UN PO’ DI DESIDERIO
Come, lei, senza un nome, evocherà,
Il disperato che non ha più vita
Lei, sconosciuta che darà pietà
No, non pietà, la simpatia gratuìta
Quell’impossibile eventualità
Di un po’ di leggerezza confluita
Dentro a un vuoto che la assorbirà
In un inferno di fame infinita?
Tu, bisogno incistato e onnipotente
Che insieme vede e nega l’offerente
Con quale nome mai la chiamerai?
Tu che il tuo nome hai perso o più non sai
E con il nome hai perso l’esistente
Tu che senza qualcuno non sei niente
Chi potrà mai offrire al disseccato
Te, a cui la sete ha tolto il senno
Quei quattro piccoli nei in quadrato,
O solo quell’ accenno
Di un sorriso adombrato?
Involto inerme la pelle ti parla
Dice cose che non puoi sopportare
Come un passo da non valicare
Ti ingiunge e insieme vieta di toccarla
E della voce il suono
Morbido puro assenso
E l’odore che è un tuono
Senza il lampo del senso
Involucro animato
Pronto a smembrarti se non è smembrato
Quel corpo è un ponte senza chiave in volta
Con due inizi e senza alcuna fine
Gettato in giravolta
Sopra un buio invisibile confine
Fra risa e pianti
Fra anime vicine
Senza fine distanti.
Non cercare più un nome da dire,
Sarà il suo desiderio a chiamarti.
Non fuggire, non spaventarti,
Non esiste altro modo di morire.
Qgiu15
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