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Ancora ti chiedo di stare (a mio padre)
ANCORA TI CHIEDO DI STARE Te ne sei andato Con il segnalibro fra i cosacchi di Puškin Libertà e dignità Fuochi sotto le ceneri per le tiepide acque del mondo Te ne sei andato Con il tuo pennello Dai colori scultorei per una terra mai persa Ulivi su dentro il cielo specchio del mare Te ne sei andato Con l’arabo volume del sentimento E l’intelligenza figlia di un piatto di fave Semi del bisogno che in tutto procrea Che in tutto mi hanno insegnato In tutto mi hanno preso per mano Sempre sono stato tuo figlio Giuseppe In fasce mai sciolte e nel vanto Nel conflitto e nel maturo riabbraccio Te ne sei andato Con l’arabo volume del sentimento E l’intelligenza figlia di un piatto di fave Ma io ancora ti chiedo Nel gioco con l’ amata nipote Ti chiedo di stare Con l’arabo volume del sentimento E l’intelligenza figlia di un piatto di fave
Id: 52184 Data: 09/02/2019 08:42:57
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A Francesco Totti (letta da Alessandro Quasimodo)
E' binomio, quello fra letteratura e sport, che spesso viene sottovalutato e di cui non si ricordano le origini fra le più alte pagine della letteratura greca (Pindaro) fino ai vertici della letteratura italiana moderna e contemporanea (Leopardi, Saba, Pasolini). Dalla voce dell'attore teatrale Alessandro Quasimodo, figlio del Premio Nobel per la Letteratura Salvatore Quasimodo, la mia poesia su Francesco Totti. Buona visione e ascolto a chi vorrà! Basta fare un copia e incolla di questo link. Quindi il testo scritto. https://www.youtube.com/watch?v=63ZsHddk_co IL CAPITANO La pioggia battente insiste con il suo tamburo sulla città Poi il sole Verso il cielo si leva lo slancio dei secoli della porta romana Terse la geometria e una forza millenaria I rivoli dell’acqua scorrono in terra dopo i volteggi fra gli antichi mattoni Sulla terra una concitata danza di piedi I ragazzi di nuovo in strada per l’ennesima sfida del cuoio Mille i piedi intorno alla sfera Due si impregnano dello spirito grondante dal tufo laterizio La forza e la geometria millenaria risalgono su per lo stelo Dai quadricipiti alle spalle Fino allo sguardo Nel ragazzo la forza di una legione La geometria dello stratega patrizio Il suolo delle antiche battaglie traluce nel verde manto dell’erba Per i muscoli e i nervi la forza Dimore sicure di una sfera arpionata Fulminea la geometria del passaggio Armi letali per l’ultima linea nemica Per la forza e la geometria la gioia di un popolo intero Il trionfo E il console riluce attraverso i secoli nella scultorea figura del Capitano
Id: 51986 Data: 23/01/2019 09:23:28
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Trilogia su Sting
I CROMATISMI DEL TYNE Il ferro dei binari inchioda il grigio uggioso del cielo sulla città del Tyne Il sibilio arrugginito degli scambi Stridono i freni sugli ultimi metri della corsa Scendono con gli strusci neri del carbone sulle guance La cipria della fatica sul volto dei minatori Lentamente avvolge le strade la scura cosmesi della notte Nel locale, fra il fumo, le birre e lo slang, una voce e il ferro delle quattro corde Inchiodano la notte alle leggi del cielo Armonie che tessono le danze dei pianeti nel firmamento Nelle carni delle nebbie e del carbone, del ferro e della pioggia, scorre fra le anime il bagliore del blues TRASFIGURAZIONE DI UN BAGLIORE DEL NORD Ferro su ferro la pulsazione della città E’ seduto sulla banchina del porto Lo tocca un bagliore di un tramonto del Nord Nell’anima la magia dell’idea Scende per le sculture dei polpastrelli Lungo il ferro lo scalpello del suono Nelle quattro corde l’ordito Cromatismi aurorali dal mare del Nord LA GRAFFIANTE MAGIA DELLA ROSA GIALLA Fra l’asfalto e il ferro di Newcastle è venuto su un fiore Una rosa gialla La pioggia del Northumberland ha bagnato l’asfalto e il ferro di Newcastle Ed è venuto su un fiore Una rosa gialla Oggi piovono le stilettate di una tromba e bagnano le armonie dei neri d’America E li dove la pioggia danza con il sudore si leva la sua voce Fra il cielo e il fango continua la graffiante magia della rosa gialla
Id: 51871 Data: 15/01/2019 13:45:58
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La danza dei cristalli
LA DANZA DEI CRISTALLI Su di un volto abitava il dio Inseguendo il bagliore dell’iride risalì poi fino alle sorgenti dell’anima Lì dove l’intelligenza intesse il soffio vitale delle geometrie del discorso Lo ascoltai, il dio, fra i toni di una voce Fino a inseguire il suo volto nei lineamenti delle cicatrici dello spirito Ora dimora nella classe il dio Lì dove fende l’aria il fascio della luce del mattino Fra i banchi e la cattedra Fra i banchi e la cattedra si incontrano voci, movenze e sguardi Danza di cristalli fra i cristalli Del concetto che rapisce i cuori che battono nel ritmo degli IPod Della pulsazione della fanciullezza nel concetto Dell’attenzione a una prima timida parola Della fiducia che si schiude nelle inquietudini dell’ultima fila Della penna del primo banco che incide il quaderno per non perdere niente Della riflessione con l’ironia Delle menti e delle idee nei vortici del pulviscolo della luce del mattino Scintilla di una lunga convivenza in cui nasce la letizia Nutrimento delle anime con il sapore dell’eterno
Id: 51870 Data: 15/01/2019 13:40:44
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Le iridescenze dellanima
LE IRIDESCENZE DELL’ANIMA Bellezza, l’ho vista fiorire su di un volto Intelligenza, l’ho ascoltata incastonata in un discorso Carità, ho fatto il bagno nell’inquietudine di una storia Bellezza, Intelligenza, Carità Le iridescenze invece della mia anima Senza di essa grigio il vostro volto Grigia la vostra intelligenza Grigia la vostra storia
Id: 51832 Data: 13/01/2019 09:09:35
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Il valzer della simbiosi
IL VALZER DELLA SIMBIOSI Bellezza La danza delle linee con i colori Il tuo sguardo il mio Intelligenza La danza delle parole con i silenzi Il tuo gioco il mio Compassione La danza della gioia con il dolore Il tuo brivido il mio Tu e io Vita con vita nel valzer della simbiosi In tre quarti il tempo dell’eterno
Id: 51829 Data: 13/01/2019 08:59:41
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