonista femminile. Marta non se lo fa ripetere due volte, e dopo essersi truccata accuratamente, e vestita in modo appariscente si reca a Cinecittà per vedere se riesce a inserirsi fra le ragazze in lizza per la parte. Le viene consegnato un breve copione che dovrà recitare, indossando un costume d’epoca. I giorni trascorrono e la ragazza spera che il suo provino sia andato bene. Infatti, di lì a poco, viene convocata presso gli uffici cinematografici e le viene fatta un’ottima proposta di lavoro. Le riprese del film verranno fatte nel Marocco del Sud, a Quarzazate, una località alle porte del deserto, attrezzata per questo tipo di riprese. Naturalmente Marta accetta quest’allettante proposta e, bagagli alla mano, insieme alla troupe cinematografica, sale sull’aereo che la condurrà in Africa. Il clima è molto caldo, e la ragazza munita di occhiali molto scuri, per evitare il forte riverbero del sole sale, insieme agli altri su una maxi jeep, che la condurrà a Quarzazate, al centro del deserto. Il panorama è spettacolare e la città è una meravigliosa “bomboniera” che si erge fra le dune desolate. Ciò trasmette un particolare e indicibile fascino, che fa quasi accapponare la pelle per la sua maestà. Arrivati a destinazione, i tecnici montano delle robuste tende (haima), che proteggeranno dal vento, e dal freddo della notte, assai pungente in queste località. Iniziano le riprese del film, e la nostra Marta è davvero euforica e preparatissima, nella parte che le compete. Ha anche un rapporto cordiale con gli altri attori e con tutti i membri del gruppo artistico. Un giorno, dopo essere stata parecchie ore sul set del film, decide di fare due passi nei dintorni, per distrarsi un attimo, e riprendere fiato. Cammina su quelle distese sabbiose apprezzando la magia di quelle terre isolate, e incontaminate, e pensa che, abituata al frastuono della metropoli, sta veramente donando un grande sollievo al suo udito e ai suoi polmoni, che respirano un’aria purissima. Ma Marta presa dai suoi pensieri, non si è resa conto di essersi allontanata troppo “dalla base” e in un attimo, comprende di aver perso l’orientamento e di trovarsi isolata in una infinita distesa, ove è impossibile ritrovare la strada di ritorno. Cerca di rimanere calma e continua a camminare nel senso che le sembra più logico, ma il tempo passa, e il sole inizia a scaldare di meno, e ad eclissarsi dietro le dune. Improvvisamente la donna sente uno scalpitio avvicinarsi e intravede un uomo sopra un cammello. Questi chiede a Marta cosa faccia da sola in quelle lande, e lei le spiega di essersi persa. I due fanno amicizia. Lui si chiama Assil ed è un egiziano, che lavora le pelli di pecora in Marocco. Assil, visto che la tenebra si avvicina monta un’haima, in cui i due potranno ripararsi dal gelo della notte. Ha anche delle coperte che li riscalderanno. Assil è un bellissimo ragazzo dalla pelle ambrata, i capelli neri e gli occhi azzurri e la donna, anche se non se ne rende conto, è molto attratta dal suo fare, ma anche da quella imprevista situazione, che le sembra una magica fiaba. Il cielo è diventato nero petrolio, e Assil dalla sua bisaccia estrae tajin, carne, verdure e thè alla menta per poter riempire, al meglio, lo stomaco. Dopo qualche battuta divertente e qualche storia sul loro passato, i due prendono sonno, coccolati dal silenzio e da un buio pesto. All’ alba del nuovo giorno i nostri personaggi riprendono la strada sul cammello, chiacchierando animosamente….ma ecco che d’improvviso , vengono attaccati da una banda di malviventi marocchini. Con violenza rubano la bisaccia di Assan e rapiscono la ragazza. A questa viene messo un cappuccio, e trasportata via, a bordo di cavalli e Assil viene privato del suo cammello, che si allontana a passo lesto tra le dune. Marta disperata, cerca di dinoccolarsi, ma è legata e imbavagliata e i malviventi giunti presso Quarzazate la gettano in un buio scantinato. Le inferriate della finestra sono alte, ma la donna agile e allenata, con un balzo le raggiunge e, infilandosi fra una sbarra e l’altra, con la sua magrezza, riesce a fuggire. Corre disperatamente per i vicoli della città, alla ricerca di qualcuno che possa darle manforte, ma intravisto uno dei suoi rapitori, si infila in un cortile, cercando di passare inosservata. Una donna la chiama e le dice di seguirla. Conduce la ragazza in una specie di bazar, con pareti ornate di quadri coloratissimi e antichi. La signora dice di chiamarsi Ashana e di essere una strega, cui sono stati tramandati dei poteri speciali dai suoi antenati. Ashana dice a Marta che se le donerà il particolare ciondolo, che la ragazza porta al collo, con un incantesimo, la farà tornare presso la troupe cinematografica. La ragazza accetta di buon grado lo scambio, perché è davvero esausta. Infatti dopo un breve lasso di tempo, la ragazza si trova presso il villaggio provvisorio costruito dai tecnici cinematografici. Marta si avvicina al produttore, il quale sbigottito chiede alla ragazza chi sia e cosa faccia lì nel deserto……. @Silvia De Angelis
Id: 5439 Data: 25/10/2022 23:51:26
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L’incredibile gioco della vita
E’ difficile rivolgersi a qualcuno che è lontano coi pensieri. Infatti gesticola parole rivolte solo a quel suo sentire ingarbugliato, nelle idee che si mischiano di continuo. Eppure Mary aveva deciso di farsi coinvolgere, almeno in parte, in quel gioco futile e forse, un po’ infantile, che le proponeva la vita con la frequentazione di Jhon. Jhon aveva una personalità in parte, contorta, spesso rivolta a vivere la vita intensamente, nel pieno delle sue emozioni, ma al dunque una numerosa falange di pensieri oscuri , sembravano ottenebrare il suo slancio e la sua lucidità, vedendolo spesso rinunciatario a intraprendere nuovi imbarchi. I due giovani iniziano a praticarsi con slancio e come sempre accade, quando una situazione è ai suoi albori, l’entusiasmo fa da protagonista a ore che, insieme, sembrano dissolversi con un’incredibile rapidità, donando smisurate magiche colorazioni a due vite, fino a poco prima, insipide. Il tempo vola con una velocità supersonica e l’attrazione iniziale dei due spasimanti, prende corpo man mano, tramutandosi in un sentimento corposo, che in mordenti affinità di pensieri , cattura la loro esistenza. Momenti indimenticabili si posano nel segreto di Mary, estasiata dalla passione di Jhon che, inaspettatamente, sa donare un’emozionalità incredibile, in uno straordinario mix d’intellettualità e istinto , che la coinvolgono in un sottile gioco dell’anima da cui è quasi impossibile ritrarsi. Ora la coppia imbrigliata in quel frenetico ritmo giornaliero che la assorbe in modo incredibile, lavorativamente, ruba dei tempi sempre più consistenti al proprio amarsi e affinarsi in quell’intento di crescita simbiotica, tipica di chi si rispecchia, con l’anima, nella persona che ha vicino. Si sveglia una mattina Mary e stranamente, non trova, come di solito, sul suo telefono cellulare il messaggio di buongiorno di Jhon, ma non si preoccupa più di tanto e prosegue velocemente a prepararsi prima di recarsi al lavoro. Al giornale ove collabora, la catturano immediatamente per un importante scoop, su cui c’è da elaborare un articolo mozzafiato, che uscirà in prima pagina e Mary si deve impegnare profondamente per dimostrare, come sempre, la sua abilità professionale. In un batter d’occhio ,quasi senza che lei se ne accorga, arriva la sera e, stranamente, Jhon non si è fatto ancora sentire. Mary prova ripetutamente a chiamarlo, ma il telefono cellulare del giovane risulta sempre irraggiungibile. La ragazza, a questo punto si allarma e decide di recarsi all’abitazione di Jhon…nervosamente gira le chiavi nella serratura dell’appartamento e sbigottita trova il ragazzo riverso a terra, privo di vita… Presa dal panico riesce a malapena a formare il numero telefonico della Guardia Medica e osserva incredula quel corpo esanime…..quando improvvisamente squilla il suo cellulare…è il redattore capo del giornale che le comunica che è stata promossa ad una qualifica superiore per l’ottimo lavoro svolto, nel suo ultimo articolo…. @Silvia De Angelis
Id: 5438 Data: 21/10/2022 09:17:11
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Quel volo per Pietroburgo
Federico ha deciso di prendersi un periodo di riposo dal suo estenuante lavoro d’agente segreto, o per meglio dire di vera e propria spia, che svolge alla DIA. E’ stanchissimo di dover intraprendere missioni pericolose, anche se molto ben retribuite ….e poi quel continuo “giramondo” che non dà tregua, è stressantissimo. Ebbene si, ogni tanto rilassarsi fa bene, riposare e vivere l’andare di vita, da un’ottica completamente diversa. La compagna di Federico (Penelope) è una bella ragazza, che svolge il lavoro di interprete, presso l’aeroporto di Malpensa, ed è felicissima che “il suo uomo” abbia deciso di dedicarle maggior tempo e attenzione. In una calda sera d’agosto, i due si trovano in un elegante ristorante alla moda, gustando un piatto tipico del locale, quando improvvisamente, un losco individuo, si avvicina, al loro tavolo, intimando di seguirlo con la minaccia d’un’arma. Presi alla sprovvista, i due fidanzati, si vedono costretti ad ubbidire a quell’insulso ordine che li conduce, poi, all’interno d’un autovettura, che sfreccia a tutta velocità. Si ritrovano storditi, e imbavagliati in uno scantinato semibuio. Un tavolo vicino a loro, con una brocca d’acqua irraggiungibile, aumenta la loro sete. Federico fa di tutto per tranquillizzare, con sguardi e qualche mormorio, la ragazza, visibilmente impaurita dall’imprevista situazione che li ha coinvolti. L’uomo suppone, che alla base del loro rapimento, vi sia una futura contrattazione per un evolutissimo computer, in grado di percepire anticipatamente lo sviluppo, nel corpo umano, di qualsiasi malattia o virus. Federico, a un tratto, sente lo scandire di passi e cerca di far rumore, battendo con forza i piedi in terra ed ecco introdursi, da una minuscola grata, una piccola mano. Il nostro protagonista cerca di fare ancora più rumore, e gli appare lo sguardo d’un bambino. Con tutta la sua disperazione, l’uomo, prova a mostrare di essere legato, e cerca di avvicinarsi alla sua compagna, per far capire al piccolo, che sono in due ad essere prigionieri. Trascorre qualche altro giorno, ma non succede nulla e la speranza che il bambino possa aver dato un qualsiasi allarme, vanifica nel nulla. La fortuna sembra girare dalla parte dei nostri prigionieri, infatti Federico sente un rumore greve sul pavimento….è un coltello precipitato dallo spiraglio da cui entra anche la luce del giorno. Velocissimo, l’uomo, fa di tutto per afferrarlo, e dopo qualche sforzo, andato a male, riesce nel suo faticoso intento. Riesce a liberare sé stesso, e la sua compagna, e dopo aver segato i perni della grata, quasi consumata della finestra, riesce a penetrarvi e a sgattaiolare all’aria aperta. I due fuggono all’impazzata, senza rendersi ne anche conto, della località in cui si trovano, ma nei pressi trovano un taxi e dànno le indicazioni per tornare a casa. Il conducente dell’auto, purtroppo, sembra avere altre intenzioni…infatti, minacciandoli, con un’arma, intima loro di scendere, e li conduce in un seminterrato. Appare loro un tipo poco raccomandabile, che interroga Federico sull’esistenza, di quel certo server, in grado di captare in anticipo l’esistenza di malattia e dove esso sia reperibile. Inaspettatamente Penelope spruzza lo spray al peperoncino sui due uomini, che, storditi cadono a terra, e nostri prigionieri riescono ancora a darsi alla fuga. Finalmente dopo le varie peripezie la coppia riesce a raggiungere l’abitazione di Federico, che stanchissimo invita la compagna, a riposare, dopo le spiacevoli disavventure. Il mattino seguente, il nostro agente segreto, sbigottito, non trova la presenza di Penelope, e dopo averla cercata per l’intero appartamento, nota che è stata aperta la cassaforte, contenente i carteggi segreti sulla costituzione del nuovo server sulle malattie. Furioso si reca a casa della donna, ma di lei non vi sono tracce. D’istinto si reca all’aeroporto per vedere se Penelope, è in attesa di prendere un volo, e fuggire verso la Russia che la ripagherà profumatamente in cambio dei preziosi dati. Alle informazioni dell’aeroporto gli viene comunicato che la donna ha preso un volo per Pietroburgo qualche ora prima… Purtroppo gli studiosi, e i tecnici, si vedranno costretti e rielaborare completamente i presupposti, e tutti gli elementi relativi alla costruzione di quella sofisticata macchina, perché l’aereo, ove viaggiava Penelope, è stato vittima di un attentato ed è precipitato nell’oceano. @Silvia De Angelis
Id: 5435 Data: 18/10/2022 10:14:53
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Calliope
Era un gelido inverno, e come sempre, Flavia si recava alla sua bottega di fiori, che amava in modo particolare, perché i colori di quelle splendide piante e le composizioni che creava, le davano tanta soddisfazione. Nel tempo aveva acquistato più manualità nell’intrecciare steli e corolle e anche l’abbinamento delle varie tonalità dei fiori era risultato molto più armonioso. Nel suo negozio aveva clienti di tutti i tipi : uomini che donavano bouquet fiorati alle loro fidanzate, coppie che dovevano addobbare la chiesa per il matrimonio e persone che dovevano fare un pensiero, rivolto a una piccola sinfonia fiorata. Quando tornava a casa, Flavia, passava sempre di fronte a una fontana, che rappresentava una bellissima ragazza, ma dal volto tristissimo. Molte volte si era chiesta perché avessero scolpito una così bella donna adombrata, anche perché il getto d’acqua si trovava in una piazza importante, molto frequentata. Un giorno Flavia, invece di andare a pranzo a casa, si ferma vicino alla fontana, mangiucchiando un panino e osservando lo sguardo mesto di Calliope (questo è il nome che Flavia ha dato alla donna della fontana)….dopo poco tempo si accorge che la stessa inizia a lacrimare ,e incredula, inizia a parlarle. Calliope le racconta che è stata vittima di un sortilegio. Infatti era fidanzata con un bellissimo ragazzo, ma una sua amica, che in realtà aveva dei poteri magici, si era invaghita anche lei dell’uomo e aveva tramutato Calliope in statua, narrando in giro che era morta. Nel tempo aveva circuito Massimo (questo era il nome dell’uomo in questione) e aveva iniziato a frequentarlo con assiduità. Flavia non riesce a credere a quanto possa essere malvagia una persona e chiede a Calliope se può fare qualcosa per poterla aiutare a riprendere le sue sembianze umane. La statua , adombrata racconta alla ragazza che per tornare al suo originale aspetto, per tre sere di seguito dovrebbe splendere la luna piena e il giorno dopo dovrebbe avvenire un’eclisse di sole. Solo se si verificasse, questo evento particolare, Calliope tornerebbe ad essere donna. Flavia pensierosa torna a casa e si chiede come potrebbe fare a risolvere una situazione così complessa. I giorni passano e la ragazza giornalmente attraversa la piazza con la fontana, provando un senso di rammarico per la donna statua. E nella notte che Flavia sogna la nonna, fra gli angeli da molto tempo, la quale le dice che potrà far decadere il maleficio fatto a Calliope . In cambio Flavia dovrà preparare una bellissima composizione di tiglio e papaveri rossi, posandola sulla tomba dell’anziana. Al mattino la ragazza un po’ incredula, corre verso la sua bottega e ordina una quantità notevole di tiglio e papaveri di campo. Con tantissimo amore prepara una creazione floreale a dir poco meravigliosa, in un incastro di petali, foglie e gambi, che esalta lo sguardo per l’originalità e la bellezza. Flavia, entusiasta del suo lavoro, si reca al Cimitero e prega la nonna di mettere in atto quanto le ha promesso nel sogno. La ragazza non ha il coraggio di passare nella piazza della fontana, ma si fa forza e, a passo accelerato, raggiunge la via. Esterrefatta nota che la ragazza non è più parte integrante della fontana e felice torna al suo negozio. Ad attenderla c’è una bellissima ragazza….ma è Calliope, che con le lacrime agli occhi, per la felicità, la abbraccia, porgendole una delicata orchidea per ringraziarla. @Silvia De Angelis
Id: 5434 Data: 18/10/2022 09:24:53
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L’ombra del domani
Meravigliosi aranciati d’un crepuscolo di fine estate invitano a soffermarsi in un aromatico bosco, ancora impregnato di quei caldi raggi che ne impreziosiscono il fascino. La tenebra si fa strada a grandi passi e Fabio decide di avviarsi verso casa e viene, per un attimo, distratto da un particolare sibilo che s’infila sinuosamente nel suo padiglione auricolare provocando in lui una stranissima, inspiegabile sensazione…istintivamente poggia i palmi vicino alle orecchie, quasi per proteggersi da quel fastidioso rumore…ma per poco, perché finalmente tace. Riprende il goliardico passo, ansioso di tornare a casa, quando improvvisamente ,si sente bloccato, non riesce più a camminare, spaventato da questa stranissima sensazione comincia a sudare freddo, ma dopo poco tempo si trova all’interno di una sala comandi, pregnata di luci soffuse iridanti il contorno…spaventato cerca di muoversi, ma non riesce a fare ne anche un passo. Nella sua mente avverte dapprima dei segnali confusi, poi dei veri e propri messaggi che lo invitano a tranquillizzarsi e rilassarsi. Fabio è ancora più agitato e preso dal panico cerca di afferrare gli oggetti che vede vicini e questi si sollevano ad ogni suo comando…è incredibile, riesce a dare degli imput col pensiero e vivere una situazione del tutto impensabile, che non avrebbe di certo mai immaginato. Finalmente può muoversi e cerca di scrutare quell’ambiente, cercando di darsi un contegno, quando ecco apparire un suo clone, si un individuo identico a lui ,che gli si avvicina sorridente e loinvita a conoscere gli strumenti di bordo, spiegandogli che ora lui si trova su una navicella spaziale proveniente da un lontanissimo asteroide in cui vivono, le ombre personificate, degli umani… Fabio è sbigottito non riesce a credere a quelle parole…possibile che l’ombra possa addirittura personificarsi? L’interlocutore dice al ragazzo che ogni nostra ombra vive e aspetta che si esaurisca il nostro percorso terreno, per ricongiungersi a noi in quell’asteroide ,ove l’esistenzaha una dimensione del tutto diversa, ma talmente rara che non si può spiegare a parole per capirne il profondo nesso…Fabio è molto pensieroso ed anche un po’ incredulo e chiede al suo clone perché lo ha avvicinato e cosa vuole esattamente da lui. L’alieno gli propone di visitare insieme l’asteroide, così Fabio si potrà rendere conto di quell’essenza inspiegabile ed incontenibile che ad alcun altro non è dato di comprendere.. Lui ora ha questa possibilità,se decide in positivo naturalmente, altrimenti rimarrà, per sempre col dubbio di aver perso un’occasione irripetibile di conoscenza al di sopra del consueto. Fabio è gasato, comincia a sudare freddo, poi attratto dal fascino e dalla multimedialità dell’astronave decide di intraprendere quel viaggio nell’infinito, perché in quell’attimo termina il suo finito… @Silvia De Angelis
Id: 5433 Data: 16/10/2022 17:23:47
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La previsione
Ha appena salutato il suo ragazzo, Sabrina, e si reca a casa perché all’indomani ha una giornata molto faticosa. Finalmente si corica, e cerca di svuotare la mente dalle varie preoccupazioni della vita, per provare ad addormentarsi presto. Improvvisamente, il buio della sera, viene interrotto dal una luce fortissima, che si staglia sulla finestra, della stanza della ragazza. Sbigottita, e anche impressionata Sabrina si alza velocemente, cercando di capire da dove provenga quel faro abbagliante…prima che si renda effettivamente di quanto stia succedendo, inizia ad ascoltare una voce metallica che le dice, di essere stata prescelta, per un’osservazione della sua persona sul pianeta Oibaf e quindi dovrà prepararsi quanto prima per affrontare il viaggio, in astronave, onde raggiungere la nuova meta. La ragazza pensa che stia sognando, e si stropiccia, a forza, gli occhi per cercare di destarsi, ma la voce del suo interlocutore, con tono perentorio, le impone di camminare sul flusso della luce, per poter partire alla volta di Oibaf. In men che non si dica Sabrina si trova a bordo d’un veicolo supersonico, e velocissimo, che si dirige alla volta del luogo prestabilito. A bordo della navicella si muovono dei robot, che hanno il pieno comando dei veicolo. I robot, con voce decisa, cercano di tranquillizzare la donna, promettendole che all’arrivo a destinazione, si troverà a suo agio nel loro mondo. La velocità dell’astronave inizia a diminuire, e dai suoi oblò, la nostra protagonista intravede un paesaggio colorato, e molto invitante, per le sfumature che riserva, allo sguardo, molto incuriosito. Una donna eccentrica d’aspetto, non proprio umano, la accoglie al suo arrivo, e l’accompagna in quella che sarà la sua dimora. Sabrina chiede delle spiegazioni, intimorita, e Aifa (questo è il nome della donna) le spiega che occorrerà che si realizzi una profezia, tramandata dagli avi, che prevede che un essere umano, si congiunga con un individuo della loro specie, per generare un figlio speciale che dovrà regnare sulla loro terra. La ragazza impaurita cerca di scappare….ma si rende conto che non ci sono molte vie d’uscita. Allora finge di prestarsi alla situazione e chiede di conoscere quello che sarà il suo partner. Eccolo Ocram… il futuro compagno di Sabrina… si fa avanti baldanzoso, sfiorando la mano della ragazza e cingendola con un delicato abbraccio. Sabrina vorrebbe essere furiosa, ma in realtà la dolcezza di quel delicato approccio con Ocram, l’ha lusingata molto e, fra sé, desidera conoscerlo più a fondo. Infatti dopo poco tempo si trova in un alloggio con lui ed è sempre più ammaliata dal fare di quell’essere così diverso, ma così stranamente amabile. Mentre si lascia andare alle carezze del partner, viene improvvisamente tramortita da un corpo contundente e perde i sensi. Dopo giorni di cure, Sabrina riprende conoscenza, e le è reso noto che Aloa, una donna innamorata di Ocram, la aveva colpita per gelosia. Quindi starà a Sabrina decidere se punire l’avversaria, con la morte, o con un trasferimento in una galassia buia. La nostra ragazza, nel frattempo, si meraviglia sempre più del desiderio inconscio di stare vicino ad Ocram e di accarezzarlo ovunque. Ocram la cerca, e col suo fare, molto suadente, l’avvicina a sé, facendole capire di volerla amare completamente. Sabrina cede alle richieste di Ocram, e non sa spiegarsi come sia potuto avvenire tutto questo cambiamento di vita in lei…. ma, in un flash inaspettato, ricorda di una previsione stranissima che le aveva fatto da piccola la nonna….che ora intravede, gioiosa, in un cielo stellato….. @Silvia De Angelis
Id: 5428 Data: 11/09/2022 11:28:49
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La prima dello spettacolo
Elettra è stanchissima, dopo aver eseguito le prove per lo spettacolo, che sarà presentato il giorno successivo, in teatro, con la nuova compagnia di recitazione. Come sempre, alla sera prima di un’esibizione, crede di non ricordare le battute che dovrà narrare, durante le varie scenografie della commedia…..allora cerca di rilassarsi, pensando a cose frivole ,e respirando l’essenza, d’un’acre sigaretta. Il copione giace spiegazzato, sul suo comodino, e sembra avido d’un ultimo sguardo, ma la donna è stanchissima, e cade in un sonno profondo. E’ già l’alba, l’attrice indossa frettolosamente un paio di scarpe dal tacco altissimo, e un abito aderente, che mette in mostra la sinuosità delle sue forme….prende le ultime cose, e scende di corsa da casa, per recarsi a teatro. E’ un po’ emozionata e strada facendo, perde l’equilibrio, perché un tacco della scarpa si è staccato e rischia addirittura di fare un ruzzolone…… Senza perdersi d’animo la nostra protagonista, compone sul suo telefonino, il numero del taxi, che la accompagnerà alla tanto attesa meta teatrale. Non si fa attendere molto il tassista, e con molta gentilezza aiuta Elettra a salire in macchina. Spontaneamente si presenta alla donna, dice di chiamarsi Raimondo, e visto che sono in molto anticipo sull’orario di arrivo, farà fare alla donna un bel giro in auto. Raimondo parla di sé stesso, di aver piacere di fare il tassista, e di ospitare nella sua auto, un’attrice di calibro come Elettra. Il viaggio in auto prosegue, e improvvisamente il veicolo si ferma dinanzi a uno scenario, che sembra proprio un teatro. La donna fa presente che quella, non è la sua destinazione, e dice all’uomo, di proseguire nel tragitto, finchè non arriveranno alla giusta meta prefissata. Raimondo sembra non ascoltare le parole della ragazza, e con dolcezza, la invita a scendere dalla macchina. Elettra è sbalordita, per ciò che sta accadendo, ma come incantata, dal fare invitante del tassista, si accinge a scendere dall’auto. I due si accingono ad entrare nel “fantomatico” teatro, dal quale si sente arrivare un vocio…..infatti gli attori, si stanno già esibendo nello spettacolo, che riguarda proprio il copione studiato da Elettra. E l’interprete che esegue, la protagonista della commedia, è una bellissima, e disinvolta ragazza, molto diversa dalla nostra Elettra. Elettra, sempre più sbalordita, si siede in platea per assistere “alla prima del sua rappresentazione”, interpretata da altri “mimanti” e non solo, anche le scenografie, e la musica di sottofondo le appaiono completamente diverse… A circa metà del primo atto dell’opera, i recitanti invitano Elettra, a prendere il suo posto nella commedia, e la donna, sebbene molto meravigliata…..ma nello stesso tempo disinvolta, inizia a recitare quanto aveva precedentemente preparato…. Alla fine dell’intrattenimento, una numerosa platea, non solo applaudisce ripetutamente, ma chiede addirittura il bis ai commedianti, che con molto piacere, e tanto energia, ripetono, quanto avevano già narrato. Galvanizzata da tanto successo Elettra cerca disperatamente Raimondo per farsi accompagnare, al suo originario teatro, e recitare finalmente con la sua compagnia….. Il tassista le chiede se non sia stanca, dopo le varie esibizioni, e se voglia veramente prendere parte all’opera con gli attori originari. La donna decisissima, sale sul taxi, intimando a Raimondo di intraprendere una corsa veloce per raggiungere finalmente il suo vero teatro. Giunti a destinazione la nostra protagonista ha un’amara sorpresa….la commedia è stata cancellata, con nuova programmazione da destinare….. Incredula, e smarrita, Elettra vuole parlare con Raimondo, per fargli presente l’inaspettata situazione….ma non riesce a trovarlo…..si è dissolto nel nulla, come il suo sogno d’un’importante esibizione in un teatro d’elite….. @Silvia De Angelis
Id: 5420 Data: 21/08/2022 10:12:09
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Gita nel bosco
E’ uno splendido fine settimana di primavera e una coppia di amici, Marco e Irene, decide di trascorrere, la brevità di questi giorni, nel verde di una bellissima cittadina umbra. Un luogo ideale, per rilassarsi, e respirare un’aria diversa da quella inquinata e pesante della metropoli. L’indispensabile, per una piccola vacanza, viene inserito nei trolley dei due ragazzi, eccitatissimi all’idea di vivere questa nuova esperienza. Il tempo solare e vivibilissimo, sembra fare il loro gioco e, il luogo, ameno, li accoglie generosamente fra le verdi fronde dei boschi. Si perdono, i due coetanei, nei meandri intricati di una fitta macchia, che, nel suo contesto ha l’idea di un vero e proprio labirinto, ma ciò non sembra far perdere l’entusiasmo ai giovani pionieri. Parlottano tra loro, scherzano e si scambiano battute ironiche, soffermando l’attenzione sulle peculiari caratteristiche della natura, come funghi dalle varie fogge, e qualche minuscolo scoiattolo, che si arrampica, veloce, sul tronco di un albero, per raggiungerne l’apice. Non si rendono conto, i due adolescenti, che il tempo fugge e la tenebra si sta avvicinando oscura, sui loro passi… Quasi improvvisamente, i ragazzi, vengono inghiottiti da una sorta di buio, che cercano di sdrammatizzare, camminando velocemente e cantando. Ma la stanchezza inizia a farsi sentire e i giovani decidono di fare una meritata sosta, mangiando del cibo che avevano portato con loro. Stanno gustando dei panini ripieni, quando sentono uno strano eco provenire da una improbabile direzione. Non sanno comprendere se sia una voce umana o qualcos’altro di inspiegabile per il loro udito. Acuiscono la loro attenzione per cercare di captare l’entità del suono, che sembra intensificarsi e avvicinarsi a loro. Avvertono, i nostri amici, delle vibrazioni intense e uno strano vocale, sempre più deciso……sbigottiti, hanno di fronte le loro immagini, stagionate dallo scorrere del tempo. Esse si avvicinano a Irene e Marco, rivolgendosi loro, con atteggiamento amorevole. Fanno delle considerazioni, sul far della vita, che sarà in grado di sorprenderli con eventi inaspettati, ma dipenderà solo dalla loro intelligenza, e dalle loro scelte, addivenire al giusto spessore, per trovarsi sempre in linea con l’essenza dell’universo, motore di ogni cosa. I giovani, paghi di queste importanti osservazioni, si avvicinano alle due sagome di loro stessi, per abbracciarli, ma queste svaniscono nell’etere, come per incanto, lasciando nell’aria un’essenza profumatissima di tiglio, che li avvolge in tutta la sua intensità @Silvia De Angelis
Id: 5418 Data: 13/08/2022 07:12:04
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Alla ricerca di Irene
Mary desidera da molto tempo avere un figlio, ma gli eventi della vita non le hanno dato questa possibilità. Spesso si sofferma fuori delle scuole elementari, per godere di “quel cicaleccio infantile”, che le trasmette un senso di profonda allegria. Un giorno tornando a casa dal lavoro, incontra un vecchio compagno di liceo, al quale confida il suo desiderio e Marco (questo è il nome dell’uomo) la informa di lavorare presso il Ministero, all' ufficio adozioni. Fa presente alla donna, che con delle buone referenze, potrebbe aiutarla ad adottare un bambino. Mary è davvero piena di gioia, per questa bella notizia, e cerca di industriarsi, per presentare un ottimo curriculum che la riguardi, al Ministero, e avviare la pratica di adozione. Passa del tempo e finalmente la ragazza viene convocata, presso il pubblico ufficio, per un colloquio con gli assistenti sociali. Inaspettatamente arriva il “gran giorno” dell’affidamento e Mary conosce Irene, una splendida bambina di otto anni, che le viene assegnata, e a cui dovrà fare da mamma. Irene è molto socievole, e si adatta subito alla nuova situazione che dovrà vivere, anche perché mamma Mary è piena di attenzioni e dolcissima, nei suoi confronti. Si crea un bel feeling fra le due donne, pronte a condividere giornate serene, cercando soprattutto di alimentare quegli interessi che le avvicinano, come la lettura, i film gialli e l’approfondimento di materie scolastiche. Inoltre per far gioire ancora più la ragazza, Mary le fa dono di Jerry, un meraviglioso cane cocker. La vita purtroppo riserva dei colpi di scena, e infatti un bruttissimo mercoledì, la donna ha una dolorosa sorpresa. All’uscita da scuola non trova sua figlia. L’insegnante le comunica che le era stato recapitato un biglietto firmato da Mary, con l’autorizzazione a consegnare la fanciulla a una donna di nome Cecilia. La genitrice sconvolta asserisce che il messaggio non è autentico, in quanto non scritto da lei e sicuramente qualcuno aveva interesse a rapire Irene. Rivoltasi alla polizia Mary fa in modo, che vengano fatte delle approfondite ricerche per ritrovare sua figlia, e soprattutto di rivolgere le indagini verso i genitori biologici della piccola, che forse, dopo averla abbandonata, avevano cambiato idea, e volevano rientrarne in possesso. Questa ipotesi viene scartata del tutto dalle autorità, perché la mamma e il papà della piccola da molto tempo risiedevano in Australia, e con approfonditi controlli, si era giunti alla conclusione che erano deceduti in un incidente aereo. Le giornate di Mary si fanno sempre più cupe e preoccupanti, perché la ricerca di Irene è divenuta molto complessa e di difficile risoluzione. Una domenica la donna riceve la visita di sua sorella Claudia, una donna arcigna e di poche parole. Tra l’altro rende noto, a Mary, di sentirsi molto sola dopo la morte della figlia, e di voler sapere come si svolge la prassi per l’adozione di un minore. Mary le dà tutte le informazioni del caso, e rimane dubbiosa per l’atteggiamento freddo della consanguinea, che sfugge anche il suo sguardo. Nel frattempo le ricerche di Irene proseguono incessantemente, da parte dell’autorità giudiziaria, ma senza alcun risultato tangibile. In un piovoso pomeriggio Jerry guaisce insistentemente, e Mary non riesce a calmarlo in alcun modo. Infine, il cane, le morde un lembo dell’abito, tirandolo verso di sé, come se volesse condurla da qualche parte. La donna prima cerca di calmarlo, poi lo asseconda e il quadrupede fa capire che vuole essere seguito. Mary indossa l’impermeabile e segue Jerry fuori dell’appartamento in cui risiede. L’animale si ferma di fronte alla casa di Claudia e inizia ad abbaiare forte. La sorella di Mary, esce stizzita e chiede alla donna cosa voglia, ma esita a farla entrare nella sua casa. Mary si insospettisce, e in seguito alle sue insistenze Claudia la fa entrare, con fare ambiguo, cercando soprattutto di abbreviare la conversazione e di far in modo che la visita volgesse presto al termine. Mary capisce che qualcosa non quadra nell’atteggiamento di Claudia e inventa uno stratagemma. Decide di travestirsi da idraulico e di far nuovamente visita alla sorella il giorno dopo. Infatti, con la scusa di un controllo condominiale alle tubazioni, riesce ad entrare a casa di Claudia, cambiando il tono di voce, e chiede di entrare in uno scantinato ove si trovano anche i contatori dell’acqua. La donna sente un flebile lamento provenire da quel luogo, e allarmata si spinge più avanti. Inaspettatamente trova la piccola Irene, intontita dal sonnifero e legata ad una sedia. La piccola riconosce la madre e le chiede aiuto. La donna le dice di pazientare ancora un po’. Saranno i carabinieri a liberarla, dopo che Mary ha denunciato sua sorella per rapimento di minore. A volte, il lutto di un figlio, fa perdere la testa anche alla persona più sana mentalmente. @Silvia De Angelis
Id: 5416 Data: 08/08/2022 09:13:08
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Scimmie alla ribalta
Nei tempi lontani del globo, in una zona indefinita, boscosa e delimitata da qualche corso d’acqua si era popolata una tribù di scimpanzé assai evoluta. Probabilmente una situazione climatica favorevole, aveva permesso a questi esemplari , di sfruttare un comprensorio territoriale ameno e di porvi, le basi, per una supposizione di lunga vita in comune. Job, un orango robusto, e dotato di carattere predominante, era stato nominato, all’unanimità, capo del gruppo e si dava un gran da fare per apportare migliorie e rendere sempre più agevole la vita del villaggio, nonostante le inevitabili lamentele di qualcuno e soprattutto la gelosia di Red, anima nera di quel collettivo. Red era un personaggio contorto mentalmente, pretendeva il consenso delle femmine e amava essere al centro dell’attenzione, non disdegnando qualche oscura pratica stregonica, che metteva in pratica nelle solitarie notti in cui la luna appariva come tagliata della sua interezza. Le femmine del branco svezzavano i piccoli, allattandoli per svariato tempo e procurandosi moine fra loro, infatti si spiluccavano al sole, rendendo il loro manto più morbido e vaporoso. Non tutte avevano partorito, alcune giovanissime girovagavano nel branco, arrampicandosi sulle liane degli alberi e improntando delle vistose acrobazie, che intrigavano i maschi in cerca d’una compagna per procreare. La vita del villaggio scorreva pacata, ma sembra debba sempre esistere, ovunque, qualcuno che potremmo definire” guastafeste” e, nel caso specifico, si tratta di Red, che ha in mente di togliere l’autorità a Job, con l’aiuto di altre scimmie, che cercherà di istigare a nuova nomina, per un valido capogruppo della ciurma e, cercando in un’imboscata, di uccidere Job. Nelle notti di luna Red si batte fortemente il petto, per raffermare il suo io e la potenza che ne consegua e cerca di adoprarsi, in stratagemmi mentali ,per portare, dalla sua sua parte, la maggior parte di maschi mastodontici, che possano dargli manforte nel piano che pensa di attuare, a danno di Job, per poi prendere il suo posto nella tribù. Red si procura una notevole quantità di frutti e riesce anche a catturare degli insetti ed è assai attento al segnale di animali amici, quando si presenti un pericolo imminente nelle vicinanze, per mettersi in allarme, ed eventualmente trovare un riparo sicuro da qualche feroce fiera, male intenzionata. Job ormai è invecchiato, ed è molto tempo che si trova alla guida del branco ed ha anche gestito con cura la prole, che ha avuto da qualche femmina del gruppo. Forse è passato il suo momento di gloria ed è ora che venga detronato, lasciando l’eredità del potere a un maschio giovane e forte. Questo è l’assillante pensiero che frulla nella testa di Red, che ormai, quasi giornalmente , si esibisce in prove di forza per mostrare la sua possenza. Ma è in un’oscura notte quando l’orango si aggira nei pressi della tana d’una femmina, che improvvisamente rimane impigliato in una trappola lasciata da qualche umano, e precipita in una profonda buca, ferendosi seriamente e lanciando degli inutili guaiti….infatti non saranno ascoltati da altri membri del gruppo, nonostante Red aumenti il tono delle sue grida. Nel frattempo una iena randagia e affamata, che transitava nei dintorni, inizia a ringhiare intorno a quella probabile preda, cercando di aguzzare il più possibile la mente ed escogitare un sistema veloce, per poterla azzannare quanto prima. Una colonia di uccelli assiste allarmata alla cruenta scena, che potrebbe trasformarsi in un dramma, per la povera scimmia, intrappolata in quel losco tranello, senza vie d’uscita. I volatili dopo essersi compattati in fitto stormo raggiungono velocemente il villaggio di scimmie e iniziano a starnazzare, con forza, sul cielo della comunità per allertarne gli abitanti. Questi ultimi, compreso il segnale di pericolo, si riuniscono in gruppo e tenendo presente il tracciato segnato dagli uccelli, riescono a raggiungere il luogo ove Red, continua a dar vita dolorosi lamenti. In un batter d’occhio Job, a capo degli altri gorilla, organizza un cerchio intorno alla iena, e con guaiti disumani la atterrisce, riuscendo a metterla in fuga. Con dei fasci di liane, assestate tra loro, si cala all’interno della buca ove si trova, dolorante, il malcapitato Red e con un’inaudita forza, trascinandolo con sé, lo tira fuori dal tranello e lo corica su una barella improntata al momento, dalle altre scimmie,con dei rami secchi, riconducendo, lo sventurato, al villaggio, ove le femmine si prenderanno cura di lui. Trascorrono dei giorni e Red, lentamente, riprende le forze…le stesse che lo avevano abbandonato nel momento del pericolo e la voglia di acquisire il potere , nel branco,diviene più che mai, la sua ragione di vita, soprattutto adesso che Job aveva riaffermato lo scettro e la sua capacità organizzativa nel gruppo. E in una notte silenziosa e solitaria, Red chiede il favore degli spiriti demoniaci, per poter oscurare l’anima di Job e indebolire la sua emergente personalità, così sarà più semplice , sopraffarlo e diventare la nuova guida del collettivo di scimmie. Red, però, non si accorge di essere osservato da una delle femmine mentre compie questo rito propiziatorio. Ciakra, comprende subito le intenzioni di Red e, messa in guardia dalla mossa scorretta dell’orango, cerca di trovare una soluzione attuabile per salvare la vita di Job, al quale è legata da un sentimento di profonda amicizia. Ella è in possesso di un talismano antico, assai prezioso, col quale si potrà mettere in contatto con esseri alieni d’universo molto evoluti e potenti e, ai quali, potrà chiedere un solo desiderio, perché suo padre, un anziano gorilla, in tempi remoti li aveva aiutati a rimettere in sesto un’astronave danneggiata, a seguito della quale erano riusciti a far ritorno nella loro lontanissima galassia. Ciakra, dopo qualche tentativo fallito, riesce a contattare Igor, importante personaggio nel clan della comunità extraterrestre e cercando in tutti i modi, di farsi capire, fa presente che ha bisogno del loro aiuto per salvaguardare la vita di un amico a lei molto caro. Igor, compresa la situazione, proietta intorno al corpo di Job, uno schermo trasparente di amianto impenetrabile, così rimarrà illeso, di fronte a qualsiasi attacco di violenza sul suo corpo. Job ha delle strane sensazioni, l’indomani, si sente molto più sciolto, nei movimenti, e pieno di rinnovata energia, ma ciò, non basta, purtroppo, a salvarlo da un morbo maligno che ha attaccato ferocemente il suo corpo e lentamente lo sta dilaniando, eliminando anche l’effetto dello scudo d’amianto che era stato procurato apposta per rendere inefficaci attacchi di malintenzionati. Ed è a questo punto che Igor, decide di riapprodare sul suolo terrestre per colonizzarne una parte di territorio e avvalersi della collaborazione di quella tribù di scimmie, dotate di ottima forza fisica, per costruire un villaggio innovativo e farvi sopravvivere buona parte dei suoi consanguinei. Il progetto di Igor riesce alla perfezione, si stabilisce con buona parte dei suoi seguaci nel territorio delle scimmie, cercando di farle evolvere e riappacifando fra loro tutti gli orango in competizione. Sembrerebbe incredibile, ma col trascorrere di innumerevoli lustri questi animali, e i nuovi ospiti del collettivo, si tramuteranno in ominidi, per dare il via a inedite generazioni di esseri, che diveranno sempre più imprevedibili…. @Silvia De Angelis
Id: 5415 Data: 07/08/2022 09:39:51
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Osvaldo
E’ una sera qualunque e le sovrastrutture della giornata fanno il loro gioco nella mente, facendola soffermare sulle varie incombenze, che si sono portate a termine, e i particolari non ancora conclusi…insomma il solito canovaccio del quotidiano…. Il riflesso di luce, che arriva di sbieco dalla finestra, trasmette un imput gioioso, che dà adito alla crescita di nuove idee da mettere in pratica nell’arco delle ore a venire.. Ma ecco, inaspettatamente, mentre controllo la corrispondenza del giorno, che una busta dalla forma insolita e dal cartaceo anticato, colpisce la mia attenzione. La scrittura non è rotondeggiante, ma a tratti piuttosto rigidi….finalmente riesco a leggere il contenuto dell’affascinante missiva. Si tratta dell’ invito, di un fantomatico corteggiatore, ad un coctail di beneficienza…. Inizio una faticosa ricerca nei meandri della memoria, ma non riesco a ricordare, fra le mie conoscenze qualcuno che si chiami Osvaldo. Penso che si tratti di uno scherzo, o di un errore….ma e non è possibile perché il nome e l’indirizzo, riportati sulla lettera, sono inequivocabilmente precisi, si riferiscono proprio alla mia persona… Tra l’altro Osvaldo si rivolge a me con toni assai garbati, direi da vero gentiluomo, cosa assai rara, in tempi come questi, ove sono tutti sbrigativi e molto poco intriganti… Non perdo l’occasione per cominciare a sognare che Osvaldo sia un nobile, residente in un castello tramandato, e nel fascino d’uno scenario autunnale, ospiti delle persone speciali, nella sua residenza per mettere all’asta delle antichità di famiglia e narrare agli ospiti l’avvincente storia dei suoi antenati… Comincio già a pensare a quale sarà il mio abbigliamento per quel giorno…certamente romantico, per essere intonata ad un’atmosfera, forse medioevale, e provo un abito che sarà perfetto per l’occasione. Il tempo sembra togliere respiri alle giornate, trascorrendo velocissimo, fino alla data del fatidico incontro… Aziono, nella mia piccola autovettura, il navigatore satellitare per giungere alla meta senza problemi, e sono visibilmente emozionata, e pronta, a vivere questa avventura, inedita, propostami dalla vita… Ma a metà del percorso il mio veicolo inizia a fare i capricci, finchè, inesorabilmente, arresta la sua corsa…scendo dalla macchina, piuttosto adirata e mettendo un piede in fallo, cado in una buca sottostante, colma di fango….non ci posso credere, il vestito si è tutto stropicciato e macchiato e ora sono davvero impresentabile e impanne! Improvvisamente sento dei rumori, che si fanno sempre più densi…sono dei passi decisi ... intravedo la sagoma precisa di una persona che si avvicina a me….sorridendo mi porge la mano e mi aiuta a tirarmi su, poi con voce suadente mi ricorda che ogni evento che accada, ha un suo preciso significato e soprattutto che non bisogna mai eccedere nell'intensità d’un desiderio, perché in quel caso la nostra ferrea volontà metterà in azioni delle energie opposte, che si interporranno, fra l’urgenza dell’evento, e la sua realtà, creando delle complicazioni…. Mi soffermo col pensiero su questo ragionamento e nel frattempo sento una forte strattonata sul braccio….è mio figlio….. mi ricorda che abbiamo un appuntamento e mi sono assopita sul divano… Ci rechiamo all’ufficio immobiliare per trattare la vendita d'un appartamento e la persona che ce lo propone stranamente si chiama Osvaldo! @Silvia De Angelis
Id: 5410 Data: 30/07/2022 06:47:08
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La fontana
E’ in un gelido giorno d’inverno che Marianna, vista dalla finestra la coltre di neve che copre le strade, si imbacucca dalla testa ai piedi, perché è una ragazza molto freddolosa. Deve compiere molta strada a piedi, prima di raggiungere la tipografia, ove trascorre molte ore della giornata, per guadagnarsi da vivere. A un certo punto del cammino non può fare a meno di fermarsi di fronte a una fontana, disposta a metà del tragitto, perché stranamente sente il gorgoglio dell’acqua, nonostante il ghiaccio abbia preso il sopravvento ovunque…. Incuriosita si avvicina alla conca della sorgente e si sente stranamente attratta da essa, anche perché sembra essere cessato quell’incredibile morso di freddo della giornata, superato da una temperatura accattivante. Sempre più sbalordita la ragazza prova a toccare l’acqua e come, in un lontano eco, ode un sussurro che le mormora di conoscerla bene e che vorrebbe riavvicinarsi a lei. Marianna stupita, ha una attimo di paura, e anche di incertezza….non sa se sta sognano, o vivendo una Incredibile realtà, che la trova del tutto impreparata. La voce, sempre più insistente narra di essere la sua gemella, che non è riuscita a venire alla luce, ma che vorrebbe reincarnarsi, naturalmente con l’aiuto della sorella, che dovrebbe portare dei pesci rossi nella fontana, viventi, nonostante il gelo… La ragazza è molto titubante, e senza rispondere, riprende il cammino per recarsi al lavoro, anche se per tutto il tempo pensa a quanto accadutole… Sarebbe bello avere una sorella coetanea, con la quale trascorrere bei momenti…questo è ciò che frulla nella mente della donna, e nello stesso tempo, come fare a non far morire dei pesci nell’acqua gelida….. Marianna sceglie dei pesci di taglia media, in un acquario della sua città, e con molta precauzione li porta a casa, cercando di studiare delle soluzioni valide per risolvere la problematica che dovrà affrontare… Durante la notte sogna che una fanciulla, scolpita nella fontana, prende vita e l’abbraccia, mentre i pesci, che la ragazza ha portato, iniziano a riprodursi riempendo la conca…. Al mattino, decisa a voler definire la questione, la nostra protagonista si avvia alla fontana, ma nonostante si guardi minuziosamente intorno, la stessa è scomparsa…..La ragazza si informa per sapere se sono stati fatti dei cambiamenti in quella zona, ma le viene riferito di no. Nel frattempo il contenitore dei pesci, che la Marianna aveva con sé è scomparso stranamente….. La ragazza è smarrita…quando improvvisamente, si sente afferrata per un braccio, e vede la sorella che le sorride e le spiega che è stata proiettata indietro, nel tempo, e la sua tenacia, e buona volontà, la hanno riportata in vita. Lei le sarà sempre riconoscente per il resto dei suoi giorni e farà di tutto per meritare il suo affetto… @Silvia De Angelis 2020
Id: 5407 Data: 22/07/2022 16:14:29
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Case sicure
Abbiamo constatato, purtroppo che l’Italia è una località ad alto rischio sismico. Dall’Irpinia, ad Amatrice, il nostro paese, è stato nel dopoguerra, il più colpito dal terremoto. L’ultimo dei quali (2016) con epicentro lungo la valle del Tronto, e con una magnitudo di 6.0, ha causato la morte di 298 persone. Uno dei modi per evitare questi dolorosissimi eventi, durante “un fatto sismico” potrebbe essere la costruzione di una casa prefabbricata in legno, che non è solo garanzia di eco-sostenibilità, e risparmio energetico, ma anche sinonimo di sicurezza e protezione. Infatti una casa prefabbricata completamente in legno resiste ai movimenti tellurici e protegge i suoi abitanti da eventuali terremoti. Anche se sembrerebbe incredibile la casa in bioedilizia, costruita in legno è molto più resistente, e robusta, di quegli edifici tradizionali per cui è stato usato il cemento armato. Infatti il legno è il materiale privilegiato più utilizzato nell’edificazione di case antisismiche progettate secondo le tecniche più innovative. Inoltre il legno è un notevole isolante, sia per quanto concerne l’acustica ( permette quindi di isolare alla perfezione dai rumori circostanti), sia per quanto riguarda il calore, agevolando il risparmio di riscaldamento, nella stagione fredda. Una casa prefabbricata in legno antisismica ha lo scopo di dare assoluta sicurezza e incrollabilità in caso di violento evento sismico. Gli edifici in legno sono robusti, resistenti e costruiti secondo le più avanzate tecnologie del settore. In particolare le principali caratteristiche tecniche delle case antisismiche sono due : . l’isolamento sismico : riguarda l’isolamento della casa, inserendo alcuni dispositivi flessibili tra il terreno e la base dell’edificio. Tali dispositivi si flettono in caso di sciame sismico e danno modo alla casa in legno di muoversi senza subire crolli o danni. L’edificio, eventualmente, si muoverà sul piano orizzontale, lasciando indenne la salute dei suoi ospiti . l’uso dei dissipatori di energia : questa tecnica di costruzione permette di utilizzare materiali specifici in grado di catturare e di concentrare l’energia sprigionata dal terremoto, che viene tramutata in calore. L’uso dei suddetti dissipatori di energia nelle case prefabbricate, consente una grande diminuizione dei danno ed evita crolli durante l’evento sismico. @Silvia De Angelis
Id: 5405 Data: 16/07/2022 06:42:17
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L’incantesimo
In un gelido paese della Transilvania nasce Breasha, erede al trono, d’un reame secolare che ha vissuto lo svolgersi, di svariati conflitti bellici, per il predominio del territorio. I genitori della ragazza hanno provveduto, con molta cura, alla sua educazione, e alla sua istruzione, scegliendo i migliori docenti, per far si che Breasha, diventasse una vera e colta principessa. La ragazza è di carattere allegro, e spesso si trova in difficoltà, a comportarsi in modo “regale” e serioso, infatti questo tipo di atteggiamento è lontano dalla sua ilare indole. Il castello ove vivono i nobili è immerso in un meraviglioso scenario di montagna, spesso imbiancato dalla neve, per le bassissime temperature, tipiche di quei luoghi. La principessa è solita, di tanto in tanto, nei mesi primaverili a intrattenersi nei vicini boschi per immedesimarsi nelle meraviglie della natura, che sa offrire scenari, di rara bellezza, con lo schiudersi d’essenze di variopinti boccioli. E’ durante una di queste piacevoli escursioni , nel verde, che la ragazza sente un accentuato fruscio di foglie dietro di sé…..si gira ma non vede alcuno. Riprende il suo cammino, e ha l’impressione di essere seguita. Si gira di scatto, e osserva dietro di lei, un ragazzo slanciato, dalla pelle chiarissima. Breasha senza spaventarsi, chiede al giovane, chi sia , e cosa faccia, in quella zona ,di proprietà dei reali. Senza scomporsi, l’individuo si presenta, il suo nome è Vasile e dice di essersi allontanato dal gruppo, durante una battuta di caccia, e di aver proseguito il cammino, per la bellezza di quell’ambiente verde e rigoglioso. Inizia fra i due ragazzi una piacevole, e spontanea conversazione, come se si fossero conosciuti da sempre. Breasha si rende conto, a un certo punto, di dover rientrare al castello, quindi tronca il dialogo e si affretta a tornare alla reggia. A tavola, durante il pranzo racconta a papà Ioan e mamma Demi, dell’incontro avvenuto nel bosco ed i reali, molto accorti, raccomandano, alla donna, di fare attenzione, e di non dare troppa confidenza, allo sconosciuto, se avesse dovuto rincontrarlo. Prima di addormentarsi la principessa pensa insistentemente al giovane Vasile, come se si sentisse attratta da un fascino misterioso, che la coinvolge, nel pensiero della sera. E’ durante la notte che Breasha si sente attirata da una forza oscura, che sembra toglierle il respiro, mentre intravede, accanto al letto, una sagoma dal volto orrendo, dedita, quasi, ad azzannarla…è dopo un forte grido della ragazza, che accorre il re, temendo che la figlia fosse stata, in qualche modo aggredita, ma si rende conto, che la sua erede, è stata vittima di un brutto sogno, e dopo qualche carezza, e parola dolce, la ragazza si tranquillizza e si addomenta. Avvengono, nei giorni a seguire, altri incontri della principessa con Vasile, sempre più intensi….e il legame fra i due giovani si fortifica, anche se Breasha quando si avvicina a lui ha l’impressione, che il ragazzo, emani un’inspiegabile forza magnetica, che la spaventa…. A corte è in preparazione un ballo mascherato, cui parteciperanno molti invitati, e Breasha indosserà un magnifico abito da dama del ‘700, ricamato, per lei, da abili mani. La ragazza è emozionatissima, e aspetta con ansia di fare il suo ingresso nel gran salone adibito all’evento, per ballare con qualche fascinoso cavaliere, che la inviterà in una sontuosa danza. Si fa avanti un baldo giovine, mascherato da vampiro, che, con grazia, la invita a ballare. La donna, affascinata dal fisico prestante del ragazzo, concede il ballo, e scambiando qualche parola col cavaliere, riconosce, in lui, la voce di Vasile. I due “amici” trascorrono insieme vari momenti, della serata, e verso la mezzanotte, raggiungono la veranda, dalla quale s’intravede, un magnifico panorama montano. La conversazione è brillante e Breasha, molto rilassata, chiede al ragazzo di scansare dal volto, la maschera da vampiro…..ma haimè, Vasile, con inquietudine, dice di non poterlo fare, perché quello è il suo vero volto. La principessa, non riesce a credere a quella terrificante affermazione….,e sconvolta, scappa nella sua residenza privata. Trascorrono molti giorni, e Breasha non riesce a darsi pace, perché le manca tantissimo la compagnia di Vasile, ma è sconvolta dalla sua originaria natura. In un’altra sua uscita nel bosco, incontra di nuovo Vasile, che ormai non nasconde più il suo aspetto, nella speranza che la ragazza, lo accetti, per quello che è veramente…ma Breasha prova quasi un senso di repulsione, che non riesce a nascondere. Non sapendo più cosa fare, la ragazza decide di rivolgersi alla chiromante di corte, per vedere se almeno lei potrà darle, qualche indicazione utile, su come poter proseguire una frequentazione accettabile con Vasile. L’anziana signora osserva molto attentamente la mano della principessa, e dopo aver valutato l’intreccio delle linee si pronuncia così : una soluzione al problema esiste. Venendo a conoscenza della data di nascita del ragazzo, al compimento del suo ventunesimo compleanno, prima dello scadere della mezzanotte dovrai formulare un incantesimo. Breasha tiene a mente ogni cosa le abbia detto la chiromante, e il giorno dopo, viene a sapere dal ragazzo che fra pochi giorni compirà il fatidico compleanno. Senza perdere tempo, la ragazza mette al corrente Vasile degli ultimi eventi, cercando anche di organizzare un incontro serale, per poter effettuare il rito, che le è stato suggerito. Infatti la sera “incriminata”, Breasha invita il ragazzo in una cripta silenziosa, ove poter effettuare l’incantesimo . Prende una candela rossa accesa, scrive su un foglio il nome Vasile, lo piega in due e lo brucia, recitando le seguenti parole : “Stelle amate di lassù., è forte la storia d’amore, scacciate il male, un candido volto donate”. Poi la ragazza scappa di corsa, per gettare in un fiume il foglietto bruciato. Al suo ritorno, il dolore è forte, Vasile non è cambiato, il suo volto, è rimasto invariato, ed è visibilmente sconvolto. Le lacrime solcano il viso di Brasha, che decide di troncare del tutto la sua sentita amicizia con il ragazzo. Trascorre svariato tempo, e la principessa, sebbene immalinconita per la perdita della piacevole compagnia di Vasile, cerca di riorganizzare al meglio la sua vita. Infatti inizia a seguire delle lezioni di danza classica. Riprende poi, le sue verdi passeggiate nel bosco e, in un giovedì di primavera, vede un giovane andarle incontro gioioso…..non crede ai suoi occhi…è Vasile, con uno splendido aspetto….il suo viso è liscio! La donna incredula, vuole accarezzare l’incarnato del giovane, e la consistenza della pelle, è di una incredibile morbidezza. Le narra Vasile, che, leggendo un vecchio testo di magia, aveva appreso, che dopo aver gettato il foglietto con la formula magica nel fiume, doveva specchiarsi in esso, fin quando, l’irruenza dell’acqua, non fosse diventata flebile, e lui si era premurato di farlo, perdendo, per sempre, la sembianza di vampiro. Breasha, lo fissa negli occhi, allontanandosi da lui…..un nobile danzatore atletico, la attende nella piazza del paese, per entusiasmarla con i suoi occhi verde mare….. @Silvia De Angelis
Id: 5402 Data: 14/07/2022 07:36:03
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Donne
E’ veramente interessante, come ogni donna abbia una sensibilità diversa e faccia delle scelte di vita così disparate, che la rendano unica e con personalità da tracciare con delle linee sinuose. Nessuna è uguale all’altra, e anche se a volte sembra che delle sfumature caratteriali coincidano, approfondendo la conoscenza delle interessate, ci si renderà conto che in realtà sono molto diverse. La mente femminile è molto creativa, sempre alla ricerca di miglioramenti della sua persona, tramite obiettivi, che con convinzione, porta a termine dotta di tenacia e preparazione. Soprattutto nella nostra epoca, ella cerca di rendersi indipendente economicamente, per poter provvedere, con serenità ,allo svolgimento del suo iter di vita. Il desiderio di un rapporto sentimentale appagante è sempre nel suo profondo, anche se questo desiderio non sempre si avvera, perché nella società “di scontenti” in cui viviamo, sembra sia molto difficile trovare, una buona situazione di equilibrio, a due. Naturalmente esistono ragazze realizzate con una bella famiglia e splendida prole, ma vi sono anche donne molto sole, e insoddisfatte, che spesso si rifugiano in attività lavorative appaganti, per essere in qualche modo remunerate, della situazione intima, non soddisfacente. In ogni caso qualsiasi signora, o signorina che sia, è in grado di risolvere la maggior parte delle situazioni, a cui viene sottoposta dalla vita e, in linea di massima, è dotata di particolare pazienza in quei casi a cui viene sottoposta a difficili momenti di stress psicologico. @Silvia De Angelis
Id: 5401 Data: 13/07/2022 13:29:47
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Silenziosamente
Camminando silenziosamente sulla battigia del mare, si avverte quel fragile “cicaleccio”di minuscoli fossili, calpestati lungo il cammino ventoso, reso vivace dall’andirivienid’onde, frastagliate e dipinte, di sfumature di cielo. E’ allora che il pensiero inizia il suo viaggio a ritroso, guidato dall’odore inconfondibile della salsella, e scavalca attimi del presente, soffermandosi su lidi della gioventù…..allora era tutto diverso, la mente si nutriva esclusivamente di immagini e sensazioni dell’attimo, cogliendone le sfumature più intense e assegnando un valore del tutto innovativo, ai primi sguardi importanti, che si soffermavano sulla propria persona….. Il tutto era accompagnato da canzoni simbolo, prettamente melodiche, e speciali in quei respiri, che avrebbero accompagnato giorni indimenticabili e significativi della vita… Allora non ci si rendeva assolutamente conto dell’importanza di quel tratto d’esistenza, che invece segnerà l’inizio d’un lungo percorso emotivo, fulcro d’un bagaglio di esperienza, che guiderà, col suo fervido spessore, il cammino sentimentale delle varie stagioni. Nel tempo che va le emozioni assumeranno un’essenza del tutto diversa, indubbiamente più matura, ma sempre bellissima, e con un particolare in più da apprezzare, quello che ci renderà consoni dell’immenso valore della vita. @ Silvia De Angelis
Id: 5396 Data: 10/07/2022 19:50:32
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Nei dintorni della memoria femminile
Una sensibilità spiccata e una visione oltremodo ampliata del percorso di vita, sono doti che caratterizzano la personalità femminile,dandole la possibilità, attraverso anche una genetica fisica di notevole portata, di rendere rilevanti, le mansioni della memoria, nel suo arco esistenziale. Un’attenta cura nelle manifestazioni che man mano accadono nel viavai del tempo, permettono alla donna di focalizzarne, con attenzione, il significato, analizzando ogni sfumatura che si è resa consona ad un evento e che ne ha corredato la struttura, rendendola assai eloquente nel messaggio mentale. L’insieme di quei concetti, strutturati nell’andare delle stagioni, hanno impresso, nell’intelletto femmineo, transiti essenziali che lascerebbero individuare l’atteggiamento più razionale da seguire, a seconda dell’impatto che hanno posato, in lei, i ricordi vissuti. Reminiscenze sfocate, o precise, di avvenimenti che in qualche modo hanno segnato una tappa nell’immaginoso, rendendola suscettibile alla sua registrazione, e in quel caso,l’esperienza acquisita, permetta all’indole, d’affrontare il fatto con una dinamica più positiva e vantaggiosa per l’ego. L’ego femminile, infatti, è in grado di iscrivere, con particolare cura, i fatti salienti della vita, soprattutto quelli inerenti la sfera emotiva, assai accentuata, probabilmente perché compito della donna è di essere, fra l’altro, una madre attenta alle esigenze più peculiari della sua prole. Inoltre ella vive il sentimento d’amore in modo totalitario, carente d’egoismo, per cui nel suo limbo ideale questo trasporto di sentimento, spiccato, si articola nelle forme più svariate e intense. Anche la depressione, che talvolta, s’impossessa di menti femminili, si può considerare una forma di decadimento della memoria, che ha perso la sua verve e la sua vitalità, mettendo, così, da parte il ricordo di felici circostanze, che hanno corredato la parabola del vissuto, per precipitare in una dimensione di buio, nella quale è assai complicato ritrovare uno spiraglio di luminosità. Particolare creatività e disinvoltura nello svolgere contemporaneamente più di una mansione alla volta, rendono assai efficace l’associazione di idee nella donna, sempre pronta a rimettersi in discussione nelle contingenze del momento, che si rifanno, spesso, a ricordanze del passato. Molte menti femminili sono dotate di ecletticità, virtù di rilievo, nella quale la memoria ha un ruolo essenziale, per la sua capacità di dettare, in contemporanea, nozioni variegate, celate nei meandri più segreti del cervello e che permettono all’interessata di sbizzarrirsi in settori artistici, ma anche in azioni quotidiane, molto diverse tra loro. Anche se è difficile comprendere il concetto di mente, perché racchiude in sé una serie infinita di astrazioni, è più semplice raffermare il pensiero di memoria, perché nella sua crescita permetta di definire, a linee decise, la sagoma di una personalità e “di più” tutta al femminile….. @Silvia De Angelis
Id: 5394 Data: 07/07/2022 11:48:09
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Vivere oggi
Una serie di persone sconosciute, in una metropoli che si muove compulsivamente, nelle giornate colme di impegni, di tutti i generi, ai quali attenersi con la migliore precisione. I contatti, fra esseri umani, sono sempre più sporadici, nelle città super abitate e in cui il modo più veloce, per sentirsi, è quello dei messaggi sul telefonino. Da quando si è diffuso l’uso del web, le persone si guardano negli occhi e si toccano meno, lasciando trapelare le loro sensazioni su strumenti altamente tecnologici, ormai, alla portata di tutti. Forse sono una romantica, ma preferivo i tempi addietro, quando ci si parlava fra simili e attraverso un contatto, prettamente umano, ci si scambiavano punti di vista ed emozioni, a volte indimenticabili. Inoltre, in quest’epoca, è tutto velocizzato, come se fossimo degli automi, alle prese con una continua corsa, per il raggiungimento di una qualsiasi cosa della vita. In strada si cammina con sospetto, molto guardinghi, per paura di essere scippati, o di essere avvicinati da qualcuno che abbia reconditi scopi, pericolosi per noi. Decisamente non è un bel vivere, ancorati principalmente ad amicizie di vecchia data, che sappiano trasmetterci sicurezza o, in alternativa, avere conoscenze superficiali con cui argomentare in modo generico, senza far trapelare la parte più genuina di noi. Mi auguro che la situazione possa evolversi al meglio, ritornando a momenti di solidarietà, fra la gente, e fiducia gli uni negli altri, anche diminuendo episodi spiacevoli, e violenti, che talvolta ci dànno un senso di grande ansia interiore. @Silvia De Angelis
Id: 5392 Data: 05/07/2022 07:00:23
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Confidarsi
Talvolta si sente la necessità di parlare dei propri crucci, o le proprie preoccupazioni, con qualcuno che abbia la voglia di ascoltarci. In linea di massima questo “qualcuno” è sempre una persona amica, o, altrimenti chi sia in sintonia coi nostri pensieri. Infatti si ha l’impressione che condividere un’idea, che momentaneamente ci affligga, con un altro essere umano, in qualche modo alleggerisca, la questione che abbiamo in testa. Allora “l’ascoltatore” si arma di pazienza, e buona volontà, e cerca di consolarci e di trasmetterci idee positive, facendo in modo di tranquillizzarci e di rendere meno ardua l’entità del problema in questione. Menomale che esistono queste persone, così disponibili, nell’occasione di cui trattasi, altrimenti in alcuni momenti, di intensa inquietudine, si sprofonderebbe in un oscuro vuoto d’anima, molto difficile da risanare. E’ importante parlare, esprimere i propri punti di vista e le incertezze che ci affliggono, perché estrapolandole, è come se diminuissero di valore, essendo portate alla luce e smitizzate nella loro complessa essenza. Parlarne con qualcuno, rappresenta anche uno scambio di opinioni sulle varie problematiche della vita, sempre così presenti, e imprevedibili, nel loro porsi. Naturalmente per confidarsi, sarà opportuno scegliere sempre persone positive, che col loro carico di benessere mentale, potranno dare il giusto apporto emotivo a una “sindrome di pessimismo”, e incertezza, che di tanto in tanto si appropriano della nostra mente. @Silvia De Angelis
Id: 5389 Data: 03/07/2022 09:37:40
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Il karma
Era lì come sempre, in quel rifugio, ove trascorreva parte del suo tempo, ove si trovavano dei gatti randagi, a cui portava qualche scatoletta di latta con del tonno e una ciotola di latte.. Quelle bestiole si erano affezionate a lui, che di tanto in tanto, si recava nei pressi di quella discarica abbandonata dalla gente, per riempire la pancia di quei qudrupedi dimenticati dal mondo. Amedeo era uno strano personaggio, piuttosto solitario e guardingo, nei pensieri pessimistici che gli gironzolavano intorno alla mente, eppure, in alcuni momenti della sua vita, aveva un cuore tenero, inaspettato per uno come lui, che amava far trapelare una personalità da duro. Di tanto in tanto si soffermava sui bordi d’un lago, dalle acque quasi ferme, per i pochi sussulti del vento e lì, a diretto contatto con la natura, si perdeva con l’immaginoso in sogni e desideri che da sempre covava nel suo dentro e che il più delle volte, per una serie di motivazioni non riusciva a vedere chiaramente. Quei pensieri si fissavano in lui e la sera prima di addormentarsi, diventavano quasi un’ossessione a tal punto, che nelle ore notturne era come se vivesse un’altra vita, in una dimensione del tutto nuova, in cui estrapolare una personalità completamente diversa da quella che gli toccava nella realtà… Infatti Amedeo sognava di essere una famosa pattinatrice su ghiaccio e di piroettare con grazia sulle piste gelate più famose del mondo, insieme a un compagno, Ilario, anche lui abilissimo sui pattini, a tal punto che insieme, erano sul podio di importanti gare olimpioniche. In coppia i due campioni attraversavano buona parte del globo, esibendosi in performance di notevole spessore e bravura, e la loro complicità nella danza, pian piano aveva avuto anche un risvolto sentimentale nella vita. Al mattino Amedeo era quasi euforico per quanto gli sembrava di aver realmente vissuto nelle ore precedenti e si soffermava profondamente col pensiero su quella realtà notturna che trovava assai affascinante. Ed è in un giorno qualsiasi che il nostro personaggio, prima di recarsi, come sempre alla discarica, in un flash improvviso intravede, lungo la strada, un tipo che sembra proprio Ilario. Amedeo è impressionato da quell’inaspettato, quanto incredibile incontro, e senza perdersi d’animo fa in modo di avvicinarsi all’uomo. Quest’ultimo non sembra affatto meravigliato di vedere Amedeo e lo saluta, come se si fossero conosciuti da sempre…Amedeo, sempre più incredulo, fa una serie di domande all’amico, che con fare intrigante fa presente che, anche se è stato faticoso intromettersi nei sogni del compagno, è riuscito a conoscerlo e a far breccia nel suo cuore, visto che il Karma della vita aveva programmato una storia “calda” per loro due….
Id: 5388 Data: 02/07/2022 08:03:55
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Intorno al rugby
Sabrina è proprietaria di un fornitissimo negozio di articoli sportivi e vi passa parecchia parte delsuo tempo. Cerca di essere sempre aggiornata sugli ultimi articoli presenti in commercio, per accontentare anche i clienti più difficili. E Roberto, è proprio uno di questi, infatti le ha chiesto l’abbigliamento protettivo per il rugby, composto da paradenti, caschetto e corpetti, che la venditrice vuole affidare, al compratore, della miglior marca. L’acquirente si dimostra soddisfatto per la qualità dei materiali propostigli, e inizia una piacevole conversazione con Sabrina, sempre disponibile e gentile con la sua clientela. Dopo qualche giorno Roberto si ripresenta alla bottega di Sabrina, fingendo di voler acquistare altri articoli e, tergiversando sulla scelta di scarpe da ginnastica, infine è costretto a “smascherarsi”, chiedendo alla ragazza un appuntamento. Sabrina si sente gratificata da quell’invito, perché, istintivamente prova una certa attrazione per l’uomo, ma per farsi desiderare di più, trova delle scuse, e fa presente che accetterà l’invito quando sarà meno oberata di lavoro. I giorni passano velocemente e anche qualche mese e la donna si pente di non aver accettato di uscire con Roberto, perché pensa, fra sé, che non lo rivedrà mai più. Ma in una domenica, in cui con i suoi amici si reca al bowling, rivede Roberto. E’ in compagnia di una bella ragazza e stanno effettuando un’animata partita con quelle pesantissime sfere da abbattere. Sabrina finge di non vederlo, ma si muove sinuosamente per farsi notare, e infatti riesce perfettamente nel suo intento. Il ragazzo si avvicina a lei, salutandola con cordialità, e intrattenendo qualche breve chiacchera. Dopo un bel po’ di tempo si avvicina alla venditrice per salutarla, e le fa scivolare sulla mano un biglietto. Sabrina, emozionatissima legge subito il contenuto della missiva….parla di un appuntamento presso un cinema, dove Roberto le aveva detto di lavorare. La donna è felicissima ed ha anche un po’ di batticuore, fa dei nuovi acquisti d’abiti per essere bellissima e sentirsi all’altezza della situazione. Arriva il fatidico giorno, è una mattina d’inverno ( la ragazza si è fatta sostituire al negozio) e Roberto la sta aspettando sul retro del cinema. La invita ad entrare dentro; i due si trovano in un silenzio ovattato, dentro una sala cinematografica deserta. L’uomo senza parlare la abbraccia con veemenza, baciandola con passione e lì, in piedi fanno l’amore. Il trasporto sensuale è molto intenso, intinto in un’attrazione senza limiti, che coinvolge i due ragazzi. Il tempo non dà tregua e Sabrina deve tornare al lavoro. Si riveste velocemente, si stringe all’amato e scappa di corsa. I giorni passano, la donna è sempre attentissima a chi entra nel suo negozio, sperando di rivedere Roberto, ma inutilmente, l’uomo sembra sparito nel nulla. Le stagioni si alternano, come sempre, ma Sabrina ha una pungente spina nel cuore, sentendo sempre più la mancanza di Roberto. Per caso, un giorno, un cliente aspettando il suo turno, per essere servito, sta leggendo un quotidiano e la donna , sbigottita, intravede, in prima pagina il volto di Roberto, che insieme ad altri complici ha rapinato una banca ed è stato arrestato. Viene colta da un malore, ma è subito soccorsa da un bel ragazzo, presente nel negozio, che, nel Frattempo, stava osservando l’abbigliamento protettivo da rugby. @Silvia De Angelis
Id: 5385 Data: 27/06/2022 08:06:38
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Velocità
Effettivamente non è semplice essere aggiornati alle innovazioni frequenti del ritmo dei nostri giorni. Sembra sfuggire quell’attimo, in cui si recepisce una nuova nozione, attenendosi, per un breve tempo, ad essa e già, la stessa, viene superata da una recentissima creazione, più pratica e veloce, che proietta la precedente nel dimenticatoio. Nei tempi passati un atteggiamento tecnico aveva una più lunga durata e c’era il tempo di assaporarlo. Con calma traendone le giuste conclusioni,e apportandone, eventualmente, qualche modifica soggettiva, ora è tutto prestabilito, e immodificabile, altrimenti si va fuori uso. La problematica, diventa più pesante, per le persone anziane, sempre restie a immagazzinare nuovi dati nel loro stanco cervello, e vogliosi di una pace e serenità interiore, che la vita sembra non volergli consentire. Ma quanto riusciremo tutti, ad assecondare il vortice delle varie innovazioni che si presentano al nostro orizzonte? Si ribellerà una massa di persone a questo voler “triturare”, la mente, con osservazioni e regole sempre diverse, di cui, infine si fa fatica ad assimilare il meccanismo? O forse è un esercizio costante per abituarci, nel tempo, a imparare, a velocità supersonica nozioni sempre nuove, per acquistare la capacità di districarle in tempi supersonici? Chissà….. l’evoluzione è davvero imprevedibile in tutti i sensi!!! @Silvia De Angelis
Id: 5384 Data: 25/06/2022 11:39:55
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La fiaba del barbagianni
Nel velo della notte un assordante battito d’ali rasentava le pieghe del vento, che trovava opposizione nel suo gelido gemito serale… un barbagianni intinto in variopinte piume s’addentrava nella selva in cerca di qualche piccolo mammifero da catturare….il volo dell’uccello si faceva sempre più concentrico e nervoso perché non avvistava traccia alcuna di preda… La vegetazione, promiscua di alberi e nicchie di verde , nel suo movimentarsi, proponeva illusioni ottiche, dietro le quali, l’animale annaspava, per intravedere topi o ranocchi da sgranocchiare ….ma la fortuna, in quel particolare frangente non era dalla sua …. Improvvisamente l’uccello ode uno scampanellio, seguito da un intenso bagliore di luce; intravede una donna bellissima, che gli fa cenno di avvicinarsi a lei… Con un tentennante volo il barbagianni si avvicina alla creatura, quasi eterea, la quale inizia ad elogiare la bellezza del pennuto e con voce dolcissima e suadente lo convince a farsi accarezzare da lei...non appena le candide mani della donna sfiorano le mobili membra del volatile, lo stesso viene imprigionato in una sfera fangosa, che lo immobilizza quasi, perché le sue ali restino impigliate nella melma fluida dell’involucro… Nel frattempo la fata ha ripreso le sue vere sembianze, di perfido gnomo del bosco, che cattura begli esemplari di animali per imbalsamarli e farne una personale mostra nel suo pertugio malefico. E’ uno dei piccoli barbagianni, non vedendo tornare il genitore nella tana, a spiccare un volo di perlustrazione, per rintracciare il padre che non torna… L’aura del pulcino è scura mentre vola, ma si illuminerà di luce, non appena sarà sulle tracce dell’avo. E infatti, in prossimità d’un cespuglio, nei pressi del rifugio dello gnomo, il piccolo produce intorno a sé, un alone fosforescente, che indica la presenza d’una gran dose d’amore, talmente forte che prima scalfirà la sfera di fango, poi la scioglierà del tutto, facendo librare in volo il barbagianni imprigionato, liberando gli animali imbalsamati e gettando in un baratro infinito lo gnomo perfido. @Silvia De Angelis
Id: 5382 Data: 24/06/2022 08:15:30
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La festa mascherata
Michele e Luisa sono sposati da molti anni, e nonostante la buona volontà della donna di portare avanti il matrimonio, le liti accese sono all’ordine del giorno, amareggiando seriamente la vita in comune della coppia. Si erano conosciuti giovanissimi, in discoteca, e l’attrazione fra loro, era nata subito, quindi dopo un periodo non breve, di frequentazione, avevano optato per un’unione seria, Michele è molto insofferente, la situazione con la compagna è divenuta insopportabile e, nella sua mente si fa sempre più forte il pensiero di sbarazzarsene, una volta per tutte. Quella crudele idea s’instaura in modo ossessivo nel cuore dell’uomo, che vaglia tutte le possibilità esistenti, per attuare il suo drammatico piano. Ed ecco presentarsi, a Carnevale, un’ottima occasione, da non lasciarsi sfuggire, per poter eliminare, definitivamente, una donna divenuta davvero insopportabile. I vicini di casa hanno organizzato una festa mascherata, a cui sono stati invitati anche i nostri due protagonisti. Michele per l’occasione indosserà il costume da Romeo, e la moglie, naturalmente da Giulietta. L’uomo prega anche una cara amica (Gemma), di indossare la medesima maschera da Giulietta, così quando lui, per fare una sorpresa alla moglie, la inviterà ad una romantica cena fuori, tutti noteranno ancora la presenza di Luisa ( falsa Giulietta) alla festa, che poi lui riaccompagnerà a casa a tarda sera. Tutto avviene secondo il piano di Michele… si allontana dall’evento con la moglie, promettendole una dolce cena a due. Durante il percorso in macchina finge di fermarsi accidentalmente, soffocando la malcapitata, e poi nascondendola in un’oscura una nicchia di verde, nei pressi di un lago Dopo un paio d’ore Michele torna al party per riaccompagnare. Gemma a casa. Le racconta di aver trascorso una bella sera con l’amata, che stanchissima aveva preferito rincasare. Qualche giorno dopo Gemma si reca nell’abitazione dei due coniugi per restituire un foulard a Luisa, ma Michele , colto di sorpresa, e molto imbarazzato, è costretto a parlare alla donna della sparizione della moglie, e del fatto che dovrà sporgere denuncia, perché ormai è trascorso diverso tempo da quando ne ha perso completamente le tracce. L’autorità giudiziaria inizia a fare le ricerche di Luisa, ma sembra non arrivare a capo di niente, per un bel po’ di tempo, finchè una coppia, che si è recata a fare una gita nei pressi del lago, non fa una macabra scoperta: trova il corpo di Luisa, incastrato in un cespuglio sulla sponda sud del lago. Michele, avvertito dalla polizia, del ritrovamento, dovrà fare il riconoscimento ufficiale della salma. Da abile attore, in quel giorno, si mostra disperato e piangente, ma la sua recita avrà ben poca vita, perché Lucia, prima di morire, aveva tolto la fede nuziale al marito e la aveva inserita in una taschina del suo costume da Giulietta. Sull’anello erano state trovate le impronte digitali dell’uomo, che durante la breve colluttazione con la moglie, le aveva lasciate sull’anello, mentre lei lo stava sfilando. @Silvia De Angelis
Id: 5379 Data: 21/06/2022 08:23:37
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A un caro amico scomparso
Sembra in alcuni periodi della vita, sfoltirsi d’improvviso, il contorno delle persone che da sempre hanno orbitato nei nostri giorni. Il verificarsi di questi eventi, talvolta imprevedibili, altre conclusivi di situazioni dolorose trascinate da tempo, acuisce nella nostra coscienza l’entità di quegli irrisolvibili perché, radicati in noi, ai quali non riusciamo a dare risposta, né spiegazioni che abbiano un senso compiuto, secondo il nostro sensibile sentire. Forse l’impostazione che, in linea di massima ci viene data, sin dai primi anni di vita, sul creato e sulla morte sarebbe pressoché inesatta, perché in realtà non terrebbe minimamente conto del fatto che prima del meraviglioso dono esistenziale eravamo nulla e tornare ad essere nulla dovrebbe essere una manifestazione accettata con naturalezza; un passaggio obbligato dopo una meravigliosa sintesi d’esistenza che permetta di conoscere le fattezze della natura, la tecnologia dell’uomo e tante incredibili emozioni che trasformino continuamente le sensazioni dell’anima. Accettando, quindi, la diversità e la lunghezza di questo percorso, per ognuno di noi, significherebbe essere dotati di misurata logica mentale, eppure il discorso risulta davvero arduo. Infatti l’idea di non poter più godere della presenza e del calore di un individuo a noi caro crea uno sconforto indicibile, complesso da accettare e superare, e il desiderio di avere vicino la persona scomparsa pare ancor più tenace. Eppure dopo un’assidua ripetizione di questi dolorosi eventi la signora in nero sembrerebbe, apparentemente, lasciarci più indifferenti, nel suo alitare senza tregua su anime che si estinguono…come se il suo tracciato facesse parte di un progetto prestabilito, da portare avanti senza un attimo di respiro…quello ultimo di cui si appropria con ferocia, senza un tocco di ritegno per il volto che gela... @Silvia De Angelis
Id: 5375 Data: 09/06/2022 17:27:47
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I social
Il mondo sembra allargarsi sempre di più, infatti ognuno di noi può “decantare” la propria opinione sui social. In questi contenitori variegati, ormai, leggiamo le notizie e i pareri più disparati, perché ogni individuo, si sente in dovere di scrivere il proprio pensiero, i propri crucci e soprattutto la propria critica, spesso acerba, rivolta ad altre persone. Ci siamo abituati a leggere di tutto, su queste piattaforme virtuali, e non ci meravigliamo più, nel constatare che il livello culturale e sociale della collettività, molto spesso è di basso livello culturale, ed esageratamente portato alla contestazione su qualsiasi argomento della nostra vita. La gente pensa che possa scrivere di tutto, anche mancando di rispetto al prossimo, e creando un notevole disagio a chi legge anche con delle notizie travisate, o riportate in modo del tutto scorretto. Credo che il web, in genere, comodissimo per molte attività, anche lavorative, racchiuda in sé anche dei lati oscuri, che andrebbero controllati, anzi del tutto eliminati, per evitare che persone sotto falsi nomi, possano approfittare della libertà di scrivere, per danneggiare gli altri o per pubblicare notizie false e allarmanti, che tanto nuocciono alla comunità. Purtroppo, invece di prendere in considerazione il lato positivo di una piattaforma web, alcuni personaggi ne fanno tappa di malessere e comunicazioni ingannevoli, senza rendersi conto che creano danno anche a sé stessi, soprattutto nel modo acre, e nocivo, di mettersi in cattiva luce. Comunque sono sempre esistite persone corrette, e altre subdole e diseducate, che andrebbero sradicate dalla nostra società…..impresa ardua e quasi del tutto impossibile! @Silvia De Angelis
Id: 5374 Data: 07/06/2022 20:47:35
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Fiducia
In questa era, in cui si avvicendano fatti incredibili e non sempre dal finale positivo, siamo tutti sospettosi e portati a non dare molta fiducia al nostro prossimo. Molti anni fa la gente era più semplice e ben pensante, oggi per svariati motivi, tra cui anche la tecnologia veloce ed esasperante, è avvenuto un peggioramento mentale nelle persone, davvero preoccupante. Poca educazione, cultura minima, crescente malessere interiore, e tanta insoddisfazione, tutti elementi che non contribuiscono, nel loro complesso, ad una buona crescita della personalità. In questa società turbolenta è difficile, muoversi con serenità, e trovare appigli positivi, cui far capo, con momenti di benessere. Normalmente si cerca di frequentare persone di vecchia data, più affidabili, cercando di fare un’attenta analisi delle nuove conoscenze, per non trovarsi, poi, in situazioni ingarbugliate, che ci metterebbero, di sicuro, a disagio. Sembrerebbe strano, ma anche le persone del condominio, in cui abitiamo a volte sono inaffidabili, con i loro atteggiamenti subdoli, e incomprensibili, e soffermarsi a un veloce buongiorno sembrerebbe la cosa migliore da fare… Comunque non fa bene allo spirito, essere sempre diffidenti, e guardinghi…..allora cerchiamo di affidarci anche al nostro istinto interiore, che, certamente, ci trasmetterà una sensazione positiva se siamo nei pressi di una persona, che, almeno in parte, meriti la nostra fiducia…. @Silvia De Angelis
Id: 5371 Data: 04/06/2022 09:17:02
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Incidenti di percorso
Siamo tutti soggetti, nel corso della nostra vita, a degli incidenti, o infortuni, più o meno gravi, che in un determinato periodo, ci creano un senso di profondo disagio. Questi spiacevoli episodi, a volte sono dovuti alla nostra distrazione, altre volte alla poca professionalità di un sanitario, per non parlare poi di qualche incontro davvero sfortunato, che ci avvicina a persone poco affidabili mentalmente. Di certo non è cosa facile riuscire a risolvere, velocemente, il problema che ci coinvolge, ma con molta pazienza e razionalità, cose che non dovrebbero mai mancarci, riusciamo a venire a capo della situazione. In quei periodi far capo a pensieri positivi è la cosa migliore, perché solo così, il nostro organismo non precipita in una situazione di stallo, o di forte malessere interiore, che di certo non aiutano a venir fuori dalla vicenda. La distrazione, e l’allontanamento del fatto che ci assilla, sono ottime tecniche, per cercare di guardare avanti, e trovare degli stratagemmi momentanei, che portino la mente in una dimensione di tempo diversa, e anche un po’ fuori dalla realtà dell’attimo. Credo esista una soluzione alla maggior parte delle tematiche di vita, e forse, nel tempo che va, si è più allenati, mentalmente, a mantenere la calma, e a cercare soluzioni valide, che possano aiutare a trovare una forma di equilibrio interiore. La vita è un insieme di eventi, non sempre semplici di affrontare, e ci permette, giorno per giorno, di crescere e di nutrire quella parte di esperienza acquisita, per farne un uso sempre migliore. @Silvia De Angelis
Id: 5370 Data: 02/06/2022 17:45:40
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Apache
Si sono accampati in un vasto territorio del New Mexico, gli Apache, sperando che quella zona porti, alla loro tribù, del benessere e tanta stabilità. Lì hanno avvistato varie mandrie di bisonti e hanno scorto, nelle acque dei fiumi ,lo sguazzare di numerosi salmoni, ottime prospettive, per una certezza d’esistenza, che duri nel tempo. Queste popolazioni hanno delle tradizioni antichissime, che rispettano rigorosamente, soprattutto per quanto concerne l’ideale religioso, incatenato a feticci, che sono la voce degli spiriti dei loro antenati, nonché l’affido a una persona speciale, chiamata sciamano, che cura i malesseri fisici e ricerca la stabilità mentale nell’individuo. Kasa è una giovane donna attenta, ed appena giunta nella nuova terra inizia ,a costruire la capanna, detta wickiup, fatta di pali , foglie e canne incurvate; all’entrata metterà una coperta. E’ molto indaffarata per gestire al meglio la nuova situazione, e rendere confortevole l’abitacolo, per il proprio compagno Nosh. Nosh è un abile guerriero, ha un fisico possente ed è uno dei candidati alla nuova elezione del capo tribù. La vita scorre normalmente nel villaggio, che ormai gli Apache gestiscono in modo disinvolto. Purtroppo la siccità inizia a farsi sentire, sempre più precaria, nei giorni che passano. Lo sciamano Sike indice allora la danza della pioggia, in cui, tutti in circolo, con degli involucri colorati in testa, e una maschera con strisce turchesi, dovranno lasciar ondeggiare i capelli dietro il suono di flauti ,tubi e sonagli, per onorare gli spiriti e far gocciolare il cielo. Kasa presente al rituale, non vede il suo compagno Nosh, e preoccupatissima, va a cercarlo. Velocissima balza in sella al suo cavallo nero, e, a galoppo, sostenuto inizia la corsa nella prateria. Si imbatte in una mandria di bufali, presa d’assalto da feroci lupi e, fatta rovinare a terra da un grosso esemplare di questi, perde i sensi. La ragazza, intontita, si risveglia stupefatta presso una radiosa oasi, e sente una voce di sottofondo che le parla : “sono lo spirito Manitou e ti ho convocato qui per dirti che porterai in grembo il nuovo capo della collettività e Nosh avrà un altro importante compito da svolgere”. Kasia non ha il tempo di replicare, quando si ritrova ancora a terra, soccorsa dal fratello Adahy, che avvolgendola in una coperta, la riporta alla wickiup, porgendole una bevanda calda e facendola stendere per riposare. A tarda sera rientra anche Nosh e, sbalordito, narra alla moglie di quanto le sia successo poco prima della danza della pioggia. Una forza incredibile lo ha trascinato in una oscura foresta e lì ha dovuto fare i voti e la promessa che sarebbe diventato il nuovo sciamano. I mesi passano e la coppia trascorre come sempre le giornate fra caccia, semine, costruzioni di cesti in vimini e riti magici atavici, propri della tribù. Kasa è in attesa di un figlio, e la sua felicità è grandissima. E’ nel giorno d’un temporale che Nosh mentre sta preparando le frecce, colorate col simbolo della tribù, viene sfiorato da una luce fortissima che attraversa il suo corpo, rendendolo speciale e immune da qualsiasi evento doloroso che possa colpirlo. Si avverano, nel tempo le profezie di Manitou, e quella popolazione si ingrandisce, e prospera, grazie anche allo sciamano Nosh, che riesce a estrapolare la forza interiore d’ogni individuo della comunità, rendendolo consapevole del grande valore dell’esistenza. @Silvia De Angelis
Id: 5368 Data: 01/06/2022 15:44:15
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Quando piove
Quanto ci pesano quelle giornate di pioggia, che si presentano al nostro mattino, colmo di nuova energia per vivere intensamente la vita. Eppure anche quelle nuvolosità, che tanto vorremmo lasciarci alle spalle, fanno in modo di trasmetterci una pacata malinconia interiore, che, il più delle volte ci riporta a trascorsi momenti di vita piuttosto significativi. Probabilmente la mancanza di luce tersa e di cielo azzurro, offuscato dal grigiore di nubi, influisce a rendere opachi i nostri pensieri, sempre alla ricerca di soluzioni dell’attimo, da prendere con una certa velocità e razionalità. Infatti sembra incredibile, quanto il tenore di luce, dotato di notevole apertura, possa influenzare la nostra mente rendendola anche più pronta, e prepositiva, nell’affrontare le varie problematiche della giornata. Il senso di cupo, trasmesso da un dì scarsamente assolato, sembra incupire anche la nostra mente, coinvolta in una girandola di osservazioni in continuo cambiamento, e decisioni da prendere, con una forzata velocità, soprattutto rispetto all’andamento esistenziale di anni or sono. Del resto la variabilità meteorologica rende diversissimo ogni nostro “scoccare di ore”, che assume una sintonia insolita a seconda dei colori della natura e della nostra quantità d’amore che in ogni attimo vibra in noi…. @Silvia De Angelis
Id: 5367 Data: 01/06/2022 12:46:05
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