Questa città d'ardesia, levantina,
stretta in un laccio d'acqua e di appennini,
si allunga affamata d'aria verso il cielo.
I vicoli, vene di un corpo antico,
sono dedalo medievale che inghiotte
gente smarrita chissà quando e dove,
uomini seri in principe di galles
signore altere profumate di hermes.
Chiese a righe con nomi di martiri
è da secoli che guardano il mare
un mare che non porta più alle Americhe
per speranze o viaggi di piacere;
laggiù il porto è un termitaio d'uomini.
E sarà a Genova, con l'ascensore del Poeta,
che rivedrò i visi da troppo tempo perduti.
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