Pubblicato il 11/09/2010 23:35:34
RINT’A ‘LU BOSCO RE LU MONTE RE NOVI
Rint’à ‘nu bosco re lu Celiento antico, chino re verde, re fraule e mirtiddi pigliao lu sule ‘na funghetta cu’ lu’ cappedduzzo ‘ngapo. Quanno verette aspuntà ra’ luntano nu’ fungio re bosco auto e cu’ male intinzioni. Lu puverieddo nun facette a tiempo manco a arapi’ la vocca che chera arraggiata subbito l’alluccau: “ Givinò, lu ssaccio ca’ vulite fa lu purcino, ma livateve ra nanti a chesti spore si nò chiammo a Genuveffa la vipera e ve fazzo muzzecà ‘nzimma a ‘sta ponta re sta cappedda moscia…”. Aroppa a st’incontro sfurtunato cu la purcina lercia, s’avetta accuntentà cu’ ‘na fongia arrepecchiata re ‘n’antica vuercia.
Catello Nastro
TRADUZIONE DAL DIALETTO CILENTANO
Nel bosco che porta al bellissimo e suggestivo Santuario della Madonna di Novi Velia, oltre m.1.700 s.l,m., meta di frequenti pellegrinaggi durante la stagione estiva, un porcino vuole fare all’amore con una porcina, ma lei non ci sta e lo minaccia di allontanarsi altrimenti chiamerò una sua amica vipera e lo farà mordere sulla cappella. Sconfitto il porcino si allontana e si consola con una funghetta di quercia già in età avanzata.
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