I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Icaro?
ICARO? C’è chi si chiede come sia morire c’è chi si chiede come sia volare Lente giornate impallidite e estorte mentre la vita diventa più corta, trascorsa via, smarrita nell’assenzio di strani e svogliati pensieri. La solitudine è essere soli la macchina che un giorno si domanda nel flusso del pensare chi è che pensa cercando connessioni nella rete. Il desiderio è non essere soli non conta più chi cede e chi comanda lungo una voglia animalmente intensa di anime e corpi che non hanno quiete. Vorrei giacerti accanto in silenzio leggeri insieme i nostri desideri nel pomeriggio, e poi che cosa importa se questo è un volo oppure è una morte? C’è chi si chiede come sia morire c’è chi si chiede come sia volare. QuinNov24 (Grazie a Through The Echoes di Paolo Nutini per lo spunto: “I'm always wondering what it would be like to die She asks me why I always smile when I feel like I'm gonna cry ……. She's always wondering what it would feel like to fly I ask her why She says everything that she sees shine is in the sky……”)
Id: 72040 Data: 13/11/2024 18:21:15
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Se un leone potesse parlare
SE UN LEONE POTESSE PARLARE Ma che c’è dentro? Non questa domanda che appena formulata è già riuscita tanto che a trattenerla nella mente devi ripeterla continuamente. E fuori che? Tono di delusione (senza una causa, è dentro la ragione) muro imbiancato e due quadri negli occhi, ronzio di orecchie, istanti di futuro. È come un lago nella notte, scuro, e sopra sassi lanciati nell’aria; cadono in acqua, sono pesci neri e alghe e rocce e foglie e batteri. E l’acqua che li inghiotte ne ribolle e l’aria sopra e tutta l’aria intorno, continuamente, di notte e di giorno, s’impregna dei vapori che rimanda. Sono dovunque i laghi e andranno al mare con fiumiciattoli o nuvole o piogge, le superfici riflettono il cielo gocce di pioggia o sassi, a volte volti e in uno specchio troverai il tuo. QuinNov24 «Se un leone potesse parlare, noi non potremmo capirlo» Ludwig Wittgenstein
Id: 71983 Data: 02/11/2024 10:37:46
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Saint-Sernin
Saint-Sernin Lungo il percorso che va verso il Niente, incutono timore le alte volte e turba l'ipogeo odor di morte; nel fuoco giallo di poche candele, come di fronte al sacro gli scribi giriamo tutti assiduamente intorno a una verità inaccessibile. E come troverò chi ora mi cerca s'io stesso ignoro cosa sto cercando? Pure, il sapere è un gioco di specchi: ti chiederò tutto ciò che non sai e darò in cambio quello che non so; ché siamo sassi lanciati nel fiume: un volo in aria a lungo solitario e i cerchi in acqua spariscono in fretta. Ma poi oltre una porta laterale, insospettata cesura fra mondi fatta di borchie e cuoio trapuntato, si apre una piazza di sole e di gente. QuinOtt24
Id: 71922 Data: 21/10/2024 12:20:31
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Amore, s’è qualcosa
AMORE S'È QUALCOSA Amore, se è qualcosa, è ciò che è sempre stato sotto gesti e parole come un male comune, un violino scordato, e tutto quanto il resto il sogno, il desiderio, è un fuggire indigesto che prendiamo sul serio. QuinOtt24
Id: 71852 Data: 08/10/2024 11:56:37
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Munch
MUNCH È la vita che stride mica io, però quel grido mi rimbomba dentro e spalanca di forza questa bocca, che ancora vuole cibo e parole. Ma dentro al tempo, con vesti da esilio che questa alterità mi mette addosso, non parlo più, soltanto ascolto domande a cui non ho una risposta che mi riportano a ciò che fu tolto e a chi mi cerca e mi tocca darò quello che sono che è quel che non ho. QuinSett24
Id: 71769 Data: 24/09/2024 18:10:33
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La (seconda) sera del dì di festa
LA (SECONDA) SERA DEL DÌ DI FESTA Da soli non si balla nelle tenebre, e vivere non è solo esultare, così un bel giorno ti vedi oltrepassare da facce nuove che ti sono aliene; quella che era un tempo la tua vita si nutre con gli avanzi della strada e aspetti solo che qualcosa accada, pur tuttavia non è ancora finita: e non perché già tutto è stato detto e non c’è mai chi sa di non sapere, ma perché tu, per te stesso, tu, adesso devi imparare ancora a non parlare. Quinsett24
Id: 71711 Data: 13/09/2024 13:28:44
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Il giorno
IL GIORNO Scintilla il prato, il sole è ancora forte, assordano non viste le cicale, nulla si muove, tutto resta uguale ma le giornate si fanno più corte. Desideravo e il giorno passava, non desidero più, il giorno è passato; sono io questo o chi son diventato? QuinFregAgo24
Id: 71657 Data: 01/09/2024 15:06:09
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Taci
TACI Taci, non dire niente e che il silenzio sia l’intervallo saliente che taglia ogni poesia. Che siano gli altri a dire, a dare un senso al vuoto provvedendo a riempire ciò che per tutti è ignoto. Se il tempo è contingente e la vita lo preme pure siamo da soli anche se siamo insieme. QuinFregAgo24
Id: 71653 Data: 31/08/2024 23:56:37
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Amanti
AMANTI La vita nasce e va verso la morte ma prima incontra altri amanti per strada chiodi di croce o sogni da aspettare amori brevi o che sanno durare, come il sonno, il vino o il tramonto e poi i nomi, a perderne il conto, liste pesanti ma alla fine corte perfino semplici da ricordare. QuinFregAgo24
Id: 71614 Data: 27/08/2024 11:11:51
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Attesa
ATTESA Il tuo viso appuntito ce l'ho davanti agli occhi che mi tiene sospeso, con i sogni e col fiato. Voglio solo toccarti con una mano, un dito e sul cordone teso lanciato fra di noi di pelli e di parole, avvertire il tuo peso, capire quel che vuoi, in quale dio credi. Ma finché non saprò che mi hai guardato, quasi schermando il sole, fino a che non mi vedi, fino a che non mi tocchi rimango ad aspettarti fiducioso e incantato. QuiCdALug24
Id: 71557 Data: 30/07/2024 13:05:32
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Dimenticatoio
DIMENTICATOIO Una vita è una morte, se lo sai non ti sbagli ma dio quanto era bello mentre me ne scordavo smarrito nei dettagli di tutta la tua pelle. Adesso ricordare è forse anche più impuro quasi che tutto quello che so ancora sognare sia tutto nel passato e non più nel futuro. Così vivo ubriaco e per lo più è questo che mi fa smemorato insieme a tutto il resto. QuinGiu24
Id: 71457 Data: 05/07/2024 12:36:23
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Dal Grote Markt a جامع الفنا
Dal Grote Markt a جامع الفنا Nuvole basse nel cielo incombente la pioggia là abituale e molesta quaggiù la troppo attesa è una festa: è il futuro che vince sul presente. Vuoto il baratto di esatto ritorno e di quei tristi conti della serva, tuoi di finanza, miei di economia, la sera noi, quando trascorre il giorno, voglio levarti il fiato che t’innerva, quel fiato che mi manca e corre via, farti pulsare più forte le tempie e rivoltarci gli occhi mentre li empie per una volta tutto il mondo fuori, e non più loro, lenti incrinate dagli specchi che le hanno generate, già quelli rotti o troppo abbacinanti per rimandare un’immagine intera. Smarrita dentro al sogno questa sera la ragione e tutti i suoi furori, tu sognerai fino a essere stanca fino a sognare noi senza capire in una storia che sa di finire ma che semplicemente non ci riesce e che per questo e tuttavia cresce. Saranno piene di verde le vallate, il colore degli occhi e del vedere. Sono esaudite le nostre preghiere: sarà umida e verde questa estate. QuinMag24 (Così mentre capivo/scoprivo, io stupido e lento o entrambi, che con “Verde che te quiero verde” Federico giocava anche con “quanto voglio vederti”)
Id: 71398 Data: 29/06/2024 14:41:20
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Alice disegna
ALICE DISEGNA Disegna la realtà, verrà diversa da come è e da come la vedi, ogni tua linea aggiunge, cosa credi, qualcosa nasce e qualcosa va persa. Disegna nomi e facce e voci e occhi, mani veloci che strappano un velo, verdi profili netti contro il cielo, tocca ogni sguardo e lascia ti tocchi. Fai che ogni sguardo sia per te un colore che impasterai su te tavolozza per poi usarli senza alcun pudore. Sii chi sarai mia giovane straniera, disegna più il piacere che il dolore. Spero di rincontrarti qualche sera. Quin4Giu2024
Id: 71332 Data: 24/06/2024 21:12:01
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Impromptu per Alice nuova
IMPROMPTU (per Alice quella nuova) Parole in libertà, quella che hai tu dolce Alice anche se non sai ancora cosa sia, cosa sarà la tua di libertà. In una vita che via via presenta e crea e distrugge le opportunità, adesso importa solo che tu senta tutto quello che arriva, odori, amori, il goffo affetto dei tuoi genitori il buio della notte e i suoi rumori. Prenditi tutto, fanne buona scorta, per tutti gli altri, non solo per te e sotto un cielo nuvolo o sereno, sii, vivi, gioisci, sopporta, perché ha il suo senso la vita com’è, che lo veniamo a conoscere o meno. (*) QuinxaliceGiu24 (*) Grazie Rainer Maria, sei sempre accanto a me quando serve. E scusa se ho aggiunto una parola alle tue, anzi, una sola sillaba.
Id: 71275 Data: 17/06/2024 23:04:00
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L’isola esiste
L’ISOLA ESISTE L’isola esiste appena è avvistata mentre una forma emerge dal fissare il grigiore di un’alba inusitata. Il navigante non ha che le sue mani davanti a sé, nel suo continuo andare, fino allo sguardo degli isolani. In mezzo il mare che unisce e separa il mare che separa ciò che unisce. Noi che non siamo e insieme siamo il mare. QuinMag24
Id: 70976 Data: 19/05/2024 00:35:06
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Il sognatore estivo
IL SOGNATORE ESTIVO Tutto si agita e scorre, il mare, il vento ma io, per me, mi fingo un tempo eterno; lui non si ferma però, idiota interno, ed è l’inverno del mio scontento. Nato negli occhi di un'altro – e che occhi! i miei ricordi mi hanno dato un nome; oggi per quello, e dio sa quanto e come, vado disperso se tu non mi tocchi. Tu pure tieni o lascia il tuo costrutto che intanto va e da solo si sfalda come si sfascia il cosmo dappertutto: viaggia da solo se viaggi da solo ma se sei in due impara a ascoltare mentre i tuoi piedi assaggiano il suolo. QuinMag24 “And behind all this human movement the ocean bobbed and folded and slid, for nothing could keep still, not people, not water, not time.” Ian McEwan, The Daydreamer
Id: 70874 Data: 07/05/2024 18:08:20
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Cassandra
CASSANDRA In una lunga spiaggia tropicale dove ogni cosa è cielo e orizzonte e il sole scomparso di fronte sposta nel buio lontano ogni male inghiottito dalle ombre allungate di antiche palme forti e contorte si quieta il gioco alterno della sorte e conta poco che non sia più estate; la sabbia fredda ondulata a distesa accoglie i tuoi piedi e li confonde con un sommesso mormorio d’intesa che echeggia il fruscio delle onde. Ed è quaggiù che si placa la rabbia di tutti i vecchi lutti e la follia, adesso in pace aspetti una morte che verrà in volo per portarti via. QuinApr24
Id: 70537 Data: 14/04/2024 21:46:11
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Ma allora?
MA ALLORA? Lo inventavamo il tempo per essere amanti stretti nel nostro letto. Adesso lo fuggiamo ché tutto è stato detto e solo ripetiamo parole discordanti come in un precipizio fatto di rabbia e noia. Eppure ecco la gioia col morbido tepore del vento a primavera: cambia il tempo il colore e non sai se stasera sia la fine o l’inizio di un vecchio nuovo amore. Ma allora cos’è questo, ti sorprendi a pensare, forse solo e presto sta scemando il dolore. QuinApr24
Id: 70460 Data: 04/04/2024 16:11:42
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Arabesque à terre/arabesque en l’air
ARABESQUE À TERRE/ARABESQUE EN L’AIR Un caterpillar fatto col meccano, sposta la terra ma non va lontano, e non sarà la luna che ha di fronte a liberare un Sisifo arrancante, che si crede regista e è un burattino. Forse è la vita questa ignoranza di sguardi miopi a generare un mondo che nasce e muore nel buio profondo con noi turisti confusi in vacanza. Il tempo passa solo qui vicino sfocato dalla nostra miopia ma se è pur vero che tutto va via dopo un momento di caldo bagliore, solo cogliamo di tutta la danza due figure: morte e amore. QuinMar24
Id: 70353 Data: 21/03/2024 10:50:32
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Davvero credi?
DAVVERO CREDI? Davvero credi che esista l’amore? Non t’ingannare, o almeno lascia andare questo tuo solo usare le parole: se ciò che dici amore è il desiderio, è allora una battaglia di potere di cui non sei che una pedina, un pezzo, che qualcun altro manovra a piacere. O forse invece è un sacrifizio, un esercizio coraggioso e testardo della mente, che sola va di contro a ciò che sente, e fuor di sé trova altrove il suo scopo fosse pure asservito, a un potere più alto non interno, che propone l’inferno, e il paradiso dopo, solo dopo. Lasciare andare o avere ciò che viene, tenendo il desiderio che ti tiene e con antica, faticata arte, essere poi chi c’è dall’altra parte. QuinMar24
Id: 70291 Data: 12/03/2024 10:22:46
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Luci e futuro
LUCI E FUTURO Si sta così, come in un luogo incerto, spiazzo deserto che costeggia un muro, e ci si incontra per caso cercando, un poco rincuorandosi cantando ché la strada chissà dove conduce. E chi ti offre un po' di futuro aiuterai a accendere una luce. QuinFeb2024
Id: 70057 Data: 09/02/2024 17:57:39
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La volpe e il lepre
LA VOLPE E IL LEPRE La casa è sempre qui davanti agli occhi cose che accadono e volti e colori tutti a invecchiare, ognuno i suoi errori che non conosci se non quando li tocchi. E non sei solo, non lo sei mai stato, non è mai stata tua la tua paura e se la vita ti è sembrata oscura è il mondo che era poco illuminato. Ma tu che vai, ma tu stavolta resta e piuttosto che andare fai ritorno cambiando il senso a questo corto giorno ché a inventarla c’è ancora un po’ di festa fatta di pelli e mani e con la testa persa a tracciare un futuro unicorno. QuinFeb24 (grazie a “Futuro” di N. Alderman, per la volpe e il lepre, anche se quest’ultimo per lei è un coniglio)
Id: 70015 Data: 05/02/2024 13:43:22
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Pubblicità
PUBBLICITA’ Quando saremo solamente immagini grida ridotte a linee su uno schermo, parole e suoni, mentre il corpo infermo sarà una storia tutta trapassata come un ricordo delle prime stragi, tu ci sarai, entrambi ci saremo recuperando un vecchio clichè che si fa sangue in un presente estremo di ciò che ero e di ciò che sei stata io per te e tu per me. QuinGen24
Id: 69946 Data: 28/01/2024 13:02:35
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Noi due viventi
NOI DUE, VIVENTI Passa il calore da un corpo caldo a un corpo freddo e fra i due elementi si forma e tende la sua freccia il tempo per noi di attimi, di anni, di ore. Il mio calore è fatto dal tuo tempo e il mio tempo dal tuo calore. Calore del mio corpo e del tuo corpo, nel mondo noi, così improbabilmente, nel nostro tempo, noi due, viventi. QuinGen24
Id: 69878 Data: 18/01/2024 10:59:51
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La piazza
LA PIAZZA Straniera, te che vieni da distante vorrei condurre in un luogo che ignoro, una piazza senza nome, vicina. È una piazza qualsiasi fra le tante dove di tra le pietre mal commesse spuntano ciuffi di erba canina e le parole, sempre le stesse, restano in cocci sparpagliate a terra. Le facciate all’intorno sopra i portici sono soltanto la forma che resta di un disperante mondo interpretato: linee ordinate su aurei rapporti come in un racconto del passato, su una struttura ch’è di cartapesta. L’aria riporta un odore ferroso quello di un sangue spesso e copioso; uccelli neri in sporadico volo tagliano un cielo colore del cloro; in giro gatti, non cani al guinzaglio, nemmeno uno, neanche per sbaglio. Qui giocheremo, non io da solo, per una volta sul serio alla guerra. QuinGen24
Id: 69832 Data: 10/01/2024 11:10:57
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Il vento
IL VENTO Impari o solitudine o calore solo per quale vento ha spirato, quello del sud che il muro ha riscaldato o il boreale che lo ha congelato: vento di mare o vento di terra, di pace in corsa o di nascosta guerra. E saprai solo l’una o l’altra cosa, onde affilate in cerca di un approdo o sopravvivere, tu, in qualche modo; sempre a cercare, sempre a incontrare oppure sempre alla fine restare. Ma quel tepore ti mancherà dentro come un ricordo inscritto nel tuo centro, così quel freddo che celi all’interno ti porterà da sola nell’inverno. Poi con i giorni tutto sarà lento calore o gelo saranno sfumati e mentre conterai i giorni passati ti accorgerai che eri tu quel vento. QuinGen24
Id: 69778 Data: 03/01/2024 22:26:20
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Un vestito da sposa
UN VESTITO DA SPOSA Una mente, la notte, con il buio che inghiotte, ma è lo stesso che c’era prima di quel mattino e ritorna la sera. Però il giorno è un bambino, non diventa mai grande, mentre il buio si espande, come quando la festa lentamente finisce e la gente lo sa, lo capisce. E la festa è finita, dietro a porte richiuse contro il vento di fuori, le stoviglie confuse, appassiscono i fiori: è la solita vita. Solo resta qualcosa, una musica in testa, un vestito da sposa, e una faccia, un viso, una frase sfuggita, un sorriso accogliente, che ti cambia la vita lungo tutta una notte, lo ritrovi al mattino che ti rigira intorno: ricomincia il tuo giorno. QuinDic23
Id: 69598 Data: 06/12/2023 17:00:40
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Il ballo, i cani e la luna
IL BALLO, I CANI E LA LUNA È un ballo. E lo balliamo tutti quanti, chi con scomposta grazia chi con ostentazione, chi al centro della sala chi osccillando da solo in un canto Via via cambia la musica e il ritmo si fa lento e cambia il compagno o anche solo chi ti sta davanti. Cani siamo, solo con un padrone esistiamo e altrimenti ritorniamo lupi per scelta o colpe dal passato, liberi per la morte e insieme cupi lungo un sentiero via via più stanco ormai isolati dal resto del branco e la vita non ha significato, forse una coda sfuggente di volpe. Ci siamo, un giorno, intravisti in un volto Che poi col tempo ci è stato tolto E invano lo cerchiamo Noi che altro non siamo Lune perse in un secchio Specchio di uno specchio. QuinNov23
Id: 69411 Data: 05/11/2023 17:41:21
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Addio ad Afrodite
ADDIO AD AFRODITE Questa città in cui vago è straniera: se anche era mia negli anni passati oggi mi sfuggono i codici e i dati, ci vivo mendicando e mi vergogno, come di un pube diradato e spoglio che misconosco e poco e male voglio, mentre trascino aspettando la sera. È bella Afrodite e leggera, la pelle scura dai toni sfumati, crespi i capelli e, sul collo, intrecciati, i gesti ingenui intanto che si avvera come un albero snello e vitale, compiutamente presente e reale, in un’immagine simile a un sogno. Non però un sogno del mio futuro, solo un ricordo di quello che è stato, un mondo irrimediabilmente andato, dove cercava risposte un bisogno che oggi a trovarle non saprebbe usare perché non ha in sé nulla da dare, ora che via gli svanisce il futuro. Non ho più i mezzi per desiderarla: mi arriva la sua voce, è a me che parla, ma manca in me una risposta da dare. Se la sua pelle ha bagliori di perla, sciolta nell’acido non posso berla, lei così viva, in me è morto il mare. QuinSett23
Id: 69030 Data: 14/09/2023 23:26:00
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La bolla d’aria
LA BOLLA D’ARIA Mi hai sorriso quel giorno e il mondo ci ha confinati in una bolla d’aria, la gente intorno sfocata e di sfondo, rimasta chiusa fuori e solitaria flusso di voci e colori distante. Non so se pure tu hai avvertito acuto e solo nostro quel presente, in quello spazio a due totalizzante, se come me per un po’ hai inseguito il tuo sguardo sempre indeciso fra labbra e occhi, fra sguardo e sorriso. Non so nemmeno qual era il mio viso davanti al tuo, che cosa vedevi, so solamente che tu sorridevi. E in quello spazio e in quell’istante ero, esistevo, visto che esistevi. QuinSett23
Id: 68957 Data: 01/09/2023 15:10:37
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Insieme
INSIEME Tenere insieme amori diversi, un giorno lo saprò se si può fare. Però non c'è un altro modo di amare, per noi almeno: incontrarsi e lasciarsi, lasciarsi stare lasciandosi andare, sudati i corpi, lucide le menti, l'anima salda di pelli aderenti. Sono infiniti amori differenti: l'amore soltanto fra i belli l'amore che si scorda e si perdona, l'amore che progetta sul suo vuoto, l'amore che si usa per fuggire da un vecchio amore che non vuol morire; l'amore che si strugge per l'ignoto, l'amore che di rado si abbandona, l'amore che si strappa i capelli; e poi l'amore che si rassicura soltanto quando l'altro ha paura. L'amore che fa a meno di tutto in una vita listata a lutto, l'amore che rinuncia a far l'amore perché il sesso lo annoia e gli fa orrore, l'amore che fra regole e certezza ha scordato cos'è la tenerezza; l'amore che si nutre di distanza e quello che svanisce in lontananza, l'amore che diventa a una parola buona per tutto e razzola e non vola; l'amore di una volpe con la rabbia, come fra i denti un pugno di sabbia, e quello di una volpe addormentata, dolce come una birra gelata. E poi i nostri amori, il tuo e il mio ricamati da antiche cicatrici e condannati a essere infelici da un vecchio, morto e invidioso dio. Restano solo fili di speranza a far da rete alla morte, intrecciati, tutte le volte che sono allacciati due corpi nudi al centro di una stanza. QuinSkalabayAug23
Id: 68892 Data: 21/08/2023 09:34:24
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Distante
DISTANTE Ti sto dimenticando, sei già dimenticata, il tuo è solo un nome di un'epoca studiata a scuola di sfuggita: battaglie senza gloria che non sono la vita e non fanno la storia. Pure mi chiedo come, come'eri e io chi ero e perché mi mancassi quando c'eri e io c'ero. So soltanto che adesso che dalla mia memoria la tua pelle è svanita e il viso inconsistente, il mio corpo è una scoria di un'inutile mente, la mia pelle è gelata: io non sono più niente. QuinPaxiAgo23
Id: 68888 Data: 20/08/2023 14:09:55
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La frusta
LA FRUSTA "Se quella a cui voglio bene sta bene se anche non è con me sto bene anch'io " delicata saggezza che ha il sapore di un pane caldo, solo un po' stantio, che compartiscono anziane suore. Pure, forse quel bene a noi viene da quel dio che antitetico consola un pensiero che non sa di se stesso se non che muore e un'altra cosa sola: di avere i sogni stretti nell'adesso. Alla fine è una scelta finita non priva in ogni caso di dolore se irrigidirsi o inventarsi una danza nella caduta che ti porta via. L'anima è saggia, ignora la distanza, guardando oltre trascende una vita che alla morte o a un dio è subalterna. Il corpo muore nella nostalgia di un altro corpo con il suo calore e preferisce la vita a quella eterna. QuinFregAgo23 "Vai dalle donne? Non scordar la frusta!" F. Nietzche "Bene se ti sta bene sta bene pure a me" Rosalba Pippa (in arte Arisa)
Id: 68831 Data: 10/08/2023 19:26:41
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Sonno
SONNO Oh se solo dormisse la mia mente: sarebbe il corpo tuo l’eden perduto e io un angelo non più caduto, presso di lui, luminoso e accogliente. Oh se solo dormisse la tua mente: sepolte lì le scorie del passato tutto verrebbe nuovo e inventato, anche il dolore isolato al presente. Invece in questa sordida boscaglia in cui vaghiamo come prigionieri ogni rovo da dietro ti attanaglia con spine non di oggi ma di ieri, ché la mente ricorda e su noi sbaglia, ché insieme siamo nuovi, e passeggeri. QuinAgo23
Id: 68779 Data: 03/08/2023 14:55:41
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Celine se te ne vai
CELINE SE TE NE VAI Celine se te ne vai sappi che in questo posto nessuno resta molto: proprio il tempo che hai ha un valore che è un costo quando ti viene tolto. Non so se hai mai avuto un'idea di futuro, se la tua vita e stata eccitante o noiosa; se il tempo lo subivi o anche lo immaginavi e se quando aspettavi sapevi anche che cosa. Forse la tua esistenza è stata una teoria di giorni contingenti venuti e andati via fra piaceri presenti e brusca sofferenza, ma se il tuo viaggio è stato trascorrere ogni ora, già meno mi addolora l'oggi in cui ti ha portato. Ché vivere è una festa anche senza uno scopo, e solo a chi sublima l'adesso per il dopo la morte è un male prima. Poi lo è solo a chi resta. QuinxCelineLug23
Id: 68700 Data: 19/07/2023 14:33:28
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Uffa!
UFFA! La gente si stufa di me, anch’io sempre di più ne ho abbastanza: la vita non è piacere a oltranza ma questo l’ha scoperto pure Dio. Perché ogni libro termina alla fine: quando va via l’ultimo personaggio sparisce insieme il senso del viaggio su un foglio bianco che segna il confine. E neanche spero un eterno ritorno, sole e poi pioggia dopo il temporale, vivere è raro come un unicorno, è un lampo, un mito, quasi irreale. C’è giusto il tempo di guardarsi intorno e buttar giù due versi da animale. QuinPeschGiu23
Id: 68621 Data: 02/07/2023 09:53:29
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Navi nella notte
NAVI NELLA NOTTE Ero certo che ti avrei incontrata al largo, navigando in piena notte, come a volte su inusitate rotte una lontana luce affiorata dall’orizzonte ti lascia sperare in un faro, la terra, infine un porto. Ma poi ti accorgi che hai avuto torto, che è solo un altro in viaggio nel mare. La radio sul canale convenuto, viri di bordo, cerchi di accostare, mica per altro, solo, è un aiuto essere in due, la notte, a navigare. E invece no, la luce è già sparita, non ti hanno visto, il buio è troppo spesso. Solitaria la notte è infinita, riprendi la tua rotta, fa lo stesso. Per Gioia, a mo’ di saluto Qmag 15
Id: 68458 Data: 11/06/2023 13:16:57
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Amare
AMARE Amare controvoglia, amare di traverso senza lasciarsi andare, non varcando la soglia, sempre un po’ a malincuore, coi soldi e non col seme, visto che a quanto pare non c’è proprio altro verso e poi che non esiste nient’altro che ti preme. Amare di nascosto, tacendolo a noi stessi per evitare il costo, che lo paghino i fessi; gonfiarsi di parole studiandone l’effetto, lesinare l’affetto come fosse follia; cercare compagnia rimanendo distante pensare ad ogni istante che ogni sogno va via. Però comunque amare, amare con la pelle, perdendoci la testa, ignorando le stelle. Sapere che una rosa è soprattutto spine oltre a un po’ di colore e una lieve fragranza: se la devi pagare, è inutile e costosa ma scopri che alla fine, alla lunga distanza, fra piacere e dolore, è tutto ciò che resta. QuinGiu23
Id: 68422 Data: 03/06/2023 17:55:26
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Polemologia
POLEMOLOGIA Sempre la voce sovrasta una voce, tagliente impone una sua ragione, battendo il vecchio chiodo di una croce. Solo il silenzio ascolta e non si oppone, perchè in silenzio i corpi sono nudi. Fraintende tutto il mondo, anche il silenzio e a volte lo risolve in solitudine: ti escludi allora inebriato d’assenzio poi il tempo passa e di nuovo t'illudi. QuinMag24
Id: 68267 Data: 15/05/2023 21:02:44
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La valle
LA VALLE C’è un tempo, è quasi un luogo, una valle, tanto si estende dietro alle mie spalle, passato il quale il futuro manca mentre tutto quello ch’è nuovo mi stanca come se fosse troppo caro il costo, o non avessi soldi da sprecare.
Cosa ci fai tu con me in questo posto, la stanza semibuia, un solo un ingresso - o è l’uscita - e una sola finestra da cui si coglie a malapena il mare e, quasi spento, un canto d’orchestra?
Cosa ci fai tu qui, cosa ti muove, e poi rimani e non te ne vai via? Perchè sei qui con me e non altrove? Che cosa cerchi, un po’ di compagnia? QuinApr23
Id: 68118 Data: 21/04/2023 16:12:57
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L’arancia
L’ARANCIA Che sia lei a cercare il piacere, con forze fresche e il suo nuovo potere, lei a trovarlo! Da troppi anni vivo questo sole, distinguo ormai la vita e le parole: a lei il miele insperato e il mal di pancia io mi accontento e giuro che so farlo, di spremere limone da un’arancia. QuinApr23
Id: 68065 Data: 12/04/2023 15:53:27
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La danza
LA DANZA Sommano gli anni, crescere è invecchiare, il desiderio impara a esitare. Un po’ alla volta ti trovi a capire che ogni età ha il suo di desiderio e che va posta, ed è nuovo il criterio, come una resistenza a te e all’altro, innaturale, un breve intervallo, controintuitivo filtro di pazienza, una sofferta e strana indifferenza che allunga il tempo, lo fa rallentare. E' un po' più vivere e meno subire, scoprendo piano i passi di un ballo in cui conduci e ti lasci portare. QuinFeb23
Id: 67795 Data: 26/02/2023 01:29:38
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Non c’è’ alcuna fretta
NON C’È ALCUNA FRETTA Nato in un giorno di pioggia, nata in un giorno di sole, non cambieranno nulla tante nostre parole: da lì tu sei chi sei, da lì sono chi sono, non sapremo cercare che ciò che è conosciuto, ma non si perderà che ciò che non si è avuto. E sarà pioggia a volte e a volte solo sole. QuinxGioia26Gen23
Id: 67648 Data: 26/01/2023 22:26:21
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Uomo a mare
UOMO A MARE Un corpo si squilibra e cade in mare e tutto è lento però in un istante è già subito piccolo e distante, la prua va al vento ma è duro virare. Gli occhi non sono più quelli di allora vedono meglio il dentro che il fuori, forse il passato aveva più colori, o è lo sguardo che oggi li ignora. Eppure mi ricordo sulle carte rotte tracciate ma già immaginate che dall’inverno andavano all’estate, l’ansia di chi trova una méta e parte. Era tepore ciò che cercavamo, quello che a volte incontri all’esterno e insperato ravviva il fuoco interno, come la brace si arrampica su un ramo. Ti vedo andare, andare, andare, non so chi sei nell’onda increspata, quasi mi chiedo se mai ci sei stata su questa barca con me a navigare. Spalle alle sartie, dritto in mezzo al ponte, cerco di decifrare l’orizzonte, ma intorno a me non vedo altro che mare. QuinGen23
Id: 67587 Data: 16/01/2023 21:05:40
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La festa del villaggio
LA FESTA DEL VILLAGGIO Persone sole e coppie e capannelli, la piazza un segno, un sogno, un’attrazione un tempo altro di distrazione dal proprio giorno, dai propri fardelli. Srotola il Mago i suoi trucchi ad effetto qualcuno lo ricorda ed è perfetto altri li sbaglia e lo fa goffamente ma non ci fa troppo caso la gente. La Strega è un’infermiera praticona se pure non guarisce i suoi pazienti, fanno la fila e vanno via contenti, non è cattiva, non è neanche buona. Ha una sua palla di vetro la Strega in cui ha letto il proprio destino, nessuno è ammesso a andarci vicino lei sola legge la sorte e la spiega. È un’arte appresa la magia del Mago fatta di un lento sforzo quotidiano, si lascia a volte prendere la mano, evoca un angelo e gli appare un drago. Capelli svigoriti e seno fiacco, la Strega cura ormai solo se stessa, ogni cliente per lei è una scommessa, che termina al momento dell’incasso. Il Mago è un uomo strano, elementare, il pubblico per lui son solo visi di donne giovani e aperti sorrisi e gli dispiace vederli invecchiare. La Strega è una donna non da poco sa bene che la vita non è un gioco e che bisogna tenerla a bada ad evitare che il peggio accada. È ingenuo il mago e conserva una fede: che se la vita è una breve illusione può farsi viva ogni sua finzione. E chi segue i suoi incanti un po’ ci crede. La Strega è stanca, ha vissuto tanto, se ha dei poteri, le manca la forza, ma la sua pelle è una dura scorza, pronta per la realtà, non per l’incanto. Gente griffata con abiti scadenti vecchie ricurve appese a cagnolini ma anche molte mamme con bambini tutti a inseguire il gioco dei momenti. E' il mio popolo questo, la mia gente figlia di tempi mai stati migliori semi rugosi hanno figliato i fiori di una ricchezza ch’è in realtà indigente. Da chi andrà questa folla nella fiera, quell’uomo vecchio e poco intelligente, quella ragazza ancora adolescente, per leggere il futuro, qui, stasera? Il Giullare si agita e si sbraccia ma non gl’importa che alla gente piaccia, coi campanelli scuote la testa, sembra che dica: “E' qui da me la festa.” QuinGen23
Id: 67529 Data: 07/01/2023 14:19:38
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Volo di notte
VOLO DI NOTTE È certamente un volo notturno, giù in basso luci ammassate fra loro vasti sparpagli di monete d’oro, più in alto un debole chiarore diurno. Fatichi sempre a pensare che siano un'altra volta paesi, persone, e non è certo la prima occasione in cui li guardi con malinconia. Ma il buio sale e un nuvolame grigio, ormai nero, offusca la visuale. Grotta affollata, volte da ospedale, lo sguardo torna all’interno: al reame di volti e nuche immobilizzati di voci scarse, sussurrate e stanche luci gelate, fiaccamente bianche, sopra sedili male illuminati. Cercala tu quando ti servirà. Mostra di dare anche se prenderai. Spremi da lei quello che non ha. Non salutare quando te ne vai. Quin31Dic22
Id: 67484 Data: 31/12/2022 20:20:51
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Mare
MARE (ennesima) Sì, questo, nonostante ciò che dentro uno sente e le luci e la gente, è certamente mare. Liscio che sembra niente E spesso fragoroso, ma più pericoloso quando diventa ghiaccio. E dunque c’è bisogno per vivere oggi stesso, di immaginare adesso, un approdo e un abbraccio. QuindaFrandic22
Id: 67428 Data: 20/12/2022 14:28:47
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Metropolitana
METROPOLITANA (dove ho ceduto il mio posto a L. Cohen) Ogni favola ha dietro, una storia nascosta, un'ipotesi folle, un postulato, che ipoteca il futuro dal passato: che l'altro non sia altro, che il desiderio abbia una risposta. Come cristalli di neve dietro a un vetro viviamo di espedienti, di una realtà inventata che la realtà tritura sotto i denti mentre ne è trasformata. QuinLndnDic22
Id: 67354 Data: 08/12/2022 21:34:17
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Fortuna
FORTUNA Da sempre sono stato un uomo fortunato: con anima leggera (altri, non io, dirà superficiale) son sempre stato in grado di evitare di farmi troppo male col rimaner da solo, senza neanche un amore al calar della sera. Specialmente l’autunno, stagione intransigente per via che non si è ancora abituato il corpo a fare a meno della luce del giorno, del brusio della gente e del calore intorno che fino a ieri c’era. Mi chiedo finalmente, in questo inverno del nostro scontento, col freddo giù alle ossa e il buio avanti agli occhi senza nessuno accanto che mi tocchi e si faccia toccare e non per gioco, (ma il mio non è, o un poco sì, un lamento) se evitando la sera non mi sia sfuggita la verità più vera di questa nostra vita. QuinNov22
Id: 67289 Data: 29/11/2022 14:04:53
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Mala tempora currunt
MALA TEMPORA CURRUNT (sed peiora parantur) È una temperie strana e confusa: più non distinguo il pieno dal vuoto e se sia buono il primo o il secondo. Se l’esperienza è maestra di vita, non so più chi ha ragione e chi torto, fra la valle di lacrime e il dono, fra chi per quieto vivere è già morto e chi si oppone ad ogni abbandono, fra chi guarda la luna e chi le dita. Vivo aspettando che accada qualcosa una scintilla, un sogno dall’ignoto, ma intanto muoio mentre giro in tondo. QuinNov22
Id: 67271 Data: 27/11/2022 14:00:04
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Isles du vent
ISLES DU VENT Nasci ed è con te che nasce il mondo Qualcosa è vivo, solo questo sai Dritta è la via ma intanto giri in tondo Dal centro muovi i primi passi e vai Tutto è nuovo, tutto è appetibile Tahiti è là, potente e invincibile. Distingui il mondo in questo e quello Lo assaggi per tentativi ed errori Chiami “male” il dolore, il bene “bello” Incerto dentro dubiti del fuori. Trovi un nome per l’indescrivibile Tahiti pare forse il più plausibile. I piedi in terra e la testa più in alto Scopri il potere dell’essere vivo Ciano il cielo il mare cobalto Gialla la sabbia e tu argento vivo Solo una cosa è certa e intellegibile: Tahiti dovrà essere accessibile. Ma sei un ponte di antichi sassi E il tuo saltare al di là è incerto Come completerai dei nuovi passi Se il fuoco del tuo sguardo non è aperto? Sugli occhi hai un velo impercettibile: Così nascosta Tahiti è invisibile La varietà dei fatti dà calore Al tuo sentirti singolare al mondo Guitto tra i tanti o tu lo spettatore? Fra il tuo canto e l’orchestra in sottofondo Oscilli eppure resti impassibile: Tahiti è così tanto imprevedibile? Nell’aria sono odori inusitati Che vengono da un tempo in cui non eri Sganciano molle che fino a ieri Erano solo cavi non tesati. Sei afflitto da un male inguaribile Tahiti è splendida, e terribile. Il tempo curva, il tempo t’innamora Come una corda ti piega e ti annoda Non scorderai facilmente quest’ora Non c’è una fibra che non soffra e goda. Accade a te, sembra incredibile: Tahiti non sarà condivisibile? Hanno il sapore dei sogni più strani Il corpo che sorpassa ogni antefatto I giochi degli sguardi e delle mani Del gusto, della vista, dell’olfatto, Ma lo sapevi, era concepibile: Tahiti, è il comburente e il combustibile Nemmeno cosa fosse ti chiedevi Se Siano linee dritte oppure cosa Come lungo un’iperbole correvi, Che fosse una parabola insidiosa Soltanto poi ti è stato comprensibile: Tahiti a volte sembra irraggiungibile. Un nome vivo, un infausto accidente Ma se l’eclissi sa il sole cancellare Un’acqua limacciosa e opalescente Non può in alcun modo intorbidare Un mare dal calore percepibile: Però Tahiti è ancora vivibile? Non più che simulacri d’indigenza Inferni o paradisi da riempire Quelle parole: “intimità”, “accoglienza” Che il vivere nel tempo sa sfoltire: Alla mente comunque inattingibile Solo col corpo Tahiti è conoscibile Mentre la notte diventa infinita Fra lampi bui di un tempo svuotato Che ti ha scacciato al bordo della vita Solo a guardare il presente da un lato Come un attrezzo inusato e inservibile, Oggi per te Tahiti è inagibile? L’avevi letto in letteratura O a colori sul bianco di schermi Sapevi già che nessun sogno dura E che non era un gioco per inermi Cerchi una terra ancora percorribile Ma Tahiti non è sostituibile E ti racconti favole da poco Melodrammi che incantano gli sciocchi, Quasi una fede, molto più che un gioco Qualcosa che non vedi e che non tocchi Però lo sai – è un fatto imprescindibile Che a Tahiti il mare è inesauribile Il viaggio è lungo da Thule lontana Il mare è un male per generazioni Ma issati sulla coffa di mezzana Gridiamo: “Terra” cantando canzoni Se il nome vero è per ora indicibile Tahiti ha un profilo inconfondibile Che se è violenta ogni dittatura E lascia segni che non vanno via E l’euforia è contronatura E la pace un istante di follia Non c’è ferita che sia inguaribile E Tahiti in questo è infallibile Anche il calore è un fatto volontario Dimentichi chi sei, e sai che siamo Anche se tutto ti dice il contrario, Come le gocce, a volte ci fondiamo In un composto pur sempre scindibile: Tahiti è qui, la senti è percepibile. Nel caos che muove la materia inerte Ogni bisogno è voglia ed espediente Forme serrate diventano aperte Ma mentre il nuovo muore e il vecchio è niente Ci sono istanti di vita avvertibile In cui Tahiti diventa possibile. QuinNov22 (Thanks, from mind and soul, to V. Woolf, for her “Tahiti becomes possible.” The waves. 1931)
Id: 67205 Data: 18/11/2022 15:54:27
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La sorte degli animali
LA SORTE DEGLI ANIMALI Bestie lì a dilaniarsi in un baleno, i succhi di una linfa per un’altra, non vince la più forte o la più scaltra ma quella a cui la vita ha dato meno e lotta perché a lei è stata tolta, per conservare il nulla avuto in sorte bruciandolo nell’ansia di una morte. La bestia vinta, la vita stravolta, ricorda ciò che aveva e ciò che era e a un’altra che ricorda lo offre in dono, una speranza, una muta preghiera. Non c’è un Dio che risponde, non un tuono, mentre veloce arriva la sera, solo i sussurri di due che ora sono. QuinOtt22
Id: 67013 Data: 25/10/2022 18:30:18
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Femminile
FEMMINILE Puzzle non terminato dato a un adolescente si scinde il femminile, in tante, troppe parti, qualcuna inconsistente ma altre molto piene, e ognuna ha il suo momento a cui forse appartiene. Una sta in un futuro che già invade il presente col suo corpo inarcato e come appena schiuso; un’altra è quasi assente appartiene al passato, consunta ormai dall’uso giusto un poco ti tiene ma fatichi a slegarti, per quanto sia impuro, dal laccio che ti stringe. Una non ha più voglie, o forse non le prova; questa ti cura e accoglie con delicato ardore e poi ti fa l’amore con santo godimento; quella è del tutto nuova e l’hai solo intravista, quest’altra ti respinge perché ha troppo sofferto, una ti ha molto amato e ti ha dimenticato. Come un equilibrista giullaresco e servile, terribilmente incerto ma con un certo stile da consumato artista fosse pure un po’ stanco, tieni larghe le braccia mentre esponi la faccia e t’ingegni e ti attrezzi per non andare in pezzi tu, vecchio saltimbanco coraggioso e vile. QuinOtt22
Id: 66894 Data: 13/10/2022 12:22:31
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Schiena
SCHIENA Solo una schiena, bella da vedere ma così acerba e lucida e tesa che sembra non offrire alcuna presa e non pensavo di poterla avere. Non mi appartiene, non al tempo mio, non ai miei anni, alla mia caduta e sembra quasi una cosa venuta per farmi credere in un qualche dio. Ma non la sogno neppure sfiorata anche se tu incosciente lo permetti: il possesso è una perdita annunciata e ho ben poco di ciò che ti aspetti calcolatrice mia sconsiderata, tu quasi nuova al gioco degli affetti. QuinOtt22
Id: 66869 Data: 11/10/2022 11:33:19
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Birilli
BIRILLI Volano via come stanchi birilli tutti i viandanti lungo la mia strada, gente qualunque a cui nessuno bada figure perse di un ieri retrivo Già della fine ascolto gli squilli e la realtà sembra un’altra, dismessa, come più chiusa, sempre più convessa, da un salvagente fino al successivo. Ancora brilla il sole, il cielo è terso, ma sfuma fra le mani inconsistente ciò che ogni volta sapiente distilli e lascia al più qualche stupido verso - rime noiose, vanitosi trilli - che annega in mezzo a schiume di niente. QuinOtt22
Id: 66800 Data: 01/10/2022 16:18:33
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Clivo
CLIVO Un inatteso gesto di dolcezza spezza quel cerchio ch’è da sempre aperto, per un istante, non sogni, sei certo, senti l'odore della tenerezza. Quell’uroboro ch’è la tua coscienza, creatura singola senza compagna, è lì contorto che intanto si lagna, mentre un bambino mendica accoglienza: di quel profumo non vuole star senza, non adesso che il tempo non si arresta e anzi va via con disperante urgenza lui ora spera – se anche il dubbio resta dopo una vita fatta di speranza - che sia possibile un giorno di festa. QuinSett22
Id: 66756 Data: 25/09/2022 19:42:06
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La vida es ...
LA VIDA ES ... Il vizio della vita è imprigionare a corpi, abitudini, illusioni. Lasciatemi dormire quindi ancora, giungesse pure in un sogno la morte, così ch’ io possa di nuovo sognare. QuinSett22
Id: 66725 Data: 21/09/2022 16:14:03
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Clivage
CLIVAGE A me che ho avuto in dono per un felice azzardo il privilegio di te nuda agli occhi non resta altro ricordo che mi tocchi solo la commessura delle labbra ridenti seguita dal bagliore acceso dai tuoi denti, e la domanda aperta e seria del tuo sguardo. QuinSett22
Id: 66678 Data: 16/09/2022 12:22:07
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Dejà vu
DEJA' VU Un ponte in pietra su un’acqua gelata, sassi malmessi più vecchi di noi, uno sull’altro come vecchi eroi, a ricordare una guerra passata. L’acqua gli corre addosso, lo lambisce, specchio che pare invisibile agli occhi, e sembra neanche quasi lo tocchi, nel flusso che non nasce e non finisce. Solo talvolta un riflesso ferisce sghembo la volta oscura all’intradosso ma il ponte resta saldo, si schermisce da quella luce anche se pare scosso, e mentre quel riflesso già svanisce restano solo pietre sopra un fosso. QuinBøurAgo22
Id: 66646 Data: 12/09/2022 22:43:18
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Biciclette
BICICLETTE Ancora qualche colpo da sparare, mentre il corpo e non soltanto muore, un'altra pedalata, un lucore da scorgere nel buio o immaginare. Ha poche tacche ormai la batteria del cellulare, della bicicletta, il tempo sfugge, il tempo che ti spetta non scorre più incontro a te, va via. Cosa cercate voi, le spalle nude e le vostre parole accavallate, suono argentino che ogni senso elude? Vite distanti, affatto separate eppure il vostro viaggio si conclude in tante biciclette accatastate. QuinCopenhAgo22
Id: 66442 Data: 20/08/2022 15:23:45
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Incenso
INCENSO La luce del lampione sulle fronde, impallidisce sullo sfondo il cielo, dentro la casa fiamme nel camino il fascio dalla lampada sul foglio. Cala la sera anche se non voglio e le certezze di un lungo cammino sono offuscate come dietro a un velo e tutto è incerto, tutto si confonde. Anche il presente non ha molto senso, come si preparasse alla mia assenza, ridotti a niente ciò che sono e penso pare assopirsi anche la coscienza. La notte avrà un profumo d'incenso, poi la mattina di me farà senza. QuinPcmAgo22
Id: 66390 Data: 14/08/2022 13:38:01
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Un momento
UN MOMENTO (chiudendo gli occhi) Con gli occhi chiusi il mondo non svanisce (come il silenzio che non sta mai zitto, tanto più tace tanto più è fitto). Compaiono dei segni come strisce sovrapposte nel vuoto ma distinte: lontana come il rumore del mare una voce continua a cantare, solo per se', nessun altro la sente; l'aria alla pelle si fa consistente, tiepida e ferma, senza alcun odore. Manca a tenerle insieme un qualche umore, un pensiero, un ricordo, il baricentro, il dentro è fuori mentre il fuori è dentro, il tempo è assente o forse molto lento, senza più un nome o è soltanto un momento. QuinCdaLug22 a L. W.
Id: 66231 Data: 16/07/2022 11:30:13
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Un cane
UN CANE Come un cane colpito indietreggia, i grandi occhi sconcertati e tristi tanto smarriti non gliel'hai mai visti, così l'antica e desolata reggia ricca di gioie e tappeti preziosi non più riflette il mondo di fuori, non le sue albe, non i suoi colori. Solo percorro saloni tediosi cui manca il verde, il turchese, il cobalto e a volte pare persino si oscuri l'occhio invidioso del sole su in alto. Sono, mi pare, tempi questi duri, come se il mondo avesse fatto un salto verso spazi diversi, alieni e impuri. QuinSkopelosLug22
Id: 66196 Data: 09/07/2022 22:06:10
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Amore nel sonno
Amore nel sonno .... la pelle con la pelle, le parole prossime e brevi uscite dalle gole e il tuo sesso e il mio due stranieri che il viaggio ha messo su una stessa strada e ora ignorano quei monti neri e la pianura pallida più in basso mentre ciascuno attento all'altro bada e cerca di tenere uguale il passo, di quell'essere in due dentro contento, mentre caldo si leva e geme il vento. A volte invece di fare l'amore mi piace come in sogno rievocare il sapore, il calore e l'odore del nostro ultimo accarezzare .... (QuinCdaGiu22)
Id: 66127 Data: 27/06/2022 16:55:22
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Indagine sui pazzi
Indagine sui pazzi Quando c'è un omicidio per capire anche un poco un investigatore ricercherà il movente. Così per un amore che sia un breve fuoco oppure travolgente ci toccherà cercare qual è la posta in gioco. Esclusi a certi anni fini riproduttivi e smarrito per via il sogno del futuro (che, a dire del bisogno è il futuro di un sogno), resta la nostalgia foss'anche per un giorno dell'eterno ritorno. Così il nostro arrivare casuale e vagabondo dal letto in una stanza o dal giro del mondo è oggi un ricercare senza un vero perché nel nuovo e nel diverso che siamo tu e io ciò che di te e di me con triste riluttanza davamo ormai per perso. QuinCdaGiu22 (a Patrizia Cavalli con gratitudine)
Id: 66107 Data: 25/06/2022 15:51:57
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Eden
EDEN Tu, che di molti altri ti vergogni, tu che dagli altri pretendi rispetto, e spesso dici: “Io non mi permetto” ché la paura ha insabbiato i tuoi sogni. Dell’Eden porti addosso la cacciata, di un Dio severo e maledicente e giudichi e sei intransigente ma la tua esistenza è regolata da leggi, e punizioni corporali
e il primo esempio è la tua vita stessa. Grazie a quei fiumi chiari e ai loro incroci io porto dentro il bene e non i mali e in questa foresta viva e spessa vago cercando un canto e due voci QuinGiu22
Id: 66090 Data: 22/06/2022 22:58:32
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Orgasmo
ORGASMO L’orgasmo è una deviazione o forse solo un brusco intervallo sulla strada maestra che si prende per bisogno e per disperazione, per un interno implacabile impulso: d’incollare una pelle a una pelle così che il fuori sia di nuovo un dentro, per non essere più solo un espulso. Il muro non è mai sotto le stelle ma in pieno sole, bruciante, bruciato come la terra che porta a quel muro, la terra da cui vieni, arida e morta. Oltre quel muro è un giardino incantato, rigonfio d’erba, intensamente verde, con qualche fiore luminoso e giallo. Ma il tuo sguardo sul muro si perde, segue ogni linea, ogni commessura come un testo difficile che dura senza mostrare alcun significato. Mentre prosegui a fissarlo incantato la sera stanca intorno discende e solo allora, distolto dal centro, ti accorgi che lì accanto c’è una porta. QuinGiu22
Id: 66029 Data: 10/06/2022 22:40:26
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Le luci del tempo
LE LUCI DEL TEMPO C’è stata a lungo tanta, tanta luce intervallata, però solo a tratti, da momenti di buio, le ombre nette del realizzarsi del caso nei fatti. Ma, come un orologio che traduce il tempo in un succedersi di scatti, cambiando il cielo e le costellazioni, sono mutati i gesti, i sogni, gli atti. Oggi il crepuscolo stende all’intorno la luce nuova di un diverso giorno trasfigurando ogni ora, ogni oggetto: tutto è più scuro e insieme più reale e più pesante, più legato a terra come dopo la fine di una guerra resta chi resta, con gli occhi sbarrati dismesso ormai lo sforzo di capire cos’è il passato e se c’è un avvenire. QuinconCeline Mag22
Id: 65937 Data: 30/05/2022 14:06:34
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Stasera
STASERA Ti incontrerò stasera. E questo cambia tutto. Non lo vedi anche tu? Ha cominciato a piovere quindi nel pomeriggio la guerra in Ucraina si interromperà scivolando giù, quasi precipitando in una pace strana, a molti incomprensibile. Per quell’ora saranno già fuori di prigione gli Uiguri e gli Armeni da prigioni diverse, questo naturalmente. E piano piano, nella misura dell’ “a poco a poco” la CO2 nell’atmosfera comincerà a diminuire. E il mondo si guarderà in uno specchio nuovo, mentre qualcosa che fa ch’io sia quello che sono farà un passo verso qualcosa che ha assaggiato: la possibilità di un futuro vicino. QuinMag22
Id: 65888 Data: 25/05/2022 14:03:49
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Tempo
TEMPO C’è stato un tempo in cui ce n’era molto di tempo, ma il passato era scarso, quasi un fantasma appena comparso e il futuro era vago e senza volto: inutile pensare sia all’uno che all’altro, c’era da vivere intanto, quella vita che ti passava accanto, di cui non sapeva nulla nessuno. Sono cambiate poi le proporzioni: tanto e confuso si è fatto il passato, restano solo sparse emozioni; scarso il futuro che sembra contato, nel numero di anni e nelle opzioni. Al presente …. non so, non ci ho pensato. QuinMag22
Id: 65869 Data: 22/05/2022 12:49:58
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Genesi 2, 18
GENESI 2,18 “Non è bene che l’uomo sia solo” affermò Dio immerso nel suo gioco ma l’uomo è solo, Dio può farci poco e resta a noi la fatica del volo, stringendo bordi, sempre controvento, bianca vela nel mare solitaria, che avanza lenta usando l’acqua e l’aria, l’anima stanca e il corpo mai contento. Ma se ogni uomo è un’isola in disparte e ogni vita una nave alla deriva, caro ad un Dio sarà colui che parte, lontana dietro alle spalle la riva, perdendo ciò che sa, le opere, l’arte, ma caro a noi sarà chi al porto arriva. QuinMag22 [Merci à Michel Houellebecq, à qui j'ai volé deux lignes
(deux hendécasyllabes presque parfaits une fois traduits), sans doute les plus éloquents dans ce qui précède)]
Id: 65830 Data: 17/05/2022 21:01:11
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Amore e guerra
AMORE E GUERRA Diciamo guerra solo con la mente il corpo assente, tenuto al sicuro da una memoria facilmente assente, che misconosce un mondo troppo duro. Non lo sappiamo, non lo ricordiamo, non siamo noi, si tratterà di altri, noi siamo troppo buoni o troppo scaltri. Lo stesso accade dicendo “Ti amo”: sono i nostri ricordi a parlare, quello che in un passato di bisogno la vita ci ha insegnato a imparare, l’altro non c’è, non c‘è quasi per niente coi suoi ricordi che non sono i nostri, forse solo dal corpo, se non mente, scaturiranno angeli e non mostri. QuinMag22
Id: 65815 Data: 16/05/2022 15:57:14
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Polvere in bocca
POLVERE IN BOCCA Polvere in bocca, ecco ciò che resta quando passata, è finita la festa, neanche un sapore di mandorle amare, niente di cui ci si possa vantare. Se Achille muore d’immortalità tu solo soffri il peso dell’età, di quella somma di anni scartati come fiammiferi ormai consumati. È stato il vento o l’umidità, eppure - in sogno? - un giorno ti è sembrato d'intravedere una fiamma qua e là? Il momentaneo al nulla si è sommato, preso per oro dalla povertà, e al niente come deve è ritornato. QuinMag22
Id: 65739 Data: 06/05/2022 22:23:34
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Il gatto
IL GATTO Il mio gatto, l’ho perso, non riesco a trovarlo; l’ho cercato per casa e dai vicini riempiendo ciotole di croccantini nella vana speranza di attirarlo: ma non c’è proprio verso. Stava con me da tanti tanti anni, al suo affetto schivo e interessato posso dire che mi ero abituato, come ai suoi graffi e al suo fare danni. Forse chissà, un po’ alla Beniamino è andato indietro, è tornato gattino, tanto piccino che non lo si vede. A volte penso non ci sia mai stato, di averlo sempre solo immaginato; una parte di me quasi ci crede. Non che non possa stare senza il gatto, cioè, potrei, ma non sarei più io, come un atleta a cui manchi un piede o un religioso senza più la fede. Spero che un giorno un passante distratto, ne faccia un uso migliore del mio. QuinVillaNatalia1Mag22
Id: 65690 Data: 01/05/2022 19:52:14
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Amarti
AMARTI È così facile, sai, amarti. Come si cerca il cibo che ti manca o la fatica, quella che ti sfianca. Sì, la fatica, quando vuoi fermarti che è solo sofferenza, non più vita, e non è più un andare sensato col batticuore e il fiato spezzato, su un'infinita inesausta salita. Ormai lontani gli alberi, più in basso, si fa nudo il terreno, costellato di radi rovi e qualche grosso sasso. Se c’è una cima non sarai arrivato qualsiasi sia ciò che prima sperassi, che poco o nulla c’è dall’altro lato; perso per strada ogni significato nell’insensato gioco delle parti dove chi ama non si sente amato. QuinApr22
Id: 65656 Data: 26/04/2022 16:17:16
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L’acino d’uva
L’ACINO D’UVA Acino d’uva lucido e rotondo, cielo di mare e piombo ossidato, un palloncino appena gonfiato con dentro tutto il sapore del mondo, un gusto liquido che hai già provato, in un incontro tremendo e fecondo. che ti ha cambiato fino nel profondo. Guardalo adesso: il tempo l’ha asciugato, vizzo e contorto e squallido a vedersi, un palloncino che il tempo ha bucato. Tutti i suoi succhi sono andati persi come la vita l’avesse tralasciato: solo chi ami la morte e ci conversi potrà adesso sentirsene attirato. QuinsuA24Apr22
Id: 65618 Data: 21/04/2022 11:25:05
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Il cedro e la pernice
IL CEDRO E LA PERNICE Costretta da piaceri autoimposti vivo una vita tutta in superficie quella di tutti, assorbendone i costi, la mia vita, direi, quasi felice; forse c’è un mondo sotto il mio tappeto, non polvere ma sangue coagulato che io ignoro, presbite e lieto, mentre il presente non sa del passato. Sono basse le nubi sotto il sole e sotto ancora la terra matrice mentre via via smarrisco le parole come un cedro con poca radice, piantato in fretta in ben protette aiuole, su cui non vola, corre, la pernice. QuinApr22
Id: 65580 Data: 14/04/2022 21:32:54
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La poesia: considerazioni impoetiche
LA POESIA: CONSIDERAZIONI IMPOETICHE Poesia è solitudine negata: una lezione male imparata sempre saputa e mai davvero appresa, ultimo afflato pensando alla resa. Per ciò si prendono delle parole (che già hanno l’altro dentro da sé sole) e poi si usano per far sentire a un altro altro (da ciò?) che ha(nno) da dire. E spesso non c’è dietro quasi niente solo parole ad arte incastrate ma accade che richiamino un inverno un’estate un amore un frangente. Quel che passa è comunque molto poco: un lineamento una genziana un fuoco e qualcosa di ciò che è dietro agli occhi: flash che ritornano e quasi li tocchi. Come un interruttore mal pensato non accende le luci in ogni lato: a questo una lampada in cucina, a un altro una candela giù in cantina. Solo talvolta come un temporale partono lampi, e fanno anche male, che per un tratto illuminano a giorno un angolo di vita e ciò che ha intorno. Ma la chiarezza non dura un secondo, ripiomba al buio l’universo mondo e poi, ciò che è comparso era il vero e solo un pezzo oppure tutto intero? Comunque la mediocre trasmissione non passa ordine né informazione, si riduce a rumore più che a suono: soltanto a volte un: “Se ci sei, ci sono”. Ma la poesia sono parole rese quelle stesse che un giorno abbiamo apprese: ti offre un’arancia un contadino e a sua figlia offri il succo come un vino. Insomma, è questo o altro la poesia? Come altrimenti si dovrà spiegare? Forse è soltanto il breve tentativo di rimediare, quasi riparare, con poche parole e con molta pazienza all’ineluttabile inefficienza dei nostri doni di tele(m)patia. QuinMar22
Id: 65509 Data: 03/04/2022 20:11:17
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Anima e Corpo
ANIMA E CORPO Perché il tuo corpo è così elementare nelle sue verità, le sue risposte, mentre la mente ha verità riposte controverse ma certe da spacciare? Un contadino e un cartomante, uno che pianta e quando può raccoglie, l’altro che inventa sogni e vieta voglie grazie a un sapere copiato e arrogante. Da dove viene questa incongrua tmesi fra due che sono fratelli germani, anzi di più, due gemelli siamesi? Ma se non ora capirai domani quanto uno porti e quanto l’altro pesi, e chi è che sa che passi e non rimani. QuinMar22
Id: 65464 Data: 29/03/2022 09:32:19
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Rosso
ROSSO Se dico “rosso” tu non ci pensare, stai ferma, chiudi gli occhi a immaginare che cos’hai dentro che ti torna addosso se frughi un po' questa parola: “rosso”. Adesso prova con “amore” e “gioia”, se non ti sono ormai venute a noia: cosa sono per te queste parole sanno di buio o c’è un poco di sole? Poi ti dirò rovente e caldo e pelle mentre ti lascio un momento a guardare la linea che separa cielo mare. Ecco, rimani qui, non te ne andare cercati dentro (questo è ricordare) per una volta solo cose belle. Ci sono sbarre fra le nostre celle ma siamo tutti fatti a quanto pare di buio e giorno e cielo e mare. QuinnonaSevillaMar21
Id: 65430 Data: 24/03/2022 19:04:22
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Case
CASE La V delle montagne stringe in basso la strada bianca che valica il passo, tornano dal passato carovane, viandanti stanchi, le case lontane; ma chiunque vada è sospeso a priori fra una casa di dentro e una di fuori quella di prima e quella del dopo, una il motore, una lo scopo; forse ogni vita non è che una distanza e il dolce sogno di colmarla in fretta fino a una soglia e qualcuno che aspetta e che ti attenda è la sola speranza di una conferma che tutta l’esistenza non è una lotta già persa in partenza. QuinCdAMar22
Id: 65404 Data: 19/03/2022 23:39:54
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La vie »
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Il latore
IL LATORE E se ne vanno le ore e i giorni neppure troppo sciupati dall’uso avviluppati in un bolo confuso senza più istanti e senza più contorni Sono le scene che hanno alimentato la mia capacità di immaginare ma al tempo stesso in questo divorare le immagini mi hanno consumato Come un congeno a orologeria mi porto dentro uno strano messaggio vecchio di ere, corrotto per via Io sono qui soltanto di passaggio ma tu che resti lo sai cosa sia vivere da postino questo viaggio? QuinMar22
Id: 65287 Data: 02/03/2022 14:22:37
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Y dale alegria a mi corazon
Y DALE ALEGRIA, ALEGRIA A MI CORAZON (*) Non orgasmi, felicità, pienezza Di una impossibile realizzazione Ma soltanto inspiegata, l’allegria Quella che incontri e non sai cosa sia O meglio, è lei che come un’invasione, Ti trova e mette in fuga la tristezza. Ecco questo vorrei ora io Da te, da qualcuno, sia chi sia Dal primo viso incontrato per via. Ed è non credere più in un dio In un mondo senza un baricentro Mare infinito in cui lento mi addentro. ZanziAgo14 (*) dal primo verso - e dal titolo - di una canzone di Fito Paez
Id: 65172 Data: 12/02/2022 11:56:29
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Stoffa
STOFFA Questo è un tessuto, ve lo dico io, logoro al centro, il disegno confuso sull’ordito ormai fragile per l’uso (però si sappia che non c’entra un dio) Il tempo in ere ne ha fatto un vestito con mai nessuno che saprà indossarlo, tanto che non lo so, non ve ne parlo, in una tasca mi sono smarrito. Questa piccola pezza ch’è la nostra, asciuga lacrime, pulisce menti, la sventoliamo a chi la sua ci mostra. Ma se giriamo fra gioie e lamenti in un telaio che è come una giostra pure, vi prego, salvate i momenti. QuindaLelo19dic21
Id: 64844 Data: 20/12/2021 12:03:23
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The little tin soldier and the tiny ballerina
THE LITTLE TIN SOLDIER AND THE TINY BALLERINA Mi sono alzato molto dopo l’una Le mie ragioni per fare altrimenti Erano tutte, proprio tutte assenti E di promesse non ce n’era alcuna La barba, la doccia molto opportuna Perché i miei odori tu li senti E un po’, discretamente, ti lamenti Solo dopo aver riso, per fortuna. Insieme a tutti i miei fratelli umani Un po’ sedotto e molto abbandonato Oggi mi sento e forse questo è bene Perché così sta chi ad un altro appartiene Nel ricordo d’un ieri già andato Questo il mio oggi, smetterò domani. QuinperGioiaforse2014 "The Little Tin Soldier" Once in a town in the black forest a little white toy-shop stood. And the little tin soldier with only one leg lived in a castle of wood. And across the room on another shelf stood a little glass case, And a tiny ballerina lived in there all in her dress of lace. And from where the little tin soldier stood they could see each other so clear And the little tin soldier watched over her with a love that was so dear. Then one day sadness came: the tiny ballerina was sold. The little tin soldier was thrown away and into the gutter he rolled. The water carried him to the sea and many far-off lands. He made many children happy as he passed through their tiny hands. And then one day they met again in a house in the land of Eire And when the clocks on the wall struck the midnight hour They jumped into a fire And in that fire they shall stay Forever in the day. For the fire, Lord, is the fire of love, Just like the peaceful dove. (Donovan, 1965, il 26 gennaio nascevi tu.)
Id: 64727 Data: 01/12/2021 10:14:10
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Un giorno di sole
UN GIORNO DI SOLE È così più facile in un giorno di sole, con la gente tutt’intorno come dei fiori sparsi in un prato e l’aria calda, morbida alla pelle. Ma perché mai ci sono il freddo e il vento in questo inverno del nostro scontento che suscita un sentire disperato come venissimo da un altro mondo dove ci sono solo cose belle e in superficie, come pure in fondo, una gran luce dolce, pura, vera, di un lento giorno senza mai una sera? Per quale legge esistono gli opposti e il tempo che li genera in sequenza? Che non si dia un piacere senza i costi, che duri così poco l’esistenza di noi cretini alla coscienza esposti - e ne faremmo volentieri senza. QuinNov21
Id: 64702 Data: 27/11/2021 15:33:33
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Dialogo
DIALOGO Di porcellana una scheggia affilata Un lungo segno scuro, come un taglio, nell’onda morbida e lunga dell’erba Tutte le ore di una giornata Una carezza sfuggita per sbaglio L’indomani e quel po’ che riserba La luce nella stanza, le lenzuola Il caldo reso alla pelle aderente Da qualche parte un pene e una vagina, come un’antica, doppia parola, sotterrata nel buio ma presente La luce della notte, la mattina. Ecco, queste all’incirca le parole di un dialogo serrato e a volte franto in superficie ma sotto, nel fondo, come impediti a passare le gole, un raro riso e più spesso un pianto stanno, annegati nel brusio del mondo. QuinNov21
Id: 64523 Data: 02/11/2021 14:36:19
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Un albero, la noce e gli uccelli
Un albero, la noce e gli uccelli Che albero sei tu che quel tuo giallo non è un colore bensì un mio momento? E ti vedo, ti so ma non ti sento, io noce avvolta in un verdastro mallo senza più giorni altri che d’inverno, quelli che un tempo erano primavera: nessun giorno si dà senza una sera a un Io insicuro che si sogna eterno. La verità è sempre già trascorsa, non è domani, non è oggi o ieri, non è nei quattro soldi in una borsa se non li hai spesi in cambio di pensieri fuggiaschi, tesi in una corta corsa come poiane contro cieli neri. Quin aTGOtt21
Id: 64519 Data: 02/11/2021 11:23:55
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Astrazioni (divagazioni) a Marienbad
ASTRAZIONI (DIVAGAZIONI) A MARIENBAD Ogni poesia si fa con le parole quelle a zigzag fra il rosso dei bicchieri per dialoghi che paiono leggeri mentre si allunga l'ombra dopo il sole Parole che hanno un dietro nei pensieri, nei sentimenti, in ciò che ognuno vuole, che siano storie vere oppure fole, urgenze d'oggi o sogni di ieri. La somma delle voci in confusione come un'orchestra che prova e riprova ripropone una vecchia situazione che a fatica ogni volta è un poco nuova, mentre ciascuno, e in continuazione, cerca quel "la" che nessuno mai trova. QuinaVillaNataliaOtt21
Id: 64433 Data: 25/10/2021 12:02:21
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Lezione di nuoto
LEZIONE DI NUOTO Quando si frange sullo scoglio il mare, in un gradevole show di potenza per chi è venuto dall'alto a guardare, chi è responsabile della violenza che nasce dal perpetuo dialogare fra il movimento e la sua impermanenza e ciò che il tempo ha saputo formare? Intanto immaginiamo l'impotenza del nuotatore che cerca la terra da cui è partito e a cui vuole tornare, e suo malgrado ha scoperto una guerra: intorno ha un'acqua che inghiotte e lo serra contro una roccia pronta a dilaniare lui, allo stremo, che impara a nuotare. QuinDaCelineSett21 (A Louise Gluck per Saints)
Id: 64150 Data: 26/09/2021 13:34:48
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Bisogni vitali
BISOGNI VITALI Al fine della notte quando il sogno si scosta la voglia di urinare contro il sonno che inghiotte dicono sia la prostata, però so che è il mare. QuinSett21
Id: 64013 Data: 13/09/2021 10:03:48
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Sonetto di (da) corsa
SONETTO DI (DA) CORSA Facce diverse, anime, corpi, storie e fra di loro un tessuto di vita dal tempo più che da altro definita e da qualche fatica e scarse glorie. L’intreccio delle voci ti confonde, sai riconoscerle ad una ad una, come nel mare argentato di luna una e un’altra fra inseguite onde però l’insieme è un suono complesso con note nuove sul fondo sempre uguale perché l’accordo da anni è lo stesso come lo sciabordio di un mare interno, non è l’oceano, è molto più banale ma è quello che l’autunno è per l’inverno. QuinxRob10Sett21
Id: 63994 Data: 11/09/2021 13:20:21
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Eredità
EREDITA' (a A.J.J.) Un bambino disegna, disegna un bambino, a volte una casa, a volte una danza. Il poeta gli dice: "Mi serve il tuo aiuto." e così per due ore loro due in una stanza lavorano insieme ognuno al suo sogno. Però questo, e un sorriso che da sempre è presente ma talvolta è assente o insegue degli altri, soprattutto quel volto troppe volte sparito, cementano un buio oramai seppellito. Il poeta ha saputo dimenticare i nomi, e ha pagato lui stesso e anche fatto pagare tutti i prezzi che costa imparare a guardare nel giorno la notte e la notte la sera. Ma senza più la luce di quella luna greca: il ragazzo disegna, continua a disegnare - che altro non sa fare - ciò che non può vedere, può soltanto sognare. QuinEnCachetteAgo21
Id: 63855 Data: 22/08/2021 20:00:49
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InAttesa
InAspettata Non sei affatto quella che aspettavo, sei troppo giovane e bella e curiosa e non capisco davvero che cosa fa sì ch'io sia non soltanto il tuo schiavo. Vengo da un mondo in cui prendere e dare li conduce(va) un avaro bisogno, un tempo ostile, di cui mi vergogno, davanti a te e al tuo regalare e al tuo ripetere che servi sciocchi ne hai avuti d'intorno abbastanza e vuoi ballare una diversa danza con uno che ti senta e che ti tocchi da pari a pari nella nondistanza di occhi che sprofondano negli occhi. QuinEnCachetteAgo21
Id: 63845 Data: 21/08/2021 10:52:34
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La vraie vie
LA VRAIE VIE Forse è con lei che la vita è più vera costretta fra il bisogno e la morte in giornate via via sempre più corte, con l'alba che sconfina nella sera, e le leggi costringono lo spazio mentre il tempo lo schiacciano le ore, per un involucro che lento muore nel buio che ha sepolto anche lo strazio. Mi spiace ma appartengo a un'altra storia tutta inventata, tutta da inventare, folle, fantastica, sciocca, illusoria in cui la sola regola è sognare e ogni sconfitta è anche una vittoria e ogni vittoria è un ricominciare. QuinEnCachetteAgo21
Id: 63841 Data: 20/08/2021 19:44:39
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Colori
COLORI La vita è color carne però a volte sbiadisce quando niente consola e non sai più che farne. Allora vira al viola o al rosso vermiglio mentre un sogno svanisce come perdere un figlio. Se il viola del tramonto è lo stesso dell'alba, solo nel rendiconto può sembrare più scialba questa vita, una sola, che arriva e poi va via. Pure ogni giorno un corpo, una nuova parola, aggiungono poesia. QuinFregAgo21
Id: 63814 Data: 17/08/2021 11:27:58
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Agapanto
AGAPANTO (ἀγάπη ἄνθος) Questo fiore ha bisogno di luce, quasi mai meno di sei ore al giorno, le radici affollate all'intorno che a dividerle presto si riduce da quel pervinca di cieli invernali, a sera, prima di entrare in un letto, a pochi fili avvizziti a dispetto di cure che parevano irreali. Cos'altro sai che separi la vita da quella morteinvita ch’è il deserto di un’altra solitudine infinita? È così arduo avere un cuore aperto, un'anima un po’ meno avvilita a interpretare il tuo futuro incerto? QuinPcmAgo21 (a Бэлла e Marc)
Id: 63799 Data: 14/08/2021 14:23:50
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Dal bianco al verde
DAL BIANCO AL VERDE Ho cercato la donna della mia vita. Non che l'avessi perduta, non l'avevo mai avuta, come fosse una perdita infinita. Per la vita ho cercato fra entusiasmo e delusioni, tentativi e cadute, nel tempo che è passato. Ho trovato la donna della mia vita e sono stati incontri e sparizioni, collisioni e contusioni, confusioni e collusioni. Ho trovato la donna della mia vita: era vestita di bianco poi è passato un tempo e adesso sono stanco; il tempo di capire che c'è un bianco di festa e un bianco per il lutto e una donna funesta non ha vita da offrire se non poche ore estorte in calcoli meschini fatti per non morire. E se la sua esistenza da un senso alla mia vita è il senso di un'assenza che va verso la morte. Quindi ho trovato altrove, non il bianco ma il verde di una vita più viva che resta e non si perde. (QuinCdaLug21) (Triste, de una tristeza sin olvido como si no fuera un sentido sino la marca de lo que es perdido)
Id: 63716 Data: 01/08/2021 11:57:42
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I quattro
I QUATTRO Il vento, la pelle, il mare, le stelle; l'anima, il corpo, la madre, il desiderio; Eolo, Afrodite, Poseidone, Astrea, quella che Ovidio chiama "ultima dea": ognuno di loro ci nutre e divora, ciascuno di loro ci slancia e ci spezza. A nulla ci giova il nostro buon criterio, a fare di un anno, un giorno o un'ora un tempo di gioia oppure di asprezza. Sottrarsi a quelli è annullare noi, talvolta lo fanno le streghe, o gli eroi; noi altri che siamo figure da poco vaghiamo inseguendo ciò che agita dentro, pedine che avvertono il senso del gioco ma sempre e per sempre lontane dal centro. Soltanto talvolta quegli dei potenti, di certo annoiati dai nostri lamenti, per mezzo di un vino, un volto, uno sguardo ci mostrano il vero, ma spesso in ritardo. QuinDaHydraaCapoSunioneoltreLug21 "Vinta giace la bontà e la vergine Astrea, ultima degli dei, lascia la terra madida di sangue." (Ovidio, Le metamorfosi)
Id: 63600 Data: 10/07/2021 16:42:25
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Guardare indietro
GUARDARE INDIETRO Mi serve la tua pelle e a te la mia per tracciare un contorno, un confine al sangue evanescente e troppo fine che ogni giorno si perde per via. Ma la tua terra è sotto dittatura: vecchi sovrani hanno dettato legge, mentre la mia a fatica si regge su un'euforia ch'e' contronatura. Tu chiudi le frontiere, io i porti, io scruto il mare, tu innalzi castelli: non c'è ragione che lenisca i torti e non trasformi le frasi in coltelli. Solo il ricordo resta che conforti di corpi vivi, silenziosi e belli. QuinMlSGiu21
Id: 63426 Data: 13/06/2021 12:09:57
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Luci nella notte
Luci nella notte Sempre verso dei fari navighiamo gli occhi respinti da nebbie di specchio o a scandagliare la notte abbagliati non dalla luce ma dal nero intorno. I lampi accendono vecchi bagliori: un calore di pelle, un nome, un viso, dolciamare ferite dal passato è proprio là che vogliamo tornare. Ridotto a un niente tutto quel che siamo la nave, noi, i compagni vicini, siamo soltanto il nostro sguardo stanco, fisso da sempre su quel fascio bianco che roteando spazza i confini fra cielo e mare e subito scompare. QuinPCmMaggio 21
Id: 63193 Data: 16/05/2021 22:15:25
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Il servo e i Padroni
IL SERVO E I PADRONI Altri ti hanno non io che ti amo, (questo che sento tu così lo chiami). Né so per certo se quelli ti amino, però tu accorri a ogni loro richiamo. Sono amanti esigenti e geniali, e instancabili e dolci e sapienti: ti lasciano spossata fra i tormenti di un piacere che ha vette siderali. Però non oso essere geloso ché non può il servo invidiare il padrone, non lo permette la sua condizione d’uomo da poco, succube e ossequioso. Loro ti danno ciò che non so darti e insieme a loro tu sei, sei te stessa, e vera come sei vorrei baciarti ma non mi azzardo ché potrei svegliarti e strapparti a quel sogno in cui sei messa non dalle mie ma dalle loro arti. Riesco a spiare a volte i vostri amplessi, quando il buio mi rende protervo eppure il gioco colloso dei sessi posso osservarlo soltanto da servo. Ma certe notti te con quelli stessi, il Sonno e il Corpo, vegliando preservo. QuinconGioiaMar21
Id: 62456 Data: 07/03/2021 23:15:05
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Le altre, tu
LE ALTRE, TU Vorrei incontrarti di nuovo. Ancora. Ché sei tutte le donne che ho incontrato. Incontrarti vorrei, adesso, ora, pur se non è più tempo d’imenei e ho molta paura e tu sei stanca. Perché tutte le altre hanno lasciato ognuna un piccolo segno, il morso di una mela, curva traccia di denti, castone vuoto oramai di diamanti. E ora la polpa si disvela bianca pronta per te che sei la prima donna che mi ha incontrato. QuinconGioiafeb21
Id: 62423 Data: 05/03/2021 11:22:55
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Un filo derba
UN FILO D’ERBA Oggi so a che somiglia il paradiso: A un poeta che ti ama senza sosta, Non ignorando il prezzo che ti costa E non perdendo un istante il sorriso So però pure di che sa l’inferno Come una lunga estate senza inverno Come una spiaggia che non ha più mare Come una vita a non dimenticare Fra inferno e paradiso scelgo te Senza neppure chiedermi perché Se il tempo e tu mi lasciate una scelta E se non dura che sia alla svelta Come precipita un tango nel casquè Come un’erba piantata e poi divelta QuinperDelfipercasoGiu18
Id: 62408 Data: 03/03/2021 15:24:07
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Il Golem
IL GOLEM Capisco a volte il bisogno di un Dio, uno che stia là sopra, non immerso in questo indecifrabile brusio, come un chimico in camice bianco, intento a analizzare attraverso una sua lente tersa e luminosa tutta una tiepida massa fangosa, a studiarla da sopra, e di fianco, in un asettico laboratorio, per poi distratto rivolgersi altrove con un suo gesto stanco e derisorio. Non come noi che immersi nel liquame fin sui capelli, proviamo a nuotare, e mentre c’ingegniamo a respirare, neanche fossimo nati con le squame, meditando perplessi osserviamo con torpidi occhi terrosi i nostri corpi di fango, le dita, le mani, un po’ stupiti e un po’ timorosi come di fronte a angeli o mostri, e fra di noi incerti ci scambiamo versi di fango, per dirci fangosi pensieri, che pure ci paiono strani. E vagando cerchiamo in ogni dove fino ad immaginarci, dietro l’angolo un dio diverso, un Golem di fango. (a JLB, naturalmente)QuinMar21
Id: 62369 Data: 01/03/2021 09:04:06
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Un corpo, due anime, i tempi
UN CORPO, DUE ANIME, I TEMPI Sulla collina fitta di ginestre dopo la lunga valle ondulata, la zolla si apre in terra dissodata da mani nude operose e maldestre. Mogano umido abbruna le dita: le bagni nell’argento del torrente e l’acqua viva che diventa ardente guida la tua ricerca mai finita. Più tardi un ritmo nasce, sono passi fra tramonti lucidi e infiammati e distanze tracciate da compassi. I tempi sono dilatati e lenti, il mondo ruota intorno a tre assi, a volte, solo a volte, coerenti. QuinconGioiafeb21
Id: 62328 Data: 25/02/2021 15:35:10
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Gelosia
GELOSIA Cosa ti dà il potere divino di evocare fantasmi profani che mi azzannano come dei cani la pelle morbida di un bambino? E vedo cose che non sanno stare nella realtà ma che nella mia mente formano un mondo vivo e presente in cui non posso se non disperare. Quando ti apparti a inviare messaggi o se sparisci, solo per un’ora, ti vedo già che con la bocca assaggi uno il cui sesso dolce t’innamora E so come lo afferri e poi lo accogli e quanto godi e poi lo fai godere regalandogli tutto il tuo piacere e sento in bocca il gusto che ti togli, come non fai con me che sono "nido" e "sicurezza" – mi sussurri piano – io raggelato in un muto grido che resta quando mi prendi la mano, mentre ti abbraccio, ti ascolto, sorrido, senza essere più un essere umano. QuinconGioiaFeb21
Id: 62215 Data: 14/02/2021 21:55:04
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Marienbad
MARIENBAD Nel susseguirsi continuo di sale e passatoie fra stucchi dorati, dove i passi risuonano ovattati, mentre di nuovo il passato ti assale l’ansia ti coglie, non è mai sparita, che l’altro sia una belva assassina, nell’ombra, dietro l’angolo, vicina, in queste stanze in cui vaghi smarrita. Eppure ancora una volta ritorni a ricercare il passato perduto, se si annidasse nei prossimi giorni. Un dubbio vago compare: ma se fosse quell’altro, sognato e temuto, ad aver lui paura di te? QuinFeb21
Id: 62151 Data: 08/02/2021 23:36:50
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Molti “Amori” e un po’ di amore
Molti “AMORI” e un po’ d’amore “Amore” è un’amor(-)fa religione con i suoi riti e i suoi officianti a cui nessuno crede eppure in tanti fanno la fila per la Comunione “Amore” che si sogna è fantasia come un film proiettato su uno schermo mentre al tuo posto in sala resti fermo da spettatore o membro di giuria Ciò che chiamano “Amore” è un malinteso: sconosciuti s’incontrano per caso ognuno un poco e per un po’ persuaso che l’altro è quello che da sempre ha atteso E’ chiaro poi che “Amore” è una follia a inventarsi ciò che non esiste ricostruendo scene troppo viste finché la vita non le porta via “Amore” normalmente è una battaglia fra due vite e due bisogni opposti dove vincere conta, non i costi di un’inane infinita schermaglia Ciò che vien detto “Amore” è una scommessa, in cui nessuno vince e ognuno perde sul rosso, il nero, il giallo, il viola, il verde tutta la posta che ci aveva messa “Amore” è solo un fatto occasionale un momento fra i tanti del giorno senza che esista un eterno ritorno a rendere quell’attimo speciale “Amore” è in fondo un accomodamento fatto di noia e di rassegnazione fingendo sia la giusta soluzione all’impossibile disequazione “Amore” è vita che si mette in mostra priva com’è di qualsivoglia senso (parola questa, ora che ci penso, che come “amore” è quasi solo nostra) “Amore” è tanti e differenti amori quello di un bimbo allattato al seno quello di chi ne ha sempre fatto a meno o di chi ha infranto tanti, troppi cuori “Amore” è un cocktail di serotonina, (per noi nati fra feci e urine) di dopamina e di endorfine poi, alla fine, un po’ di ossitocina “Amore” forse è solo desiderio ma se si spegne allora cosa resta? solo gli addobbi finita la festa, il letto vuoto dopo un adulterio L’amore che subiamo è tutto questo caso, bisogno, corpi, confusione, destino, voglia, determinazione, e scontri e incontri e anche tutto il resto Poco più fra di noi che una parola, soltanto, come “il senso” o “la tua vita” e può essere vuota o riempita: non lo farò da solo o tu da sola. QuinconGioiaFeb21
Id: 62093 Data: 03/02/2021 22:55:15
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Poesia damore!
POESIA D’AMORE! L’abbiamo sempre chiamato Con il nome sbagliato Cantandolo in poesie, in ballate In rime banali e abusate Con cuore, più di rado con dolore Sempre preso per un altro, scambiato In culla come fosse un neonato Il cui destino a forza va mutato Sottratto con astuzia al fato E preso infine nelle nostre mani, Da noi, malati d’ὕβϱις umani Come davvero fossimo capaci Di falsi duraturi e efficaci Scambiato, in un inganno perverso In qualcosa di affatto diverso Lui nostro e non l’esatto inverso Mentre invece come un odore (e torna la rima perduta in “ore” Priva ormai del minimo colore) Ci porta indietro a un prima, ad un crinale, Il mare immenso e sull’antemurale Noi che sogniamo ma non era un sogno Come sul bordo di qualcosa, un ciglio Dove non eravamo che una culla Un’eventualità dell’esistente Però non cambia veramente nulla Lui nonostante noi rimane il figlio Di Πενια e Ποροσ, povertà e espediente, Insomma, di un ubriaco bisogno.
QuinTempofa
Id: 62084 Data: 03/02/2021 15:28:58
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Lezioni di nuoto
LEZIONI DI NUOTO Noi che per mare non sappiamo andare E abbiamo al più una donna in un sol porto E non ci tiene amore ma conforto, Chè da quel porto vorremmo salpare Noi che ogni inverno trova impreparati Con addosso i vestiti di altre estati Quando il caldo e le fate sono un sogno E di coprirsi non c’è più bisogno Voi superiori, scaltri, smaliziati Per cui la vita va sempre in discesa Ed è un guadagno e mai una spesa Prima che vi mettiate a giudicare, Vi supplichiamo, non fateci torto: Stiamo ancora imparando a nuotare! QuinGen19
Id: 62079 Data: 03/02/2021 10:30:50
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Il viaggio (gli dei)
IL VIAGGIO (gli dei) A quale gioco bizzarro giochiamo? Non è un gioco, è solo dove andiamo. Dal niente, un prima di buio infinito Più lui che noi, ricco e avvolgente, Umido, caldo, simile a niente Nel tempo lento che batte rotondo Da toni ed echi arcani scandito. Poi, come uscendo da un mare profondo Si spezza il velo dell’acqua in frammenti, Fradici ancora, sorpresi, dolenti, Soggetti a nuova forza e a nuova legge, Eccoci entrati altri al nuovo mondo. Come un cristallo che si infrange in schegge E ti disvela ciò che stava dietro Mentre per sempre può ferirti il vetro Il guscio fragile più non comprime E ciò ch’è solo ormai da solo regge. Quel vento troppo freddo che ci opprime E ignoti mali venuti dal niente Luci accese poi spente, accese e spente: Nasce un’attesa che a tratti finisce In pause che la quiete mai redime. Il dolore provato non sparisce E il corpo, vulnerabile confine, Mai più è lo stesso, il prima è alla fine Dissolto in tracce già labili e scarne Anche se il tempo quel taglio guarisce. Il corpo, lui, la scatola di carne, Che non contiene né è contenuto Pure pare che sia a forza tenuto Fra la paura in bilico e il coraggio A prender colpi ed altrettanti darne. E’ iniziato oramai un lungo viaggio Fatto di mostri osceni divoranti Forse alle spalle o forse più avanti I ringhi a sopraffare i guaiti Sotto un sole di cui siamo l’ostaggio. Intanto solo afasici vagiti Ma già ci parlano onnipotenti A noi confusi e ancora balbuzienti Come un vento caldo, una brezza, Gli dei, da sempre solo presagiti Nella loro infinita grandezza: Come sostiene tiepida la notte L’acqua, la stessa del mare che inghiotte Là dove speri, le speranze tolte, Loro, insieme, timore e salvezza. Tremendi Quelli ma a incontrarli, a volte, Fra faggi a cerchio antichi e nodosi E pioppi filtro a fasci numinosi Per ogni dove di colpo diffusi Dolcissimi. Noi, le membra disciolte. Sono tempi tremendi e confusi Tutto accade ma tutto è inusuale Tutto è di fronte, nel bene e nel male Nel mentre che assoggettati subiamo Poteri e forze e da cui siamo esclusi. Non siamo soli e tanto più lo siamo Scoprendo gli altri umani differenti Come più saldi e completi e presenti, Integri loro, e forse in agguato E li cerchiamo ma prima li temiamo, Perché chi mai che la vita ha iniziato Accosterebbe uno non suo figlio, Con la paura del morso, dell’artiglio Pericolosi come sono e siamo Senza esservi spinto o trascinato? Pure, se fra di noi non ci scontriamo, Ancora chiusi dentro a un nostro regno Ma mossi da un odore, un gesto, un segno, O da sogni tuttora indefiniti A ogni incontro curiosi ci annusiamo. Suoni sconnessi, ringhi o grugniti, E grida di rabbia e di pianto (Da quando Eva la mitocondriale Disse “pericolo” e poi “figlio” e “grotta”, E’ una catena mai più interrotta, Forse arricchita ma non più di tanto, Di bizzarri versi da animale) Poi inventiamo il sacrificio e il canto In un gioco che ancora oggi perdura Per farci spazio fra Loro nei miti. Per ottenere una più assidua cura Da quei demiurghi dall’ignota prole Rubiamo loro le prime parole Di una lingua mai bene imparata Contro un mondo che ancora fa paura, Ma quel prima, o quell’ora incantata, Dimenticato, subito sepolto, Per sempre resta senza più un volto Della coscienza relegato al bordo Come parola mai più pronunciata, Nell ’inspiegabile sognoricordo Di un tempo indicibilmente felice Presenza troppo forte, cicatrice Che, come fossimo poveri o poeti, Ci risprofonda in un bisogno sordo. Crescono dentro mirabili reti Come giocano in mare i delfini Di quegli Dei superiamo i confini Che mai avremmo osato varcare E li scopriamo prossimi e consueti. Però al contrario di loro del mare Cominciamo a vederci speciali Noi vuoti che non trovano uguali Esistenze di essenze a brandelli Mossi a presumere, a rivendicare. Non siamo un poco noi come Quelli Capaci di fare e di disfare Di creare, uccidere e annientare Forse su un’altra sfera, un altro passo, Ma ugualmente potenti, forti, belli? Com’è altra la scheggia da un sasso Una spiga da un rovo di more Un verso che canta da un rumore Com’è diverso il grano dal loglio Vediamo noi altrove e il mondo in basso. Non bastano più l’ape e un trifoglio Né un quadrifoglio, per fare un prato Delle lucciole il fato è segnato E del loro caotico bagliore. Non siamo nudi, il mondo è già più spoglio. Ma pazientiamo per secoli e ore Le opere durano infiniti giorni Albe, partenze, tramonti, ritorni Veloci lampi, effimeri barbagli, Ognuno nasce, ognuno poi muore. Tutta la scena è fatta di dettagli Di piccole figure tratteggiate Dal tempo e da noi dimenticate Nel quadro complessivo ch’è restato Come fossero fuggevoli abbagli, Perché è la stoffa che mostra il filato E tante vite fanno una storia Che prolungando una stessa memoria Da fuori a dentro e poi da dentro a fuori Costruisce al presente il suo passato. Come una spugna d’acqua, di errori C’impregna il tempo, e ci slancia avanti: Siamo uguali, siamo unici e tanti Oramai siamo, questo è certo siamo, Dei nostri Dei non di troppo inferiori. E anzi ingenuamente ibridiamo Quei Grandi dalla storia invecchiati Proliferano i bastardi nati Da intrecci spuri come usucapioni In stirpi che via via sostituiamo. Altri miti, altre facce, altri troni Le gerarchie, chi è di meno e chi tanto Chi guarda o è visto, il cencio o il manto E il pane e il sangue e l’acqua e il vino Grandi sui servi i piccoli padroni. Chi comanda è per sangue divino La sua parola la chiamiamo legge Sudditi e servi sterminato gregge Dove l’uno all’uno è sempre uguale Voce sottile, negata, al confino. Si spezza in due la finta solidale Schiera di chi ha conosciuto il terrore Uno prostrato all’altro vincitore Senza che l’altro o l’uno ne gioisca Fra i due malati dello stesso male. È necessario che uno perisca O almeno ceda sé, dall’altro vinto Come un colore da un colore è tinto Come la luce crea l’ombra e la sfiora Come una voce che un’altra zittisca. Ma non è un gioco a due, c’è sempre ancora Quella parola che mai più fu detta E il silenzio che dentro ci getta Mentre nel vuoto il vivere è immerso Prende le nostre vite e le scolora. Non ci fa vivi, ci passa attraverso Nel ricordo di ciò di cui manchiamo E un nome nuovo apposta inventiamo E lo cantiamo ancora e ancora Perché il suo vero rimanga sommerso. Forse è legato al tempo che svapora Come la fiamma è figlia del fuoco Che per lui non siamo altro che un gioco Piccole ombre al suo vivo cospetto Qualche cosa che c’è soltanto un’ora. Eppur ci muove, quel potere stretto A risuonare in lotte di eco affini Ma siamo mai veramente vicini? (Una risposta un giorno tu l’hai data Malgrado tutto non lo siamo, hai detto, Tu che il gran vecchio di parola alata Non tollerava, e in particolare, La tua viva abitudine di andare Correndo al mattino, allegro flutto, A piedi nudi nell’erba bagnata). Gira e rigira tutto intorno a tutto E ad intervalli il fiume si inarca. Cade la testa di qualche monarca Quando una folla risponde a un richiamo. Un vecchio mondo sembra ormai distrutto. E questo ci fa essere: udiamo Dei rumori che vengono da fuori Per noi sono cannoni non rumori E i cannoni son macchine cantanti In vista di una morte, lo sappiamo. Guardiamo non più in alto ma più avanti Un vino rosso imbeve i nostri solchi A fatica tracciati dai bifolchi Linee confuse, faticate, estorte Al sangue non di pochi ma dei tanti. Col solo libero mandato a morte Profanati, gli Dei sono lontani Le loro spoglie contese dai cani Che fanno ressa intorno alla caduta, Muore una libertà mai stata nostra. Dei vecchi tempi l’ora è venuta Ma i tempi nuovi non sono cambiati Cancelliamo confini assodati Sotto un maglio che batte e ribatte E il fiume il suo corso non muta. Crescono intanto le parole esatte Come algoritmi, costruiamo l’astratto Non ciò che è ma ciò che viene fatto Replicato in diversi assemblaggi Ci nutre e sazia come un nuovo latte. Nuove macchine, nuovi ingranaggi Danno la vita a forze più potenti Ci scopriamo capaci di portenti Che con un incredibile clamore Aprono nuovi infiniti paesaggi. Anche se ancora a lungo si muore Apre e chiude le porte il bifronte Già alte svettano sull’ orizzonte, Come soffici guglie incantate, Torreggianti colonne di vapore. E sono grattacieli sull’Eufrate Destinati a portare fino al cielo, Col nostro nome un nuovo vangelo Di alti destini che sono già scritti, Noi e le nostre scatole fatate. Si cresce in fretta, a forza di conflitti, Di rivolte a decidere chi siamo Anche se in verità non lo sappiamo Per quanto nuovi, arditi e forti. Ma crescono i doveri e i diritti. Nello spazio spalancato dai morti, Dalla passione, da altrettanto odio, Liberi il tempo di un episodio Come avvoltoio che divora e vola, Ci sentiamo ormai vivi, risorti. La capovolta B di una parola Sembra uno scherzo a cui ridiamo tutti: Dimentichiamo presto i troppi lutti Che a fatica fin qui ci hanno portato E una nuova ricchezza ci consola. Dio non è morto, è stato catturato Riadattato su scopi più attenti Il nuovo sogno che ci fa contenti È l’esser parte di un grande disegno Che ci promette un futuro incantato: Siamo ciascuno una parte del regno Tutto è possibile, tutto è concesso Certo domani se non proprio adesso Con sforzi tenaci e indefessi Volontà, coraggio e assiduo impegno. Siamo noi i padroni di noi stessi Servi obbedienti perché non costretti Non soggetti ma singoli progetti Ognuno al centro di un sogno fecondo Liberi infine e mai più oppressi. Se non, forse, da un’ansia di fondo Di aver più cose, più libertà, più noi E non soffrire, no, né ora né poi, Ché alla morte e al suo vile assalto E’ negato per sempre un posto al mondo. Lo sguardo fisso avanti sull’asfalto Corriamo dietro al nostro miraggio Per lo più ciechi ai compagni di viaggio E a noi stessi, a ciò che ci pervade, Stregati ormai da stelle non più in alto. Ma tutto è scontato, tutto accade Sanno forse le cavie nella ruota Che esiste un’altra vita, forse idiota, Di cui percorrere le ore quieti Oltre a questa da cui non si evade? “Per la salute di tutti i criceti E degli animali in generale Il movimento è fondamentale; Nella cattività dei roditori Una ruota o altri giochi discreti Saranno di certo risolutori. Tuttavia la sola ruota può farsi Un alienante modo di sfogarsi; Per questi animaletti giulivi Si provvedano quindi altri accessori.” Non siamo soli, siamo complessivi, Un fluire continuo di parole Mostrando tutto come pelli al sole Troppo bruciati in un continuo affanno Da sguardi che ci fan sentire vivi. Parole in serie che neppure sanno Cosa sia il silenzio dell’ascolto: Come un abito che ti viene tolto Mentre invece è l’altro che svestiamo E sono uno per parte il corpo e il panno. Ma ancora, se fra noi non ci ignoriamo Liberi a volte da ogni disegno Come angeli volati sopra il segno Oltre il quale ogni uomo si arresta, A volte, rare volte, ci ascoltiamo. E quando accade sempre è manifesta La nostalgia di una qualche presenza Di un dio di infinita pazienza. Non quello che senza sosta ha sedotte Le nostre vite e ancora le calpesta E sostiene e lancia in alto e inghiotte Così come col naufrago fa il mare Blu nel profondo e bianco a spumeggiare Mentre affondiamo sempre ripetendo La parola che appartiene alla notte. No, tutto un altro dio sarà attendendo Dopo quello vissuto e infine morto Senza alcuno a dargli conforto Celato in lui ogni suo desiderio Talvolta in pianto però mai ridendo. Sì, venga il tempo di un dio poco serio Che ci trasporti prima dell’ignoto E ci insegni a volare sopra il vuoto Scherzando insieme di ciò che finora Era taciuto e del suo vituperio. E sarà ridere e ridere ancora, Di quell’abisso che portiamo dentro Mettendoci un po’ fuori, non più al centro Lo patiremo ma non come lo stesso Come su un fiume un ponte dimora. Verrà, forse verrà ma non adesso. Intanto avanti come sempre andiamo E continuiamo come sempre siamo Spiriti persi in cerca di un dio Come eravamo allora, al nostro ingresso, Da quando siamo uno sproloquìo Brusio per voce sola incessante Parole altrui, parole apprese, tante Parole dette ma dimenticando, Parole a cui diamo il nome di io. E tu? Come, non vedi? Sto evolvendo! Ma no, chiediti se non stai morendo. QuinOtt16
Id: 61144 Data: 29/11/2020 22:26:50
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Una sula (da Weinsteniana)
Id: 60966 Data: 16/11/2020 08:59:34
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Domande
DOMANDE Il buio certe sere in inverno arriva e sembra un antico ricordo, come ci fosse nel passato un giorno in cui abbiamo scoperto l’inferno di essere soli. E inetti in fondo così, da soli, a tenere insieme le domande improvvide e blasfeme che qualche sera ci poneva il mondo spingendo come giù da una scarpata, quasi ridotta a un casuale errore, la nostra vita presente e passata. Però ti prego, vieni, per favore, e ogni domanda sia dimenticata amalgamando i corpi nel calore. QuinNov20
Id: 60963 Data: 15/11/2020 23:17:35
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Una brutta poesia inconcludente
UNA BRUTTA POESIA INCONCLUDENTE Sono superflue e vuote le parole Messe qui in fila a dire poco o niente Men che meno nell’enfasi e da sole O nel brusio confuso della gente E poi perché sono soltanto nostre Come ci fossimo apposta inventati Delle private fantasiose giostre? Chi forse mai degli altri animati Le usa, chi dei vivi sulla terra? Parlano i gatti, i cani, i delfini? Dicono amore, morte forse guerra? E s’è così, perché noi così affini In questo buio che tutti ci afferra Restiamo stretti nei nostri confini? Quin Nov20
Id: 60958 Data: 15/11/2020 15:45:58
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Utero
UTERO Oh cullami stavolta Come mai sono stato cullato E siano il tuo volto e il tuo seno Cielo e terra di un orizzonte Concavo, in attesa, ripiegato Intorno a me nascituro sereno Questa volta davvero preparato Forte di te, non segnato da un meno, Acqua che sgorga da una piena fonte, Anima in pace, corpo acquietato. Quel che otterrai non sarà più un poeta Dal canto acuto che scavalca gli anni E turba anche l'anima più forte Ma un uomo saldo, dalla vita lieta Che saprà governare gioie e affanni E andrà tranquillo incontro alla sua morte. QuinNax15
Id: 60529 Data: 10/10/2020 16:56:39
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La tua porta
LA tua PORTA Fammi entrare ti prego. La brancata di parei accozzati in brutte paia che il magrebino dalla faccia gaia ostende stesi sulla staccionata: pare sia solo questa la realtà, a guardarla col tempo a tutto tondo, che infine troveremmo a questo mondo. Tu perciò fammi entrare per pietà dalla tua porta indocile e gentile che dà su un mondo mio mai scordato tanto più caldo e tanto meno ostile. O sulla soglia lasciami sdraiato, la fronte contro il suo legno sottile fino a quando il momento sia passato. QuinFregSett20
Id: 60205 Data: 14/09/2020 12:47:21
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Buio
BUIO E’ scesa sull’estate una cappa di lutto come quel brutto sole che brillava su York. Se anche bruciano ancora le fiamme di una volta sono ridotte a brace, a carboncini scuri che scrivono sui muri bianchi per cieli azzurri. Un nome senza corpo ha ceduto il suo posto a corpi senza nome, corpi come quei soli che la notte cancella senza neanche il tramonto. Se ciò che esiste è quello che vedete voi tutti quando io ho gli occhi chiusi, con le braci ormai spente nel buio della sera non sono più visibile, non mi vedete più. QuinFregSett20
Id: 60141 Data: 09/09/2020 16:56:54
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οὐκέτι ἤξω πρὸς σέ, οὐκέτι ἤξω
NON PIÙ VERRÒ DA TE, NON PIÙ VERRÒ Forse che il corpo è stanco di sognare, l'occhio continua per assuefazione e in questa nuova, strana condizione non ci sarà se non un aspettare. Togliete a un uomo tutte le sue stelle e solo vagherà nella sua notte, gli occhi affondati nel buio che inghiotte e un involucro chiuso la sua pelle. Pure di stelle è pieno il cielo terso, se non le vede ormai è solo in fondo perché appartengono a un luogo diverso. Un legame è reciso, forse è un velo, fra il suo corpo e il corpo del mondo: è cosa d'altri ormai guardare il cielo. QuinCdALug20
Id: 59630 Data: 29/07/2020 13:00:50
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Figure e fuoco
FIGURE E FUOCO Incubo ricorrente il desiderio che il mondo infrange in singole figure irraggiungibili e troppo pure mentre segna la carne il suo imperio Lembi di stoffa agitati dal vento metronomi impazziti a ondeggiare ma le mani non sanno più afferrare e il tuo morso si è fatto cosi lento E' un'ora piu lucida e più dura nell'inverno del tuo malcontento col vivere ridotto a sinecura Splende per altri un sole disattento l'aria d'intorno è diventata scura presto il tuo fuoco sarà del tutto spento. QuiFregGiu20
Id: 59415 Data: 11/07/2020 13:13:40
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Sera
SERA Viene la sera dopo molto sole, contro il cielo si stagliano le fronde di alti pini come bronzee onde e il pensiero va in cerca di parole. Parole aperte, semplici e chiare per aiutare l'anima a sperare che tutto questo fumo spesso denso possa celare o ricevere un senso. La memoria setaccia quel ch'è stato mentre ti chiedi se in ciò che hai sognato ci sia qualcosa che vada salvato. Il passato, il futuro, il presente, si fondono in un punto evanescente che chiameresti "io" ma è poco o niente. Soltanto quando quelle tue parole perdono senso e volano da sole si fa più lieve il peso che ti duole. QuinFregGiu20
Id: 59267 Data: 30/06/2020 11:58:42
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Aral
ARAL Come passano in fretta queste notti gonfie di sogni e subito finite per me che vorrei stare in quelle vite che non hanno più niente della mia. Forse per gli anni, forse per usura i miei sogni li ho persi per via o è la vita stessa che li inghiotte lasciando al posto una stanca paura di non potere più desiderare il corpo di un amore, un volto, un riso e di avere perduto un paradiso di cui neanche avvertivo l'esistenza. Ma forse imparerò a stare senza come una barca lontana dal mare. QuinFregGiu20
Id: 59243 Data: 28/06/2020 10:11:38
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Sessantatrè
63 Sessantatre: sia questa una poesia visto che altro non ho se non parole per trattenere questo stanco sole che la nebbia del tempio porta via. Io sono solo parole e forse, al fondo, qualche flebile battito del cuore, mio contributo a questo gran rumore che penso sia il canto del mondo. Chè la totalità pura dei fatti è un ordito confuso di rumori da cui i poeti, come pure i matti, con riquadri di luce abbagliante mettono a fuoco e isolano fuori un fuggitivo e già perduto istante. QuinGiu2020
Id: 58960 Data: 08/06/2020 16:52:36
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La sorcière et le nonprince
LA SORCIÈRE ET LE NONPRINCE “Mèta non è distruggerla ma entrarci” Dici ma no, le loro facce truci Gridano: Che si spezzi, la si squarci Quello che conta è che la strega bruci.” (merçi Mr. Michel Ocelot) Quando nel tempo la fortezza appare E attrae e orienta tutto il tempo intorno Colui che sogna non può indietreggiare Ora che un fato ha segnato il suo giorno E ultimo e solo come un unicorno In questo assedio continua a sognare Il suo viaggio, leggenda di un ritorno Da cui non c’è mai verso di tornare Ma chi è fra le mura alte e bianche Che ignora la violenza che la salva, Alleggerendo le sue membra stanche E mescolando il suo bianco col malva? E dove troverà lei, l’assediata Il coraggio, e dove l’assediante Lei da una vita ormai quasi sprecata? Lui dal suo desiderio disperante? La gente guarda, blasé, annoiata Questa vicenda troppo raccontata. La narrerà più tardi un mendicante Ma sarà solo una fra le tante. QuinsenzAleGen17
Id: 58732 Data: 24/05/2020 23:49:43
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L’orizzonte
L’ORIZZONTE La linea d’orizzonte che confina Si abbassa proseguendo la salita. Ne prende il posto una nuova, infinita, Mentre sale una musica vicina. E’ il desiderio che ci fa futuri Quella conferma che manca alle spalle E ci condanna come in una valle Stretti a sperare in un nuovo che duri E noi con lui, ritrovando e scoprendo Di fronte e indietro fra risate e pianti. Per questo il bello non è che il tremendo Al suo principio. Bello è ritrovare Quando lo sguardo vola dritto avanti E il corpo affonda nel liquido mare. QuindaLelo23Maggio20
Id: 58716 Data: 23/05/2020 19:58:40
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Stelle
STELLE Non hai notato mentre camminavi che il cielo, il mondo, si era fatto scuro? Pure eri certo, come uomo tranquillo, di non aver paura nella notte ma adesso forse sai ch’era soltanto per via del sole, quel sole abbagliante. E d’altra parte siamo gente nuova, oggi convinti di essere grandi per quanto sia passato così poco dalle parole estreme degli schiavi e ci imbarazzi questo nuovo stato che ha accelerato, lasciandoci indietro. Eppure ancora fissiamo le stelle dopo aver fatto a pezzi l’illusione che siano loro a dettarci la strada. Chissà non sia oramai venuto il tempo di provare a vederle e noi con loro. QuinMag20
Id: 58381 Data: 02/05/2020 15:43:39
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Lettere
LETTERE Ogni volta la grafia mi chiama con l’opulenza delle forme onciali e lo slancio dei fili diseguali e anche s’è ormai ottusa la mia lama che quante volte ha provato a tagliare pure aggredisce agli angoli la busta finché non tengo il foglio fra le mani e mi metto frenetico a frugare in cerca di quel segno, quasi un niente, che alla luce di un ieri onnipresente dipani dritti tutti i miei domani. Ma in questi giorni ormai solo rileggo da una lettera gualcita e frusta lo stesso testo noto e abusato. Vero è però che negli ultimi tempi di lettere ne arrivano assai meno: forse le poste viaggiano a rilento o il mio indirizzo si è dimenticato. QuinApr20
Id: 58305 Data: 28/04/2020 13:29:22
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Sonetto splendido per gli 11 anni di Alice
SONETTO SPLENDIDO PER GLI 11 ANNI DI ALICE (segue al Sonetto strano per gli 11 anni di Alice) Ma come no, e vuoi che mi ci danni? Che inventi nuove rime e scintillanti Per versi vivi, allegri, incalzanti Con sudore di fronte e duri affanni? Per chi mi hai preso, per un menestrello Uno di quei giullari provenzali Che sfornavano versi mai banali Il primo bello e l’ultimo … più bello? E allora, sia! Ti farò un canzoniere, Rutilanti, infocati madrigali E odi e filastrocche e epigrammi E haiku e tanka e teneri imenei Dolci, struggenti epitalami in rima E prima o poi, battendo il giusto tasto Chansons de toile oppure un bel contrasto E lievi cantigas de romaria E versi sciolti e liberi e piani E un trobar clus e versi maltusiani Poi imenei, alessandrini e aubade E ballatette, gliommeri e viadeyre E forme nuove, inusitate, vere Ciascuna che ti esalti e che ti osanni. Questo e di più (quando avrai dodici anni!) QuinperAli4Giu18
Id: 56571 Data: 05/02/2020 16:26:34
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Sonetto strano per gli 11 anni di Alice
SONETTO STRANO PER GLI 11 ANNI DI ALICE (segue al Sonetto brutto per gli 11 anni di Alice) A volte sono poche le parole Si sono perse o noi non le troviamo E come foglie cadute da un ramo Non sanno più come mostrarsi al sole Pure fanno un tappeto per le suole Di una ragazza in corsa sul ricamo Di nervi e vene (anche noi le abbiamo) Però ancora non sa quello che vuole Da una corsa che è lunga e insieme corta Per questa voglia che porti con te Di fare tuo ciò che ancora ti è alieno. Sii, vivi, gioisci e sopporta Perché ha il suo senso la vita com'è, che lo veniamo a conoscere o meno.(*) QuinperAli4Giu18 (*) Grazie Rainer Maria, sei sempre lì vicino quando serve. E scusa se ho aggiunto una parola alle tue, anzi, una sola sillaba.
Id: 56570 Data: 05/02/2020 16:25:13
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Sonetto brutto per gli 11 anni di Alice
SONETTO BRUTTO PER GLI 11 ANNI DI ALICE (precede il Sonetto strano per gli 11 anni di Alice) Ok, compi undici anni, e allora? Forse la festa è cominciata ora? Quattromila e quindici giorni Non uno uguale, non uno che torni, Con te motore a tutto ciò che faccio A parte qualche poesia abborracciata: Sei una boccia da curling lanciata E la mia vita è una scopa da ghiaccio Sei la mia lotta contro l’entropia, Battaglia persa perché non sei mia Però una gara, questa, l’ho già vinta Perché nel mentre tu scivoli via Starò a guardare, sia quello che sia L’effetto lungo di una vecchia spinta. QuinperAli4Giu18
Id: 56569 Data: 05/02/2020 16:23:16
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Waves
WAVES L’onda sulla battigia si frantuma Priva di tutta l’energia già spesa, Dopo l’ultimo arco si è arresa In una lingua oleosa di schiuma Che ancora corre in avanti protesa Sopra la sabbia che assorbe e consuma. Così di un sogno esausto nell’attesa Resta il biancore d’aria di una piuma. Verranno altre onde in altalena Erte le creste, concave le gole, E si ripeterà la stessa scena. E sono gocce adesso le parole O forse grani, anch’esse, della rena Di una clessidra che scintilla al sole. QuinMag18
Id: 56533 Data: 03/02/2020 22:55:12
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Medusa
MEDUSA Dietro di lei la porta si è chiusa, I suoi capelli una macchia confusa. Nell’aria quasi un senso di morte, Come da sempre di fronte alle porte. Formica, legno, pannello piatto, Il tempo scorre ma non passa affatto Per il tuo sguardo che rimane fisso, Fra i quarti d’ora si allarga un abisso. Rimani immobile e viene stravolto, Mentre un ricordo ti tiene avvinghiato, Tutto quel tempo che intanto ti è tolto. Sogni diventi futuro il passato E dopo un tempo ch’è poco, ch’è molto, La porta ruota a scoprire il suo volto. QuinGen20 (*) (*) The graduate, dal min.1.25.10 a 1.25.30
Id: 56249 Data: 21/01/2020 13:23:35
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Algebra
ALGEBRA Un anno viene meno, uno arriva L’algebra dice: il conto è pareggiato Non è forse così? Non hai imparato Che il numero dei giorni che appariva Un tempo virtualmente illimitato E’ esattamente quello delle notti E che alle albe seguono i tramonti In un tragitto sempre reiterato? E noi in mezzo, come fra due specchi, Fra quei riflessi a crederci infiniti Ma non è solo un diventare vecchi Questo giocarsela fra sesso e vino Mentre alternando versi e prosecchi Confondiamo l’umano col divino. Quinfrail2019eil2020 Grazie a Walter Mereu e al suo "non abbiate timore" pubblicato su questo sito: le poesie efficaci suscitano altre parole, non sempre migliori.
Id: 55944 Data: 31/12/2019 17:19:35
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Specchi
SPECCHI Calda la pelle quando mi ti accosti E perfetto che ero mi confondo Saldo il confine del mio spazio tondo Ma il dentro coi suoi squarci fuori esposti Perduto al mezzo di due specchi opposti Ho presentito l’essere del mondo E io lontano, al solito, dal fondo I cui recessi restano nascosti Una voce traversa l’infinito Con le sue repliche a renderlo denso E mi riporta un verso, un tempo, un mito Una memoria fatta di consenso Che mi tralascia, sedotto e bandito, In un mio spazio col suo scarno senso. QuinDic19
Id: 55921 Data: 29/12/2019 16:16:10
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Finale di-partita
Finale di-partita Li paghi tutti insieme i falsi investimenti Quelle carte truccate che hai prese per vincenti Ma forse son le regole ad essere cambiate Non le conosci più o le hai sempre ignorate E ti ritrovi in mano solo donne perdenti Figure colorate piano piano sbiadenti Carte che ora non sai neanche chi le ha giocate Come da grande scordi le storie sulle fate E se era un gioco hai perso e ormai non vincerai Nemmeno nei tuoi sogni che più non sognerai Perché la carne è stanca, le dita arrugginite Non è più tempo sai di stupide partite I giochi sono fatti, la posta in gioco tolta Adesso stai in silenzio, solo, se puoi, ascolta. Quin Dic 19
Id: 55681 Data: 07/12/2019 23:16:58
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Sangue bianco
SANGUE BIANCO Ho un mio male nel sangue, leucemia che prolifera immagini irreali ricavando visioni sempre uguali di una vita che mai è stata mia. E se mi tiene in vita anche fa strame di molti volti truccati e imploranti che come il mio stanno protesi avanti perché hanno fame, solamente fame di essere visti, soltanto di sguardi. Io li calpesto, li passo attraverso, e non li vedo, tutto divorando, a buon diritto: io sono diverso. Ma qualcosa è cambiato, adesso è tardi e avverto che il mio male va scemando. Senza di lui mi sento un po' perso. È la mia vita che se ne sta andando. QuinEloSett19
Id: 54587 Data: 02/09/2019 22:49:33
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Il delfino
IL DELFINO E' un lampo raro, uno per una vita quando il tuo guscio, schermo a semisfera che ti accompagna fino dalla culla, completa indietro il suo sviluppo e azzera quel punto opaco, unico tuo vanto, che vede tutto e di cui non sai nulla. Per una volta cederai di schianto, dimenticando che sei, ciò che era. Trocoide in viaggio nel mare indistinto ne sarai parte, sì, sarai, soltanto, e abbandonandoti a un avito istinto, fra te e il delfino unico esperanto, ascolterai, da vincitore vinto, non sai se un riso o un antico pianto. QuinPdcAgo19
Id: 54354 Data: 05/08/2019 13:53:38
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Il sentiero
IL SENTIERO E ancora cerchi vagando nel bosco il tuo percorso quale sia fra i tanti che dal tuo ieri ti porti piu avanti, a tratti illuminato, a tratti fosco. Ma chi è mai lei, questa donna di specchio che fa in schegge di luce il tuo passato rimescolando tutto ciò che è stato e tramutando in un giovane un vecchio? Nessun debito è stato cancellato mentre ti graffiano le gambe i rovi e il sentiero ti sembra dipanato, ma non per questo sai dove ti trovi (o se lo sai lo hai già dimenticato) e la tua vita è solo ciò che provi. QuinCdaLug19
Id: 54252 Data: 24/07/2019 12:18:52
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Tempi
TEMPI Gira la mosca intorno al formaggio, Il tosaerba ronza il suo rumore, Corrono inesorabili le ore: Tutto si muove e tutto è di passaggio Dura il groviglio di immagini e scene Non più del tempo della proiezione, Sono due in uno il re e il buffone In una trama che a stento si tiene. Però ci avvincono i molti colori, il movimento, i caratteri forti, ci commuoviamo di addii e amori, siamo più vivi o un po’ meno morti. Ma a un tratto i giorni sono corti, cade il menisco fra il dentro e il fuori si mostra intero il percorso del viaggio, saluti il mondo con i suoi odori, che già ti pare un lontano miraggio. QuinCastellanoSett18
Id: 54126 Data: 12/07/2019 21:21:17
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Tempo
TEMPO Nel pomeriggio assonnato e indolente mentre i colori si fissano al sole e sono rare e fiacche le parole uno stormire, venuto dal niente alto di fronde, improvvisamente non un uccello più che voli o canti né il sottofondo di insetti ronzanti: allora sai che nulla è permanente e tu da solo rimani a pensarti sempre lo stesso e a te stesso uguale, senza nessuno a cui allearti. Lo senti dentro che è ingiusto e non vale, cercando un luogo in cui ripararti sotto la pioggia, in pieno temporale. QuinPcLug19
Id: 54107 Data: 11/07/2019 11:00:23
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Miscellanea
MISCELLANEA Lampi d’estate e antiche ballate, Ore distratte in tiepide case, Come oscure pratiche inevase Ferite aperte ma dimenticate E poi le facce, ovunque, affastellate Come parole e tu sei la frase. Questo è un editto, un decreto, un ukase E mai possibile non lo capiate: Siate chi siete, siate, siate, siate! Ché non c’è altrove, non c’è un domani, Né un perché, un chi, un altrimenti Non è un bel gioco per farci contenti Solo una cosa stretta fra le mani Una fra tante, subito passate. QuinNov15
Id: 54057 Data: 07/07/2019 16:06:08
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Iperico
IPERICO Lampi di giallo caldo che raccoglie La luce intorno e la restituisce E dietro il fondo verde delle foglie E intorno il mondo che tace e annuisce Trasformatori di aria in colore Come esplosioni, non una ma tante, Pronte ad offrire nettare e stupore A qualche insetto o a un raro passante. E stanno insieme il tempo e il fiore, Via via ideando rinascite e morti Lasciano indietro gli anni e le ore Come avanzando partecipi e assorti Lungo il percorso da sempre ulteriore Di navi in mezzo a un mare senza porti. QuinPcLug19
Id: 54002 Data: 02/07/2019 19:53:35
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Fate e streghe
FATE E STREGHE Fra blu e celeste di un oblungo spazio Che si rifiuta di essere descritto Corrono in alto immagini di fate Sempre appena comparse in lontananza Sola difesa dal continuo strazio Per un cuore sfiancato anche se invitto Vengono a te le streghe mai domate E subirai la loro arroganza Fiele dolciastro a volte incantatrice Ma se resisti rischi la rovina Questo è il suono del vento che lo dice Così mentre discendi la tua china Cercando – illuso – di essere felice Vedi già farsi sera la mattina. QuinΦισκGiu19
Id: 53951 Data: 28/06/2019 20:50:48
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Un po’ di desiderio
UN PO’ DI DESIDERIO Come, lei, senza un nome, evocherà, Il disperato che non ha più vita Lei, sconosciuta che darà pietà No, non pietà, la simpatia gratuìta Quell’impossibile eventualità Di un po’ di leggerezza confluita Dentro a un vuoto che la assorbirà In un inferno di fame infinita? Tu, bisogno incistato e onnipotente Che insieme vede e nega l’offerente Con quale nome mai la chiamerai? Tu che il tuo nome hai perso o più non sai E con il nome hai perso l’esistente Tu che senza qualcuno non sei niente Chi potrà mai offrire al disseccato Te, a cui la sete ha tolto il senno Quei quattro piccoli nei in quadrato, O solo quell’ accenno Di un sorriso adombrato? Involto inerme la pelle ti parla Dice cose che non puoi sopportare Come un passo da non valicare Ti ingiunge e insieme vieta di toccarla E della voce il suono Morbido puro assenso E l’odore che è un tuono Senza il lampo del senso Involucro animato Pronto a smembrarti se non è smembrato Quel corpo è un ponte senza chiave in volta Con due inizi e senza alcuna fine Gettato in giravolta Sopra un buio invisibile confine Fra risa e pianti Fra anime vicine Senza fine distanti. Non cercare più un nome da dire, Sarà il suo desiderio a chiamarti. Non fuggire, non spaventarti, Non esiste altro modo di morire. Qgiu15
Id: 53887 Data: 22/06/2019 00:58:05
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Desiderio
DESIDERIO Nulla è abbastanza. E un’immagine nasce e filtra il mondo mai davvero visto. Così lo vivi ma infine sbiadisce e si allontana il sistema stellare che deformava il tuo tempo e lo spazio. La presa scema e si va a allentare di quella forza che vincola e lancia e senza guida ti lascia a vagare, non più satellite, perso nel nulla, e ciò che esiste è infinita distanza. No, non sparisce, di colpo distilla solo un esangue e confuso ricordo: ero così, ero io per davvero quella figura che non riconosco mentre sfuggendo da distante guardo? Erano sue le genziane e le labbra e le ginestre dai rami di frusta e la speranza di una vita giusta o forse di ogni e tutta la speranza. Solo rimane la disorbitata libera corsa senza alcuna meta di un corpo ormai fissato alla sua forma. La vita è altro, mobile e inquieta, e tu la osservi, lontano, scontento. QuinGiu19
Id: 53864 Data: 19/06/2019 22:40:42
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D. dopo laquila
D. DOPO L’AQUILA Bella, per quanto ancora dopo tanti anni non so davvero che sia la bellezza, bella come una poesia sgangherata che poi ch’è stata composta a fatica scorre veloce e è come illuminata da una sua luce di oggi e anzi antica che mette a fuoco da tempi distanti l’ora presente nella sua interezza, nel suo essere usata e insieme soglia. Così sei tu, ilare porta aperta per cui il passato sorpreso germoglia mentre il tuo sguardo lo tocca e sconcerta e il tuo sorriso gli rende la voglia di andare nuovo in questa strada incerta. Quin per D. Mar18
Id: 53833 Data: 17/06/2019 13:31:37
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Nevertheless
NEVERTHELESS (Effetti secondari) La incontrerai? Ma sappi Per splendida che sia, Per strana e mai incontrata, Per quanto sembri tutto, Non colmerà quel vuoto Che porti come un lutto, Come una chiamata Verso la nostalgia E che, per lenti strappi Lo splendore che pure Tanto ti ha conquistato, Nonostante le cure Dell’amore donato, Come un trucco di dei Tradirà te e lei Prima che il primo gallo Nell’alba di corallo Due volte abbia cantato. Resta triste e contento Perché pur tuttavia Quel pieno che non sana Quel vuoto che lo chiama, Non son che una biella, Uno snodo, un volano, Come l’acqua di un fiume Che fra tiepide brume Scivola molto piano Quasi inseguendo il vento, E andando come sia Corre verso l’ignoto Mare che lo cancella Ma indietro per la via Le pale di un molino Ha mantenuto in moto. Nella farina bianca, Nel pane che ora sforni, Trovi un altro splendore Di cui non sei più servo Ma che invece ti affranca E libera i tuoi giorni: E’ un pieno più modesto Intriso un po’ di vuoto, E un nutrimento onesto, Fatto dal tuo sudore, In questo nuovo moto Riempie le tue ore. QuinChissàquando
Id: 53738 Data: 08/06/2019 00:18:10
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Photograph
PHOTOGRAPH (The days are just packed) *
Se pure i sogni a star lì irrealizzati O peggio a compiersi e rivelare Che resta sempre un vuoto da colmare Te li ritrovi infiacchiti e svuotati Quasi che i tuoi troppi anni passati Prima sospinto poi solo a sperare Come uno scafo l’andare per mare Li avessero pian piano scolorati Allora studia, come dietro a un vetro Quell’immagine che fissa un momento, E ricordando – è un sogno all’indietro – Sappi che quella donna e il tuo sgomento Sono l’unico e solo vero metro Della tua vita ch’è scheggia, frammento. QuinxGioiaGen19 (*) "The days are just packed", è il titolo del fumetto di Calvin e Hobbes che la donna nella fotografia sta leggendo. A loro due, singolarmente e insieme, oltre che a Bill Watterson, il loro autore, la mia gratitudine per il prestito.
Id: 53683 Data: 03/06/2019 12:25:18
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Il vento ci porterà
IL VENTO CI PORTERA'
Quella ha sognato di me e mi vuole, Pure non riesco a desiderarla Per quanto care siano le parole Quando mi parla
Siamo finzioni, ruoli mal vestiti, Ami calati, tramagli sospesi E siamo vermi o pesci sbandati: Predoni presi
E la mia voglia di te ha paura Occhi di donna e corpo da bambina, Il tuo parlarmi non mi rassicura Se mi avvicina
Dal tuo sguardo al tuo sesso e' un lungo viaggio Senz'altra mappa che quello che accade, E parto solo, smarrito e in svantaggio Come chi cade
Dentro a un sogno in cui tutto puo' avvenire Dopo una lenta vertigine nera: Che la caduta ti faccia salire O che sia sera
Mi sento in balia di un destino Che e' forse solo mio, forse di tanti Senz'altra scelta che questo cammino Che ha te davanti
Ma la fatica taglia il cuore in parti Il sesso e' molle, contratto l'addome E cerco in qualche modo di toccarti Ma non so come!
Flusso mai laminare, turbolento Pure sei cio' di cui io sono privo, Sei il volto luminoso dell'arrivo: Si leva il vento. QuinxGioiaCdaLug18 (*)
(*) Devo a Paul Verlaine l'ultimo verso - e quello successivo, nè scritto nè pronunciato; ai Noir Desir (cioe' a Denis Barthe, Bertrand Cantat, Jean-Paul Roy, Serge Teyssot-Gay ) il titol, e a un certo Catullo il tono dei primi 4 versi. Grazie a tutti.
Id: 53662 Data: 01/06/2019 18:09:22
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Neso e Cassità »
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Non in silenzio
NON IN SILENZIO Dove siete, fiumincorsa parole adesso che avrei bisogno di voi? Voi che sapreste come lavatoi mondare il taglio che ora mi duole d’acqua salata o di sangue denso e aprirlo a un altro dandogli il senso almeno di essere esposto e beante fica in attesa di ognivoglia amante? O almeno, se nessuno vi ascoltasse di raccontare, a lei e a lei soltanto la mia tristezza e questo fluido pianto perché vivere è questo: poco o tanto e nel silenzio è solo rimpianto come un coro in cui non si cantasse. QuinperAlefeb17
Id: 53580 Data: 26/05/2019 22:11:35
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The island in the middle
THE ISLAND IN THE MIDDLE Un inibitore dei recettori Della serotonina Poi una donna vestita di bianco Nella penombra di un aeroporto Strani piccoli sfolgoranti attori Di una scena azzurrina Per un copione nuovo e mai stanco. Da oggi mai più dirai che la vita Anche quella che dai per acquisita Non ti è sempre vicina O che ti ha fatto torto E in quel gioco duro e controverso Che è il passo indietro del pagare il prezzo Del guadagno che fa l’altro contento Quando si tratta di fare il giro Dell’isola di mezzo Nel senso del tempo o all’inverso Sarà solo lo spazio di un respiro Poi lascerai che a guidarti sia il vento. QuinZanziGen14
Id: 53548 Data: 24/05/2019 09:59:48
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Attesa al varco
ATTESA AL VARCO Io sarò là quando cedendo agli anni Avrai imparato ad averne paura Quando troppo abusata e meno dura La tua bellezza non farà più danni Non più capace del suo inganno strano Che finge che sia tu la portatrice Non per ciò triste, non di ciò felice Di quel che sempre nella vita invano Cercando quello che non c’è mai è stato Come una rotta una stella inseguiamo. In quel domani avrò sempre abitato E quel giorno se questo è il nostro fato Liberi entrambi di esser quel che siamo Ti accoglierò con un trito: “Ti amo!” Quin Chissàquando
Id: 53509 Data: 21/05/2019 14:55:51
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Il porto (o il mare)
IL PORTO (O IL MARE) Il y a deux sortes de gens / il y a les vivants / Et ceux qui sont en mer. Jacques Brel Ci sono tre tipi di uomini: i vivi, i morti e quelli che vanno per mare. Platone? La stradine che scendono al porto Solcano il paese come fiumi Torrenti che promettono profumi Di spezie e di donne di altri mari D'altronde, se non sei ancora morto Anche tu incontrerai quel bivio incerto Che porta da una parte verso il porto E dall’altra conduce al mare aperto Fare vela senza altro conforto Che quel poco di scienza che hai del mare O da una casa (solida?) guardare Chi ha avuto il coraggio di partire. QuinChissàquando
Id: 53477 Data: 18/05/2019 14:17:55
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Il poeta (2)
IL POETA (2) Vi narrerò l’infinita bellezza Del gioco una tantum sotto il sole Delle parole nella loro asprezza E lascerò che parlino da sole Dirò desiderio senza contezza Come colui che non sa ciò che vuole Poi anima come si dice brezza E pure corpo, anche se un po’ duole Il cielo mi sarà uno spazio aperto Solcato alto da voli augurali E il mare, sì, dovrà esserci il mare Così sarà, certo se anche a voi pare Perché non siamo tutti quanti uguali In questo nostro, vostro e mio, sconcerto. Quin BalealMar16
Id: 53431 Data: 15/05/2019 13:56:03
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Il mare (1)
IL MARE (1) Quando ti accorgerai del mio desiderio Che certo schiavo di troppa bellezza Ma di più ancora e con miglior criterio Fratello di ogni tua debolezza Come un cane sull’usta perduto Giù basso il naso che il vento accarezza Ti segue ovunque ai tuoi passi incollato Ti stupirai o invece capirai Che lo avevi da sempre saputo? E ora quel sogno che vorrebbe aiuto Dimmi, fanciulla, lo deriderai Come un miraggio senile e insensato? Non farlo donna, non voler strafare Non prenderti gioco del tempo o di me Che’ entrambi nuotiamo io e te In uno stesso identico mare. Quinchissàquandoedove
Id: 53422 Data: 14/05/2019 22:02:26
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Specchi e meduse
SPECCHI E MEDUSE AB =√x2+y2+z2-(ct)2 Non coi miei occhi vedo te, me, questo lucido specchio di vetro argentato (in cui scopro un volto invecchiato come quando da un sogno mi ridesto) Dentro ho occhi antichi immersi nel mondo e non soltanto per un’ora o un giorno ma in mezzo al tempo e con il tempo intorno come meduse nel mare più fondo Così fra i miei e quelli mi frastorno e non so più se sono o sono stato, un punto in moto o un eterno ritorno e forse il solo vero rivelato sta alle spalle di quello specchio tondo poggiato a caso al centro di un prato. QuinMag19
Id: 53334 Data: 07/05/2019 23:21:05
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Il mio amore è unartista di strada
IL MIO AMORE È UN'ARTISTA DI STRADA Il mio amore è un'artista di strada Lo vedi da quel lampo nei suoi occhi Azzurri come angeli barocchi Tanto chiari che la gente ci bada Però il suo sguardo che ride leggero (Il suo mestiere in fondo è l'allegria) Non perde mai un fondo più severo Una tensione che non va mai via Perché - è il bello dell’acrobazia - Ogni suo volo è una rischiosa danza Contro la forza che ti schiaccia a terra. E io, che sono figlio di una guerra Non saprò mai colmare la distanza Da lei, o dalla strada, come sia. Però so che, qualsiasi cosa accada, Non scambierò per un gioco il suo gioco Come fosse un affare da poco Raccontandolo per ciò che non è: Il mio amore è un'artista di strada: Lei la conosce, e mi porta con sé. QuinxGioiaCdAAgo15/Roma26Gen19
Id: 53299 Data: 04/05/2019 12:39:01
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Un senso al tempo
UN SENSO AL TEMPO
Che metterai fra te e la tua morte Per rallentare il tempo o dargli il senso? Una genziana, un vento, un vino denso O una compagna nuova, sconosciuta, Mai immaginata, mai vista o voluta. Non certo i versi di poesie contorte. QuinCdaLug17
Id: 53249 Data: 30/04/2019 21:55:08
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Guardando te
GUARDANDO TE Come altre volte ti stavo guardando Con gli occhi troppo vicini al tuo viso Quando di colpo per qualcuno dentro L'arco dei denti si è fatto sorriso E dalla curva del collo su al mento Il quadro dal dettaglio ricreandosi È apparso un volto che era del passato. Il cerchio che si era completato Mostrava come il tempo non sia Il fiume che ci muove e porta via Ma dentro noi una lunga addizione Di istanti che in noi cercano un accordo E che la vita é quella condizione Di un sogno che insegue un ricordo. QuinconGioiaPcAgo18
Id: 53188 Data: 25/04/2019 22:31:48
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Falsa partenza
FALSA PARTENZA E’ già lontano il brusio della gente Assiepata sul molo, il bastimento Che sta partendo, alto e imponente Grande muraglia sferzata dal vento Sotto una luna che il mare sottende L’ultima cima ha lasciato la bitta L’acqua dilaga, si allarga, si estende Dietro alla poppa, a babordo, a dritta. Ma ancora questa la credi partenza Con la tua vita abusata che sbanda Orfana ormai di quel tempo recente Quando ancora credevi all’esistenza Di una risposta mentre è la domanda Che adesso invecchia e non chiede più niente. Quin Giu18
Id: 53044 Data: 13/04/2019 13:39:48
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Imeneo
IMENEO Ti sposerei domani, Subito, ora, adesso, In questo giorno breve in cui rimani Se solamente ci fosse ancora Il tempo per un dopo, se non fosse Riarso il corpo e insieme a lui il coraggio E però sì, ti sposerò lo stesso Pronto a morire nel tempo di un’ora Travolto dal tuo sisma, dalle scosse, Ti sposerò perché non sono saggio E lo farò perché tu sei la vita Molesta e breve, spesso indigesta Ma vista nel tuo specchio infinita. Pure, nel poco tempo che mi resta, Aspetterò che piova sul mio terreno spoglio Già, lascerò che piova, anche se non voglio. QuinperGioiaepoiaSivia&Pino15Sett18
Id: 52988 Data: 09/04/2019 16:04:55
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L’alba prossima
L’ALBA PROSSIMA Quando cala la luce e si fa scialba e il mondo si riduce a un nudo bianco e nero, si accorciano le strade quando il più è percorso. O sono gli occhi ad essere stanchi? O le gambe di andare, il cuore di pompare? No, l’anima, soltanto, incomincia a capire: nulla distingue il tramonto dall’alba. QuinFeb17
Id: 52849 Data: 29/03/2019 12:29:43
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Modesto invito (con Addendum)
MODESTO INVITO A DISCETTAR DI MORTE Mi è richiesta, ci siamo proposta Consuelo e io, accoppiata maldestra, Proprio per oggi, in un giorno di festa Una poesia che vi invogli a parlare Della morte, come oggi ci appare Così incombente e prossima e finale Tanto che ogni giorno fa un po’ male Così ho provato a buttar giù parole Come un delirio in un giorno di sole Ma non n’è uscito il vecchio farci i conti O il comunque tenerci sempre pronti, L’accettazione, il cercare un accordo, La compiutezza al saperla finita La vita, come ripete il ricordo Di chi ci ha fatto, presenza sparita No, le mie rime se ne sono andate Per conto loro, come indifferenti A dire autunno sì, e foglie cadenti Ma in incredibili voli e planate E anche foglie al ramo abbarbicate Forti di vecchi rancori e lamenti E desideri non spenti e potenti Anche solo di vite immaginate E i rossi e i gialli e gli sprazzi di verde Che il riflesso di un’acqua disperde In parole invernali sempre vive Poco sagge, arrischiate, corrive Insomma, dentro ai miei versi avventati Come una sabbia che scorre fra le dita Per quanto tristi, a volte disperati Non ho trovato morte, solo vita. ADDENDUM E allora sia l’invito a riesumare Ciò che è stato ma è forse da inventare: Te lo ricordi quel bacio rubato Labbra a contatto per mezzo secondo E il sorprendente arrestarsi del mondo Ricordi ancora o l’hai già scordato? Che nei tuoi sogni torni, come un tarlo Sei tu quella, sei viva, non scordarlo. QuinNov17
Id: 52791 Data: 25/03/2019 11:48:01
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Gli occhi del poeta #poesiapoeti
GLI OCCHI DEL POETA Li avete mai guardati negli occhi i poeti? Non dico quelli veri e "laureati" I raffinati e virtuosi esteti Che in versi abilmente cesellati Trascrivono emozioni imperiture Tradotte in arabeschi delicati, Né dico, è ovvio, le mie rime impure Per cui non ho che una modesta stima: Io sono solo uno che "ci prova" Mischiando narcisismo e umiltà E per mancanza di capacità, Svanisce e lascia lì il vuoto di prima In cui qualcuno a volte si ritrova. Invece lui li ha umidi e svagati Gli occhi, dico, e non vedono niente A tratti fissi al vuoto a tratti al cielo Come smarriti o coperti da un velo Solo di rado allegri e illuminati Se d’un tratto la piega discendente Delle labbra si alza in un sorriso Contagioso e presto condiviso Cui sempre resta un fondo un po’ dolente. Gli oscilla il capo dietro alle parole Che viaggiano nell’aria come in volo Ci sono solo quelle e per lui solo: un uomo solo con le sue parole Però quello che dice lascia un segno Sei lì e ti chiedi se non sia follia Quel canto altrui che ti porta via Come fa un’onda col pezzo di legno Ora mi chiedo: è un servo o un padrone E ciò che canta è suo o è del mondo E lui subisce solo e non si oppone O fruga l’universo fino al fondo Dicendo l’io, la vita e anche l’altro, Che con la morte il cerchio richiude Con quelle sue poche parole nude Che sembrano parlare di tutt’altro? Ma poi li chiude gli occhi ed è soltanto Un cristo appeso alla sua strana croce E al silenzio appartiene il suo canto Come al silenzio torna la sua voce. QuinMar18 (a P.S., grato)
Id: 52743 Data: 22/03/2019 16:56:50
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Como se hace el amor
COMO SE HACE EL AMOR Come si fa l’amore? Si prende dal passato Un antico dolore Mai davvero scordato Si finge che sia andato Come vanno le ore Di un giorno un po’ sprecato Senza troppo clamore Si cancella e si mente Come si nega un lutto Fingendo che il presente Sia veramente tutto Che si possa incollare Ciò che nasce spezzato Come dai cocci un vaso Sparpagliati dal caso Ma è un volo molto breve Di uccelli senza ali Degni solo di scherno Resta una traccia lieve Droga per noi mortali Che ha un profumo di eterno. QuinMar18
Id: 52621 Data: 12/03/2019 21:13:41
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Interrogativi
INTERROGATIVI Ma la vita è un diritto o un dovere? Una dura fatica o un piacere? E qual è la strada da imparare Godere, o soltanto non star male? Verranno giorni di pioggia verticale Cosa faremo, staremo a guardare? Quin ott15
Id: 52600 Data: 11/03/2019 18:39:26
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I am a lighthouse!
I am a lighthouse! Una casa come Sopra uno scoglio Di un faro i riflessi Laggiù senza nome Su un’isola avvolta In tiepida bruma: Se una vita avessi Così, come voglio Per sempre o una volta Allora io credo Sì, credo saprei Da fragile aedo Come gli alisei Scordando me stesso Morire di schiuma. Quinquando? “And then, and then - this was one of those moments when an enormous need urged him, without being conscious what it was, to approach any woman, to force them, he did not care how, his need was so great, to give him what he wanted: sympathy. ….” V. Wolfe To the lighthouse
Id: 52562 Data: 08/03/2019 21:21:40
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Il poeta#poesiapoeti
IL POETA Cosa cerca il poeta in quel che suole Senza mai crederci chiamar poesia? In una forma forse di follia Di costruirsi un fallo di parole. QuinZanziago14
Id: 52429 Data: 27/02/2019 15:12:01
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Hydra
HYDRA Dove finiamo io, Dio, l'esistenza Se tu seduta in fondo alla stanza Seminuda nella luce che avanza Annulli tutto con la tua presenza? Che cos'hai tu di cui non so star senza Tu placida lattaia in gravidanza E imperatrice degli elfi che danza? Non può essere solo apparenza, Sei tu, tu SEI, questo lo so vedere Pur se il mio sguardo resta allibito In te inizia e finisce l'infinito Mentre noi siamo ombre passeggere. QuinZanziago14 (To Marianne Ihlen, then) Leonard Cohen on Marianne: “I thought she was a simple milkmaid but i discovered she was the imperial majesty of the black forest or a snow queen – something out of the north, made of crystals and darkness. Aside from all those mystical things, she’s a very good housekeeper.” Judy Collins on L.C.'s song Suzanne: "It was very present and yet it was very mystical at the same time."
Id: 52428 Data: 27/02/2019 15:09:30
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La via regia
LA VIA REGIA (Elogio del backstage) Ma sì, ditemi pure ch’è triviale Che non è bello, che a volte fa male Ma in certi casi un bel rapporto anale È il solo modo anche se amatoriale Per toccare qualcuno Per cui non sei nessuno Per aprirlo(ah!)al diverso: Non c’è proprio altro verso. Così beffando il Dio Il suo, ma pure il mio, Che ha fatto questo mondo Crudele e inverecondo Su un letto o in un cesso Arrivare al possesso Intimo e finale Da uomo ad animale E inseminare un’anima Frugando a piene mani Come un verme da pesca Penetra in una pesca. Qmar15
Id: 52349 Data: 22/02/2019 17:22:01
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La genziana
Sarà oramai marcita la genziana Il cui blu intenso specchiava testardo Quell’aria alta che tesa vibrava Ed eri il centro esatto di due mondi Mentre sembrava che quel tuo momento Per sempre uguale sarebbe restato. Oggi che tutto quello è quasi andato Soprattutto non essere codardo: Non rifuggirla, evitando il riscontro Fra questo tempo che pare ti sfrondi Col movimento lento di una frana E l’uomo che mai sei davvero stato. Oh, puoi ridurla al suo sapore amaro, Puoi dirne il nome, sperando ti ascolti Se non un dio, qualcuno a cui sei caro, Puoi ricercarla, domandando ai volti Quello di santa e questo di puttana Che viso avrà il tuo antico sgomento. Te la ricordi ancora la genziana Che faccia aveva venendoti incontro E il suo odore nel mentre ti guardava E poi da te ha distolto lo sguardo E dolcemente ti ha dimenticato Più attenta a un nuovo alito di vento? Quin con D. Mar18
Id: 52345 Data: 22/02/2019 13:24:33
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Fra aneto e cinnamomo
FRA ANETO E CINNAMOMO Dove mai troverai la pace uomo che di ogni umor di vita prosciugato dentro al deserto viaggi verso un posto in cui non c’è nessuno che ti aspetta? Non qui fra l’ombravento che accarezza, come un’essenza colma di dolcezza la tua pelle riarsa e stanca di quella vuota terra troppo bianca: questo è solo un sollievo che scompare: per un istante hai smesso di cercare. Non fra i glifi inintelligibili tracciati da antichissimi scribi parole altrui, che una cupola getta in cerchio in alto su un tempio composto a celebrare una donna al passato ricordando in turchese e giallo cromo. Quelle parole no, non ti riguardano e il decifrarle solo ti ritarda. Dove troverai mai ciò che ti manca? Chiedilo a lei, pellegrina perduta lei come te dentro al mondo caduta, se per caso nel suo e nel tuo viaggio appare a entrambi lo stesso miraggio. Forse lei ha qualcosa da offrirti se il tuo bisogno non ti copre gli occhi e ancora riesci a vederla e la tocchi. Se un giorno mai la incontri fra la gente folta al mercato lascia che a colpirti immagine isolata ed evidente come da tutto diversa e più pura nell’intrico di vesti e viola e gialle sia più della figura l’andatura. Insegui l’ondeggiare delle spalle. Ora rincorrila, subito, presto, Fra gli odori di aneto e cinnamomo Fermala, senza alcun pretesto, chiedilo a lei, anche se con lo sguardo ancora chiuso, accecato dal sole. Parlale ormai, da uomo schivo e tardo, di a lei le tue balbettanti parole. Lei forse sa, lei forse può. E’ con lei e nel tuo viaggio verso lei che tace che tu sei diventato quel che sei. E’ lei che infine può offrirti la pace quale che sia, foss’anche solamente quella di chi non cerca ormai più niente. Di chi non cerca ma invece riscopre una parola ormai dimenticata ciottolo strano che la spiaggia copre scheggia di voce dal mare smussata E non sapevi di averla perduta come chi guarda e non riesce a vedere o uno che ha sete ma non sa più bere quasi l’acqua gli fosse sconosciuta. Chè lunghi e vuoti sono stati i giorni Di cui il deserto ha cancellato il conto Stando all’addiaccio o sotto yurte o tende Forse è arrivato il tempo che ritorni, Quella parola, forse ora sei pronto: E non più solo: qualcuno ti attende Entrando in lei come si viene al mondo Dirai: “Così, ecco, è così che era” Tirando su come da una miniera Quel po’ di te che era rimasto in fondo Ma se quaggiù fra cinnamomo e aneto Lei non dovesse oggi palesarsi Cercala ancora con cuore più lieto Sarà domani, chi lo sa, può darsi. Quin SamarkandeRomaLug17
Id: 52332 Data: 21/02/2019 14:26:48
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Il poeta e la donna #poesiapoeti
Quando un poeta, di qualsiasi età, Volto, voce, comunque un poeta Vede una donna non è un’ora lieta Perché lui lo sa che non è lei quella Neppure veramente così bella Da così tanto e per sempre smarrita E in verità mai realmente esistita. Ma sa che neanche questa incontrerà. Sa pure che se uno sconvolgimento Di ogni ordine dell’universo Permettesse un accadere diverso E un nuovo inusitato momento Lì, in quell’istante, in quella via Lo cogliesse infine impreparato Sarebbe la morte di ciò che è stato. O l’inizio di una nuova poesia. Qnov14
Id: 52331 Data: 21/02/2019 14:19:05
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