Sì
pensa a uno strato di parole
al nostro sentire nascoste
perché desuete
pensa come davanti a una città
perduta nel sepolto
pensa a una luce
sul sommo dell’ultimo colle
come un suono
particulare et unico
Ma il confronto
il sopportìo sottile, snervante
è contro il rumore del parlare altrui
indistinto e analfabetico
dello scrivere altrui
spacciato per intelletto del cuore
Questa è resistenza
come l’asfalto resiste a corrosione di ruote
di suole
le vene non collassano
per scorrimento di sangue
la grotta resiste al tramestio
d’onde di mare
anche se così non sembra
il vento sopporta resistenza di vela
e se ne fa una ragione nel suo andare
Questa è resistenza
come la gola non si secca
all’ingorgo di parole
e la lingua continua a battere
suoni di luce
che da una cima
trascorreranno a un riposo déntrotèrra
infine non invana desuetudine
(tratta dalla raccolta inedita “Verba”)
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