Pubblicato il 05/01/2019 11:23:27
IL NERO ALTARE Al tuo nero altare, Poesia, ho posato le mie viscere. d’ogni fiato ed ogni verso, d’ogni parola, lettera o rima, di tutto quel che concima il mio corpo come il cibo ed il sangue, come la merda e le ferite, delle più ardite orchestrazioni che il mio pensiero abbia mai suonato vagando oltre i cieli, sospeso nel buio dell’universo sconfinato … ho fuso per te, alchimista inesperto, amore e morte, pazzia e saggezza, magia e trucco, metalli rari che in quest’era di idioti son destinati ad essere nient’altro che la cornice di una scimmia urlante ignara del circo pagante in cui si pavoneggia, impregnata di squallidi profumi e adornata d’oro e stupidità. Altre volte ancora scarnificherei la mia stessa pelle per farne tovaglia del tuo altare, altre volte ancora ucciderei mia madre pur di sentir brillare le fanfare non appena mi avvicino al tuo marmo gelido, bello e insensibile. Mai a nessun Dio mi sono genuflesso, a nessun tabernacolo, nessuna croce mi ha spinto a piegarmi se non quella penna masticata e quel foglio sul quale ogni giorno non mi resta che scriverci col sangue. Langue la mia vita, ma tu no: eterna e insensibile come il Tempo, al tuo nero altare controverso si inginocchieranno gl’uomini, gli Dei, il sole e l’universo!
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