Pubblicato il 08/05/2019 23:26:24
Mi ci vedo a incamerare aquiloni
come attimi di uccelli tramortiti di grida muovere segni radiosi da gelate, da ceppi d’inverno. Strappare la radice a una canzone nata nel petto, lanciarla più in là del vicinato. Cos’è in fondo una porta? non è legno pronto a fiorire? Mi studio percorsi a matita, disegno un viraggio proprio lì, sopra la cima. Dall’altra parte, ricordo costruivano nidi gli amori mai finiti. Quelli sospesi alle correnti per leggerezza.
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