Lavarsi non è un gesto quotidiano?
e il battistero non è morte che rinasce?
I suoi gesti di passaggio e ogni cura
non fanno sangue alla particola, o nel pane,
ma nella voce, che rialza, che ci chiama:
il suo volto luminoso è la postura,
l’abbassarsi, servire chi è piegato-
così è la donna, che celebra il suo Dio,
che si solleva, benedetta, dentro il sabato,
proclamando la parola, stupefatta.
Che coraggio a mettersi per strada
al canto di Myriam, col tamburello!
Oh! non è fulminea la liberazione-
viene piano, dal basso, la celesta-
guarda Lazzaro! esce ancora rilegato.
Risorgere è un lunghissimo affidarsi
è chi mette dentro al tempio ogni suo bene,
chi rompe l’alabastro e dello spreco
fa il bene più prezioso, e in gran silenzio
è chi ti accompagna come sposa
all’ultima stazione, da principio-
portando il suo profumo, all’infinito,
nel largo d’aria : il meraviglioso,
di chi comincia a respirare dal battesimo,
sepolto nella morte di Gesù.