Lo sguardo volge tenace all'interno
seppure fuori franate le torri
i muri squarciati non ceda l'inferno
se i volti fremono in abbandoni
gli uni sugli altri premono i cuori
tu confondi il tuo corpo d'aria
a passi invisibili tra la calca
la vita è altrove - ma non sul piano
lungo e malioso dell'orizzonte
la vita è dentro - giù nel fondale
di spesse nubi d'un volo che tace
lo sguardo segue la folla lontana
quell'agitarsi stolido e insano
non v'è dolore né sudore
che scrosti il manto corroda il vento
brucia distante un viola di luna
imperturbata veglia ragione
tradisce un'ombra di camaleonte.
(Daniela Pericone, L'inciampo, L'arcolaio, 2015)
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