Ora che il dipinto è terminato
il mio viso è ritratto anche sul mio ventre
e c’è un sorriso senza malizia
sui nostri volti
mentre le schiene ancora si sfiorano
soprattutto sul viso della donna bruna
che torce gli sguardi
di chi si pone innanzi
Davanti all’intera opera compiuta del Maestro
alcuni dettagli ci sfuggono
come l’atmosfera da dopolavoro fra i presenti
in qualunque stanza si passi
i suonatori indiani sulla balaustra
le bambine coi palloncini
che traversano lo zucchero filato
del dì di festa
T’incrocio per le scale
amore mio che potevi
e che scegliesti in armonia
con gli anni della tua vita
di non corrispondermi
il tuo sorriso
tra la luce dei capelli sempre chiari
rimanda a quella curvatura del tempo
dove le nostre mani si toccheranno
Fuori è una città di mare
quasi un angiporto
e nell’aria di sale si ritorna a casa
(tratta dalla raccolta inedita
“Il mestiere e altre riflessioni”)
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