Pubblicato il 28/04/2019 21:01:43
Cogliemmo della luna,appena in tempo, Un filo sottilissimo d'argento Che intrecciammo alla punta degli scogli Lungo la spiaggia. L'altro capo, lo vorticammo ai polsi Ci scortico' le vene insieme al cuore. Un ultimo barlume di lampara, Poi fu silenzio e sciabordio di remi La luna fu mangiata dalla notte E noi dal mare. Dalla terra alla luna solamente Dista un filo d'argento: un'orizzonte Che divide la vita dall'abisso, Quasi un coltello. Con quella lama separammo il buio Dalla luce del giorno, che ci colse Le pupille ferite, e sorprendenti Gesti convulsi di sopravvissuti Incontro a un porto sconosciuto e ostile. Dalla trama sbiadita della luna Districammo a fatica qualche sogno Da nascondere in tasca E fu mattino.
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