Pubblicato il 05/04/2019 10:45:44
C'era una zingara a vegliarmi le notti un tempo appoggiata al muro sempre sorridente nel suo abito rosso e con sempre rose tra la mani. La sua cornice dorata svaniva nella la notte per me scendeva tra lampi di blu elettrico a cancellare le ombre. Poi svanì per sempre la sua gabbia e fu sempre con me, a ogni ombra del bosco nei pendii di montagna, dove crescono i narcisi nel brillare del lago in pezzetto di cielo disegnato e ancora nelle notti più buie. Ma per sempre non è per sempre. E' tornata alla sua cornice sta in una casa che non so e io giro al bosco con un fischio a tremila hertz nelle orecchie e confonde il silenzio il canto e l' incanto e so che non la vedrò più nella sua cornice. Anche se la cerco ancora negli arcobaleni delle cascate in un lago che brilla al sole e deforma il profilo dei monti. O solo nel buio della stanza. Fuori dalla sua cornice dorata. 
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