DISARTICOLATA
Ero lì
dove non ero nata
dove non avevo perso niente
in un’idea astratta che
mi voleva di qua
ma io ero consumata
nelle strade e tra la gente
ero smangiata
anche il mio cervello e
il mio cuore e
l’intestino
non erano al posto giusto
e non approdavo al bere e
intimamente non indugiavo
nell’estasi nutriente
perché gli organi tra loro
parlavano idiomi diversi
scollegàti come me
che un lungo passo ho atteso
poi sei arrivato tu
dall’altra parte della vita
uomo solo
carne aliena oltre confine
con lingue diverse hai parlato
e le mie galere hai aperto.
Ancora non sai quanto ti amo
e quanto la foschia si disfa
nell’ascolto attento dei miei sogni
utopie impallidite
come scarti abbandonati ora tornano
e nell’inconsistenza del vento
o nella frivolezza di un’onda furente io
ti avvinghierò alle mie ossa ferite, per sempre.
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