Un destino
Nelle penombre secolari il fiume disegna l’anima,
i pini squarciano l’etere
e l’albero centenario sorride alle croci antiche.
E verrà il bambino in un raggio,
scolpirà un trono con occhi che avvampano
e strisce di miracoli in gemme incise.
Arriverà alla casa dei colori dal sentiero dell’alba.
Con l’ebbrezza dell’afflizione bacerà madre Morte,
fra paradisi di cupole e tabernacoli fuggenti.
Sarà l’addio dal vuoto antico di Roma,
verso la città di là dai monti.
La mano costruisce e ha una speranza,
sortilegio della carne nella solitudine della sete.
Un destino
En las penumbras seculares, el río dibuja el alma,
los pinos recortan el éter
y el árbol centenario sonríe a las cruces antiguas.
Y vendrá el niño en un rayo,
esculpirá un trono con ojos que llamean
y franjas de milagros en gemas talladas.
Llegará a la casa de los colores desde el sendero del alba.
Ebrio de aflicción besará Madre Muerte,
entre paraísos de cúpolas y tabernáculos huyentes.
Será el adiós al vacío antiguo de Roma,
hacia la ciudad de más allá de los montes.
La mano construye y tiene una esperanza,
sortilegio de la carne en la soledad de la sed.
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