sopprimibili resti umani sono
solubili in poca acqua: quella giusta
e misera d'un rigagnolo di fogna:
e qui è la sufficienza a che si diano
trasformandosi letteralmente in vittime.
Eccoveli: anime compresse al suolo
finzione d'innocenza fine, in pochi attimi
sgonfiandosi come palloni
sibilare ricordi.
Forse colpevoli o solo di non-vita
puniti e smunti
che di male anch'essi ne fanno e subiscono:
carnefici al punto dimessi
da rimettersi in mano ai generali: paciosi
costoro, ravananti l'impasto d'essi fragili
fortunosità remote desposte a riva
in scalpiccio brulicante scomposto
dalla battigia muovendolo a battaglia
da vallo Adriano, a vallo Atlantico
a Kursk!
A Kursk: obliata l'arancia sanguinella
cruenta, tumultuante, rossa nel trascendere
fraterni cadaveri, motili perchè galleggianti
della stessa sostanza messa a purgatorio
d'essi umili della certezza privati e fragili
d'essi arroganti seppure dai corpi deboli
le menti succubi ottenebrate tumide:
sottomesse alla famiglia
alla patria
ad un credo e ad un sè
e dal sè dirette imbattibili alla morte
pur nel credo: per essi nulla più
che una tappa, una pezza, già che non sanno
perplessi, oltre che risibili nel gran darsi a marcire
vaganti
opponenti determinati, sibilando urlo che frusta
verso al vento chè meta non hanno
per forza maggiore:" vili coloro che già vinti
valgono meno che foglie
perchè cedono liquidi vili
svolazzanti a spiovente
sì da affermare fedeltà
alla miracolosità dell'accidente
... nuvole di essi son futili
ignobili ceneri, per spocchia diamanti
chimicamente carbonio "
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