Sarà oramai marcita la genziana
Il cui blu intenso specchiava testardo
Quell’aria alta che tesa vibrava
Ed eri il centro esatto di due mondi
Mentre sembrava che quel tuo momento
Per sempre uguale sarebbe restato.
Oggi che tutto quello è quasi andato
Soprattutto non essere codardo:
Non rifuggirla, evitando il riscontro
Fra questo tempo che pare ti sfrondi
Col movimento lento di una frana
E l’uomo che mai sei davvero stato.
Oh, puoi ridurla al suo sapore amaro,
Puoi dirne il nome, sperando ti ascolti
Se non un dio, qualcuno a cui sei caro,
Puoi ricercarla, domandando ai volti
Quello di santa e questo di puttana
Che viso avrà il tuo antico sgomento.
Te la ricordi ancora la genziana
Che faccia aveva venendoti incontro
E il suo odore nel mentre ti guardava
E poi da te ha distolto lo sguardo
E dolcemente ti ha dimenticato
Più attenta a un nuovo alito di vento?
Quin con D. Mar18
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