Pubblicato il 20/01/2019 11:47:21
Ho amato di te l'universo stellato della tua pelle, dove m'aggiravo con labbra astronome a disegnare costellazioni senza nome, e lo humour con cui i tuoi seni diseguali facevano a gara a cercare le mie mani per farsi scolpire in nuove, plastiche forme.
Ho amato di te le tue vigorose cosce ardenti che s'addolcivano nella curva dei glutei arroganti, e l'aura odorosa che esalava dalle morbide pieghe dell'antro malcelato sotto il boschivo colle a cui anelavano i miei istinti impetuosi.
Ho amato di te l'abbandono fiducioso con cui mi lasciavi entrare nella tua casa segreta offrendomi cibi divini e ambrosie spumeggianti, fra canti e soliloqui con cui accompagnavi la mia libagione frenetica e golosa.
Ho amato di te le tue mani veloci e sapienti, con cui curavi il mio arredo di preziosi beni e la gioia delle tue labbra che s'abbeveravano alla svettante fonte, mai avara di nettari sontuosi a tracciare geroglifici sul tessuto rosato del tuo grembo.
Ho amato di te il tuo corpo steso di fianco al mio a sopire i respiri accelerati e le stille di sudore e il bacio di complicità che ci scambiavamo, mentre le nostre mani esauste posavano lievi sulla semisfera delle nostre natiche impudiche
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