Comunità di poeti
a scrivere
con la pioggia stasera.
Cesare attraversò il Rubicone
Romano Bacchin* morì passeggiando sulla spiaggia
a Rimini
il mio amico Gianluca guarda i sassi del Brenta
ho zappato l’orto
per seminare i fagiolini
che in questo preciso momento stanno crescendo.
Birra gelata,
sigaro Garibaldi,
non vivrò per sempre,
mentre leggo Saramago (ma quante mani ho?)
cercando di imparare l’uso
della punteggiatura.
Ascolto parole senza senso
che dico a me stesso
non c’è confusione da ricucire,
ho perso l’ago,
mi assilla che sono
contemporaneo
forse mai di nessuno.
Le stelle non brillano
per via della pioggia,
non me ne cruccio
se chi amo sacrifica l’infelicità
ad altari di dei ignoti
pure a loro.
I fagiolini si danno un gran daffare
a crescere
mentre
io gioco a lasciarmi andare
tanto andare è inevitabile;
il tempo…
mi sa che non esiste,
anche se,
probabilmente…
mangerò fagiolini
prima delle ferie.
*G. R. Bacchin mio professore di Filosofia teoretica all’università di Padova
Sera 27 maggio 2019
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