ANCORA TI CHIEDO DI STARE
Te ne sei andato
Con il segnalibro fra i cosacchi di Puškin
Libertà e dignità
Fuochi sotto le ceneri per le tiepide acque del mondo
Te ne sei andato
Con il tuo pennello
Dai colori scultorei per una terra mai persa
Ulivi su dentro il cielo specchio del mare
Te ne sei andato
Con l’arabo volume del sentimento
E l’intelligenza figlia di un piatto di fave
Semi del bisogno che in tutto procrea
Che in tutto mi hanno insegnato
In tutto mi hanno preso per mano
Sempre sono stato tuo figlio Giuseppe
In fasce mai sciolte e nel vanto
Nel conflitto e nel maturo riabbraccio
Te ne sei andato
Con l’arabo volume del sentimento
E l’intelligenza figlia di un piatto di fave
Ma io ancora ti chiedo
Nel gioco con l’ amata nipote
Ti chiedo di stare
Con l’arabo volume del sentimento
E l’intelligenza figlia di un piatto di fave
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