Pubblicato il 21/01/2019 15:03:58
Fiori lungo strade pulite, case eleganti di una cittadina come tante. Un vecchio passante, scorbutico e scostante, ci indica dov’è il campo solo con dei gesti. Già al cancello quella scritta bugiarda “ Arbeit macht frei” è un prima percossa, proiettandoci mesti in un tempo oscuro di un funereo spazio. Come in un film muto di cui la trama è già nota, cala un surreale silenzio. Unico rumore i nostri passi lungo le camerate coi lettini istoriati di date, echi lontani di grida, pianti, lamenti. Ma il gelo assoluto giunge pochi metri più avanti, a prosciugare la bocca, a offuscare l’animo, a tormentare la mente. Sfuma quasi il coraggio di soffermare lo sguardo sulla ciminiera che nel cielo austera si erge, ma è necessario per tramandarne il ricordo “Never again!” E una lacrima furtiva segreta scende, il cuore piange.
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