Una variabile impazzita il mio balsamo d'attese
chi mi vide in fin di vita non ebbe le traveggole
quanto un quieto vivere fosse dietro l' alngolo
lo sapeva il palo che hanno preso per miracolo, una banda di sperati.
L'alba quaternaria alza chilometri di sabbia
resistono gli occhi per solitudini appena diagnosticate.
Noi stesi in un angolo, tu, posacenere del mondo,
fedifraga, testa calda,
io, fuorismo a circuito chiuso,
col collare di spine staccate.
Respirare diventa una cosa difficile da fare
nella sabbia, nel fango, con le stelle a fissarti.
Tutto il tempo. Parto militare per tutt'altra aeronautica.
Certi preliminari meriterebbero la gogna,
con ossequio delle parti.
Come prima di lanciarsi fuori
fare sotto a chi tocca, nel vuoto, in corsa.
La maiuscola disperata, grido di una resa meditata della mente.
Stesi in un angolo, con la bava alla bocca, che scende.
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