Pubblicato il 25/01/2019 12:02:58
Credo che il giorno in cui finirò di tormentarmi spingendo la lama dentro trame di carne ormai antica indosserò per te padre mio le mie labbra dai contorni perfetti sbavati un tempo da rossetti calcati da mani pesanti. Verrò sulla tua pietra e danzerò sino a sentire il sibilo del vento che attraverserà, libere, le mie arterie calcificate di te e tuttavia chiedendo perdono senza sapere (e mai lo saprò) di quale colpa fui da te marchiata.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 1 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Caterina Silvia Fiore, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|