Pubblicato il 24/03/2019 12:11:39
ANIME NUDE. I. Ricordo i tempi in cui da ragazzo sfruttavo gli idioti come un prete uno stupido credente, quando nella mia rete di pescatore di disperati cadevano tossici, reietti e scimmie urlanti a caccia di un senso .... era un tempo dove amavo le donne vogliose di pazzie inimmaginabili, era un tempo dove le vie scure della notte nascondevano le mutande abbassate e ci si amava come gli animali nella giungla: i mali erano solo i genitori preoccupati di campare e di un pasto, di un brodino e di un po' d'acqua. La poesia giaceva con me, negli occhi di una sconosciuta al mattino, quando il vino rimaneva solo negli occhi e i rintocchi della chiesa ci ricordavano che dovevamo tornare a casa, prima che qualcuno dei nostri si preoccupasse che dei mostri avessero rapito un loro caro. Amaro era il tempo, sembrava non passare mai. La poesia giaceva in un "ti amo" dopo 1 giorno solo per scopare ancora una sprovveduta, profumava nel contorno di una bistecca e in una stecca di biliardo in qualche pessimo pub delle periferie. Oh, che meraviglia l'incoscienza! Un nascondino ad occhi chiusi fra le nuvole, volando leggeri come fieri falchi pronti a picchiare sulle prede. Scalzi sull'erba danzavamo al ritmo delle fiamme di un braciere saturnino quando le sere opache nascondevano nel buio i sorrisi di amanti traditori e nei cuori di amanti traditi, a caccia di un bacio. E la poesia giaceva in un'onda morbida che accarezzava il bagnasciuga come una mano sinuosa e odorosa la marea spargeva gli odori di luoghi sconosciuti, e muti i venti consentivano alle deboli orecchie di udire i denti di un bacio sbagliato e il fiato ansimante di una ragazza che apriva le sue gambe, per amore o conoscenza. Così andava la vita, per questo si respirava: guardare una luna che andava per un sole che sorge. II. Pagine dopo pagine sono state strappate dalla mia vita dal bimbo dispettoso di nome Tempo ... pagine macchiate di infamia e ancor peggio pagine macchiate di onore e dovere: piacere per gli stolti. Ora cerco, nelle sere, fra una luna e l'altra, un po’ di buio per la mia anima! La poesia giace in un tramonto insanguinato, in uno sconto ad un bar del centro, in un rientro di un non so che ... ora la poesia giace in un sole che tace in una giornata uggiosa di Gennaio, nel grigio dolore di un rumore di un'auto vecchia dal motore difettoso. Addio fiori di fiamma, addio lupi affamati, pistole fiammanti e scazzottate alcoliche ... addio angoli bui dove la droga donava fantasia ai deboli e derelitti, addio ai relitti che Dio ha abbandonato negli abissi dell'oceano dell'umanità. Adesso la poesia giace nella pioggia, adesso la poesia giace in una brace spenta, nella cenere.
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