Quest’anno manchi alla primavera
che gioiosa e solare
apre le porte alla rinascita
facendo da contraltare alla mia tristezza
contornata dalla tua mancanza che pesa.
Io sfiorita tra il rigoglio della natura
e il lampo della sua luce
tendente a rimarcare dolorosamente
la mia immane solitudine.
Un mesto sorriso affiora
al ricordo di quel giorno lieto
quando incontrai il tuo sguardo audace,
la prima volta che ti vidi.
Mi colpirono i tuoi occhi così belli
due laghi azzurri, trasparenti,
mi trasmisero dolci melodie senza tempo
nell’aria assolata di quel lungo viale
tra il frusciare delle betulle
ed il canto degli uccelli.
Fissai in te la mia dimora
in un palpito d’azzurra emozione.
Grazia Denaro
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